venerdì, 26 Aprile 2024
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Ciao Santino

attore dagli occhi magnetici.

Questo freddo mese di Gennaio ha purtroppo segnato la perdita di Santo Bellina, Santino per gli amici, stroncato da una malattia a soli 58 anni.

Santino si è reso noto, agli occhi dei tanti, per avere interptato più ruoli sia nel mndo del cinema che in televisione, recitando in diverse serie come Nasiriya – Paolo Borsellino, Ris, Distretto di polizia e tante altre. Il suo nome compare anche nel cast di film come “ La scorta”, “Ragazzi fuori“ e in “Storia di ragazzi e di ragazze” di Pupi Avati.

Numerosi sono stati i messaggi di cordoglio che tanti amici ed estimatori gli hanno voluto rivolgere anche attraverso Facebook quando hanno saputo della sua scomparsa.

Ma chi era Santino Bellina, ragazzo semplice ed educato, che da Partanna Mondello è partito verso Roma per coronare il sogno della sua vita, cioè diventare un attore e far parlare di sé e dei suoi ruoli che amava interpretare?

La scintilla per la recitazione scocca quando ragazzo entra a far parte del Gruppo Artistico Partanna Mondello e comincia a interpretare alcuni ruoli, fra i quali Quintilio e Gesù,

Qui “Quintilio”, Santo Bellina, accanto a “Gesù” nel Pretorio di Pilato (Mario Cucina)
A sinistra Santo Bellina nel ruolo di Quintilio nella Sacra Rappresentazione di Partanna Mondello

all’interno della “Sacra Rappresentazione” locale. Qui, da parte degli organizzatori e del Parroco del Tempo, Padre Amato, riceve numerose manifestazioni di stima nonché di apprezzamento anche per l’espressività e la particolarità del colore dei propri occhi portatori di sensazioni uniche.

A Roma, Santo Bellina conosce l’ambiente cinematografico e televisivo e viene apprezzato anche per la sua disponibilità e umanità. Per poter autofinanziare la sua vita di attore svolge diversi lavori, alcuni dei quali anche umili, spronato sempre dalla sua passione.

Man mano che il pubblico cominciava a conoscerlo, Santino faceva la spola tra Partanna Mondello, dove vivevano i suoi genitori, e Roma dove si svolgeva la sua attività lavorativa cinematografica.

Però la vita, ovvero il destino, a volte è crudele e con lui lo è stato molto. Durante il suo momento topico come attore, la madre ha gravi problemi di salute.

Qui esce fuori l’amore viscerale e incondizionato di Santino per la madre. Inizia a rifiutare proposte lavorative per poterla accudire personalmente senza delegarne ad altri il compito. Tante volte la madre lo invita a tornare a Roma, ma lui non accetta e comincia così ad allontanarsi e dunque a abbandonare il mondo cinematografico.

Purtroppo, la madre dopo qualche anno muore e ciò porta Santino a una condizione fisica precaria, aggravata ancora di più dalla morte del padre avvenuta solo dopo poche settimana di distanza. Questi due gravi lutti non è più riuscito a superarli facilmente.

Cercava di riemergere, ma stentava; Sembrava che il mondo gli fosse letteralmente caduto addosso. Cerca di riemergere mettendo in scena il film “Ciao Pinò” con pochissimi mezzi finanziari e coinvolgendo nella recitazione, assieme a lui, diversi amici, professionisti come Gigi Burruano e Mario Pupella, ma anche dilettanti della borgata che volontariamente si sono prestati a titolo gratuito. Però non riuscì a ottenere con questo lavoro il successo e la notorietà sperata (https://www.youtube.com/watch?v=s9SXMKQXmbI).

2019 – Santo Bellina interpreta l’invalido su sedia a rotelle “Pinò”

Quando sembrava che stesse superando il suo momento alquanto delicato, ecco, pochi anni fa, la morte di Ninni, suo fratello e di altri amici che hanno recitato con lui nel film. Da quel momento in poi, Partanna Mondello ha conosciuto il Santino con gli occhi tristi. Quei famosi occhi magnetici che sicuramente hanno “stregato” tanti, hanno cambiato espressione definitivamente come definitivamente è cambiato il suo umore. Lo ricordano in molti mentre vagava “assente”, immerso, oltre ai tanti interrogativi che a volte esternava, nei suoi progetti cinematografici irrealizzati che custodiva nel suo cuore.

L’unico rifugio è stata la Fede in Dio. Assidua la sua presenza in Chiesa come molti testimoniano, che gli ha permesso di andare avanti sino all’incontro finale.

Ma è così che lo si vuole ricordare. Per tutti era una persona gentile, educata e perbene. Lo si vuole ricordare come l’attore dagli occhi brillanti e magnetici che ha avuto successo, ma ne meritava di più. Occhi che sicuramente Santo Bellina è ritornato ad avere, perché non avrà più le delusioni della vita che proveranno a cambiarglieli.

Ciao Santino.

Si ringrazia Mario Cucina per le preziose foto e per le notizie dateci.

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