martedì, 19 Marzo 2024
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La disabilità è socialità e speranza

na camminata motoria per alimentare solidarietà e rispetto. Un passo dietro l’altro e ruote che stridono sul selciato

Una nuova cultura della disabilità, si basa sulla comprensione, l’apprendimento, la formazione e l’inclusione. Occorre comprendere ciò che è importante fare, per le persone con disabilità, al fine di costruire con loro, l’indipendenza, l’autostima, il rispetto, mettendo in primo piano, la libertà. Ogni bambino sogna di giocare con gli amici, ha voglia di divertirsi e scoprire il mondo e se, un bambino con disabilità, viene lasciato solo, la sua disabilità diventa la sua prigione. Ogni adulto sogna l’integrazione e il rispetto. Sogna di vivere la propria vita, lontano dai pregiudizi e dall’indifferenza. Desidera lasciare il tunnel della disabilità e interagire con la collettività.

La disabilità non è una malattia, è una condizione umana. L’inclusione è l’opportunità di stare insieme, con le diverse identità; di attivare un percorso, tenendo conto di capacità e difficoltà; di comunicare su base individuale o in gruppo. Questo è ciò di cui l’inclusione si nutre.

Secondo Loris Cappanna, “La disabilità è solo negli occhi di chi la guarda e giudica. Esistono persone giudicate disabili, lasciate sole, a navigare nel mare in tempesta dell’indifferenza e dell’ignoranza, senza possibilità di scorgere terra o attraccare in un porto sicuro che, non è altro, che il cuore di tutti noi! Non ci si può sentire disagiati, o provare vergogna, per un’imposizione della vita, una sorta di cicatrice che ogni tanto ti rivela la tua realtà ed identità”.

Nella società in cui viviamo, ritengo che si faccia davvero poco per il pianeta dei “diversamente abili”, sia nella vita di tutti i giorni che in quella sportiva. Sono stati fatti passi in avanti, che permettono a persone affette da disabilità, di cercare la propria autonomia e dimensione, all’interno della comunità in cui vivono. Ci sono sicuramente realtà che guardano la disabilità come arricchimento e l’aggregazione, come obiettivo. Aggregare per comunicare ed allontanare lo spettro dell’isolamento, è l’obiettivo del gruppo “le camminate di Vicio’s”. Un gruppo nato per caso, nel nostro territorio, ideato dal partinicese e artista della fotografia, Vincenzo Saputo. Un gruppo ristretto, che, a distanza di poco tempo, sta diventando un’ armonica realtà.

In un post della pagina facebook “Camminata Vicio’s” si legge “non c’è cammino troppo lungo per chi cammina lentamente, senza sforzarsi; non c’è meta troppo alta, per chi si prepara con la pazienza. Camminando si consumano le scarpe, ma si vede il mondo che ci circonda. Stando fermi si consuma il cervello e non si vede niente”.

Una camminata energica per conciliare corpo e spirito. Un passo dopo l’altro, che si aggiunge al rumore armonico delle ruote delle carrozzine, sul selciato. La disabilità perde la sua forma e si concilia, amalgamandosi, col verde del panorama. Un itinerario, una programmazione ricca di percorsi motori all’aria aperta.

Spazi verdi da scoprire, vette da superare, gioia da condividere. Una iniziativa che trova sostegno e condivisione nella palestra Budokan di Francesca Tola, che nella sua performans, mette cervello e cuore. Una palestra di solidarietà, quella gestita da Francesca Tola, che vede insieme normalità e fragilità.

“La discriminazione non ci appartiene, (dichiarano i coniugi, gestori della palestra Budokan, Gioacchino Collica e Francesca Tola). Noi in palestra accogliamo tutti e volgiamo lo sguardo attento alle persone fragili. Cerchiamo di dare il meglio di noi stessi. Cerchiamo di regalare loro sorrisi, facendo dell’inclusione, il nostro credo. Non guardiamo il lato economico o speculativo, mettiamo a loro disposizione la nostra professionalità e il nostro tempo, in forma gratuita. In cambio riceviamo sorrisi e gratitudine”.

Purtroppo esistono ancora troppe barriere e tra le peggiori, c’è quella dell’inciviltà e dell’indifferenza. Occorre gridare al mondo che la disabilità è ricchezza, una ricchezza che non ha eguali e che dona serenità e pace interiore. Un plauso a tutte le associazioni di volontariato, che accendono una piccola luce di solidarietà e ogni giorno la alimentano, affinché la fiamma dell’ amore, si espanda e duri nel tempo.

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