martedì, 14 Maggio 2024
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Termina tra i fischi del Barbera la sfida tra Palermo e Cittadella

Risultato finale: Palermo 0 – Cittadella 1.

Il Cittadella si porta a casa tre punti preziosi e gli applausi dei tifosi del Palermo.

Il goal degli ospiti è arrivato al 97° ad opera di Pandolfi che, fino ad ora, non aveva mai segnato.

Brutta prestazione dei rosanero che non sono riusciti a fare neanche un goal. Nel primo tempo il gioco dei rosa è stato leggermente superiore a quello dei granata.

Situazione ribaltata nella ripresa, gli ospiti hanno giocato quasi sempre nell’area del Palermo, ma non si sono mai resi pericolosi se non nel recupero, e dobbiamo ammettere a denti stretti che hanno meritato la vittoria. Infatti il Barbera al goal degli ospiti ha reagito con un caloroso applauso. Applauso che si è ripetuto quando il Cittadella a fine partita ha abbandonato il campo di gioco.

Ai nostri ragazzi la tifoseria ha riservato fischi assordanti, che credo si siano sentiti fino a Mondello, sia quando è arrivato il goal di Pandolfi, sia quando, come di consueto, i rosanero hanno reso omaggio alla curva nord e quando sono usciti dal campo a fine partita. Inoltre sono stati scanditi dei cori contro Corini e contro i giocatori per il loro poco impegno.

A questo punto urgono dei provvedimenti drastici, chi di dovere deve assumersi le sue responsabilità. Non si può continuare un campionato in queste condizioni, oggi si sono visti tutti i limiti della squadra, specie nel secondo tempo quando i nostri ragazzi sembravano spompati ed evanescenti. Si salvano sono alcuni combattenti nati come Coulibary, Lucioni e Valente.

Mi chiedo come mai questo calo nella prestazione? C’è sicuramente un problema tecnico che coinvolge la maggior parte dei giocatori. Ma che preparazione fanno durante la settimana questi ragazzi? Qualcosa non mi torna. Poi questo benedetto 4-3-3 a cui Corini non vuole rinunciare, siamo sicuri che sia lo schieramento migliore?

Tanti dubbi e poche certezze. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, qualcosa che non va c’è, anzi non c’è solo qualcosa che non va, ci sono molte cose che non vanno.

A questo punto mi auguro che la Società si svegli e prenda dei seri provvedimenti se vogliono mantenere quello che ci hanno promesso. Non si può andare avanti sempre con il fiato sospeso, abbili noi tifosi non ne vogliamo fare più.

Volutamente non farò la cronaca della partita perché sono molto, ma molto incavolato, anche perché azioni degne di essere citate non ce ne sono state, un solo tiro ha impegnato Kastrati del Cittadella. Mentre Pigliacelli è stato impegnato due volte, la prima l’ha sventata mentre la seconda non ha potuto nulla.

Al 62° c’è stato un piccolo siparietto, fallo laterale, alla battuta si presentano un giocatore del Palermo e un giocatore del Cittadella. Quello del Cittadella batte la rimessa, l’arbitro interrompe l’azione, il fallo era in favore dei rosanero. Che caos.

Piccolo inciso: al 90° quando hanno comunicato che i minuti di recupero sarebbero stati 9, il perché è presto spiegato, al 57° l’arbitro ha fatto consultare il VAR per un fallo subito da Di Mariano ad opera di Salvi – che viene ammonito – l’interruzione dura più di 6 minuti, boh! Mai visto una cosa del genere. Tornando all’inciso: ho esclamato: “Signor Fabbri (l’arbitro ndr.) risparmiaci questa sofferenza”, i miei colleghi accanto si sono messi a ridere anche perché l’ho detto in siciliano stretto (parlo così quando sono molto incavolato) e in quel minuto lo ero particolarmente, visto l’andazzo della partita.

Che aggiungere a quanto ho sopra scritto, niente, non voglio aggiungere altro.

La prossima partita il Palermo la giocherà in trasferta il 26 novembre alle ore 16:15 contro la Ternana.

Ennesima sosta, le due precedenti non è che ci hanno portato bene, speriamo che questa terza illumini i cervelli di chi di merito.

Forza Palermo sempre e comunque. Io ci credo e continuerò a crederci.

N.B. La foto di copertina ritrae la curva nord mentre contesta i giocatori del Palermo che erano andati lì a fine partita, come di consueto, a rendere omaggio.

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