sabato, 27 Luglio 2024
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Figli di un Dio minore

Come titolo a questo mio nuovo pezzo ho dato casualmente lo stesso titolo di un famoso film americano del 1986, pellicola basata sull’opera teatrale omonima del 1980, ma ribadisco che la scelta è stata casuale. Mi è sembrato il titolo giusto da dare.

È da un paio di giorni che mi frulla in testa una frase che hanno pronunciato in un film, di cui non ricordo il titolo, in cui il protagonista ad un certo punto esclamò: “Quale Dio permette che vengano commesse delle atrocità a suo nome?”. L’interlocutore prontamente rispose: “E si può definire uomo chi lo permette?”

Non nascondo che queste due frasi mi hanno turbato un bel po’, mi hanno fatto riflettere molto. Il mio turbamento è durato e dura tuttora, non lo nascondo.

Nella mia testa ripetevo: «In nome di quale Dio ci si sente autorizzati a compiere atrocità?». La risposta, dopo averci riflettuto molto, è stata: «Nessun Dio ucciderebbe i propri figli». Continuando a riflettere, inoltre, mi sono chiesto: «Chi compie atrocità in suo nome si può definire uomo?». Mi sono risposto seccamente e immediatamente: «Assolutamente NO!».

In queste affermazioni ho trovato subito delle analogie sia nei giorni nostri che nei giorni passati.

Nel passato mi sovvengono le guerre di religione, come ad esempio le crociate, le conquiste delle Americhe, ed ancora prima le conquiste dei romani, degli arabi etc.

Quanti delitti ci sono stati nel passato in nome di questo o di quel Dio?. Tempi passati? Purtroppo ancora una volta NO! C’è da dire che con il passare del tempo queste idiozie sono scemate. Almeno così sembrava, invece “Stultorum mater sempiter gravida”, come dicevano i latini: “… La madre dei cretini (o degli stolti) è sempre incinta … E purtroppo continua ad essere incinta.

Ma io dico queste pseudo “madri” non si potrebbero esimere dal farsi mettere incinte? A quanto pare, no! Fare sesso è sempre piaciuto a tutti senza, però, pensare al futuro della generazione procreata.

Per me è impensabile che dei religiosi incitino i propri figli alla guerra santa, mandandoli a uccidere degli innocenti e a loro volta rischiare di essere uccisi? Non tanto diversi sono altri religiosi che vogliono far rispettare le loro leggi, tramandate e interpretate a loro uso e consumo, ordinando alla polizia e ai militari di reprimere, fermare, torturare e uccidere i propri figli perché hanno la sola “colpa” di ragionare con la propria testa, come giustamente fanno i giovani della maggior parte del mondo.

Per non parlare della condizione femminile in alcuni paesi. Non capisco quale religione possa ammettere che gli uomini si ritengano superiori alle donne e le trattino come un oggetto da possedere, semplicemente perché ritengono che sia un essere impuro.

Ma nel 21° secolo si può essere ancora così ottusi e retrogradi? Le popolazioni che hanno questo concetto delle donne, che mandano i propri figli a combattere guerre per il “volere” di questo o di quel Dio, nel corso degli anni non hanno subito nessuna evoluzione, anzi continuano a subire processi di involuzione e di sempre maggiore scostamento con il resto del mondo.

Le donne e i giovani hanno il diritto di vivere la propria vita e di agire secondo il loro volere, ma in molti Paesi la democrazia è solo una utopia.

Tornando a quei religiosi che non sanno cosa sia il rispetto della vita altrui, soprattutto quella dei propri figli, che uomini sono? Gli uomini non consentano che i propri figli vengano uccisi, li proteggono.

Comprendo che è un fattore di “punto di vista” religioso ma penso che questa non è gente normale, sicuramente non hanno tutte le rotelle al posto giusto.

Ma si rendono conto che sobillano ed incitano i propri figli a diventare degli assassini, in nome di chi e di che cosa? Di un Dio che loro immaginano vendicativo?

Il Dio di Isacco e di Giacobbe, da cui tutte le religioni monoteiste occidentali e medio-orientali discendono, non credo sia un vendicativo, che sacrifica i propri figli.

Speriamo bene, non mi aspetto che questi rinsaviscano, spero soltanto che i loro figli non gli ubbidiscano e cambino la loro società a beneficio delle future generazioni.

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