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Pitbull, cane pericoloso o cane per tutti?

Palermo 29 gennaio 2024

Il Pit Bull è un cane pericoloso? Questa la domanda alla quale cercheremo di dare una risposta.

Dopo la tragedia accaduta ad Aron, il Pit Bull che a Palermo ha fatto la fine che nessuno , né animale né uomo dovrebbe fare per dii più da mano di un uomo, desideriamo puntare la nostra attenzione sulla razza canina che purtroppo è stata coinvolta. Parliamo del Pitbull .

Ogni tanto, fortunatamente poche volte, rimbalza sui media e sui social la notizia che dei pitbull assalgono e morsicano delle persone, frequentemente gli stessi proprietari, o ancora peggio, uccidono altri cani cani portati a spasso dai loro proprietari. Purtroppo spesso gli incidenti che coinvolgono questi cani avvengono a causa del fatto che vengono lasciati liberi di circolare. Cioè vengono portati in giro senza guinzaglio né museruola e quindi liberi di sfogare i propri istinti.
Come è facile

immaginare nei social si scatenano sempre varie discussioni che coinvolgono sia il comportamento dei proprietari dei cani “killer” che dei cani stessi. Ma perché non è raro sentire parlare degli assalti portati a termine da cani di tipo “Bull “? Si tratta di qualcosa che sfugge al controllo umano o è una sottovalutazione che si paga a caro prezzo?

Per cercare di rispondere a tali domande abbiamo girato il quesito e quindi cercheremo di capirne qualcosa, all’ esperto Giudice Internazionale E.N.C.I. Dott. Antonino La Barbera.

1D- Dott. La Barbera, di che tipo di cani parliamo, per esempio a volte, e credo erroneamente, si accomunano i Pittbull ai Molossi o Molossoidi, ci dica cosa sono i molossi e cosa sono i Pit Bull?

1R- I Molossi o Molossoidi sono cani classificati nel 2° gruppo secondo la nomenclatura della Federazione Cinologica Internazionale (F.C.I.), Federazione che raccoglie quasi tutti i

Kennel Club mondiali, mentre il Pitbull, non è una razza riconosciuta dalla F.C.I.

Nei Molossoidi ci sono circa 42 razze tra le quali le più famose sono  l’Alano, il Cane Corso, il San Bernardo, il Dogo argentino, il Rottweiler, il Terranova, il Bulldog, il Pastore del Caucaso e il Mastino napoletano.

C’è da dire, però, che solo negli Stati Uniti ci sono dei Club non riconosciuti F.C.I. che tutelano i Pitbull.

Stefano Alioto

In Italia credo che si possa dire che siano dei mix-breed ( razza mista) di cui conosciamo poco o niente mancando in assoluto un riconoscimento ufficiale. Ciò significa che abbiamo poche notizie sulle “origini” di ogni singolo soggetto.Ad ogni modo i PitBull, ripeto non sono “molossoidi” ma cani di tipo “terrier”, come lo è lo Jack Russel.

2D – Secondo lei, Dott. La Barbera, perché tra gli “incidenti” che avvengono tra i cani e gli umani, spesso si tratta di cani di tipo molossoidi e in special modo di tipo “Bull”?

2R – Bisogna fare innanzitutto un distinguo. Il “problema cane” ( la cosiddetta memoria di razza, ovverosia l’insieme di doti e istinti naturali forgiati per millenni dall’uomo principalmente e storicamente per fini utilitaristici) e il problema “uomo “.

Spesso gli eventi che si leggono ahimè quasi con regolare frequenza nelle cronache dei vari mass media sono il frutto di una serie di errori multifattoriali e soprattutto di una vera mancanza di cultura cinofila. Inoltre, non è raro vedere proprietari che per età e predisposizione di base e assoluta mancanza di quelli che si chiamano prerequisiti gestionali, non sono assolutamente idonei nel gestire cani di siffatta tipologia, ma soprattutto di tale predisposizione caratteriale.

I cani di tipo Bull storicamente derivano da cani che venivano utilizzati per la lotta contro il toro, (infatti bull in inglese letteralmente significa toro). Nell’antica Inghilterra in un periodo compreso tra il Medioevo e il XIX secolo era macabra consuetudine una particolare forma di tauromachia legare un toro ad un palo e aizzare un cane in questo caso un cane di tipo bull (allevati a tale scopo) contro il malcapitato toro. Si trattava di una attività cruenta organizzata ai fini di intrattenimento e di scommesse in denaro. Attorno a questa macabra usanza si riunivano una serie di personaggi, figure di certo non molto raccomandabili, che scommettevano sui malcapitati e poco fortunati animali. Tali combattimenti spesso terminavano con la morte di uno dei due animali e pertanto in quel periodo vennero selezionati un tipo di cani che potessero reggere tali cruenti combattimenti.

Fortunatamente questa atroce usanza venne proibita con apposito decreto parlamentare noto come Cruelty to Animals Act.

Ricollegandoci alla domanda iniziale, il tipo bull odierno deriva da questa tipologia di cani, e oggi quel tipo di antica selezione in parte è stata portata avanti da pseudo allevatori senza scrupoli che invero hanno cercato di selezionare soggetti idonei ad un altro macabro utilizzo: il combattimento tra i cani. Infatti spesso notizie di cronaca riportano episodi di siffatta portata organizzati da personaggi malavitosi e dediti al mala affare. Fortunatamente la normativa vigente prevede pene sia in campo civile che penale in merito al maltrattamento degli animali. 

Soffermandoci sul Pitbull si può dire che è un cane con una aggressività intraspecifica (ovverosia aggressività diretta verso essere viventi della stessa specie) molto elevata. Purtroppo è meno ma pur sempre presente con una aggressività interspecifica (ovverosia aggressività diretta verso essere viventi non della stessa specie).

A tali importante connotazioni caratteriali si unisce una forte dominanza sociale e territoriale. La miscela esplosiva spesso si crea con la assoluta mancanza di lettura da parte dell’ignaro proprietario che non conosce, ignora oppure dimentica il motivo che ha portato storicamente la creazione di questa pseudo razza.

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