lunedì, 13 Maggio 2024
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Aspettando Lagalla che non è Godot

Si attendono le decisioni del Sindaco per la nuova Giunta

«Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla prenda atto che non ha più una maggioranza e si dimetta.

Il sostegno al sindaco dei consiglieri di Azione si è rivelato un boomerang, mandando in frantumi il centrodestra in lotta per un nuovo ‘rimpasto’ di Giunta».
Lo dicono i consiglieri comunali del Partito Democratico Rosario Arcoleo, Fabio Giambrone, Giuseppe Lupo, Teresa Piccione.

«L’assenza di tutti i consiglieri di Fratelli d’Italia e complessivamente di ben tredici consiglieri di centrodestra su ventisei ai lavori del Consiglio comunale di oggi – concludono i consiglieri del Pd – conferma la crisi politica dell’amministrazione Lagalla che aumenta le tasse e taglia i servizi»

Agli inizi di febbraio durante una conferenza stampa il sindaco Lagalla aveva dichiarato “Gli assetti di giunta, qualche mese fa, li abbiamo aggiornati a metà legislatura, adesso non procederemo ad un rimpasto, ma solo alla sostituzione di un assessore con un altro esponente indicato dal suo stesso partito, mantenendo così gli equilibri precedenti”.

La conferenza stampa era stata tenuta assieme alla vicesindaco, nonché Deputata al Parlamento della Repubblica, Carolina Varchi che ha annunziato le dimissioni.

La Varchi, oltre a ricoprire l’incarico di vicesindaco, è stata titolare di altre deleghe a lei assegnate all’inizio dell’esperienza di giunta iniziata il 19 luglio del 2022 :Bilancio, Legalità, Beni confiscati e Società partecipate.

“Saranno assegnate dopo aver avuto indicazione da parte del partito, Fratelli d’Italia, di cui è espressione Carolina Varchi – ha spiegato Lagalla – fermo restando che a tutti gli assessori si richiede competenza e esperienza”. Il sindaco non ha escluso che anche altri gruppi possano aver esigenza di modificare la rappresentanza nella giunta, ma ciò non comporterà, – ha precisato Lagalla -, alcuna modifica degli equilibri esistenti in giunta”.
Su designazione di Fratelli d’Italia, l’incarico di vicesindaco sarà affidato a Giampiero Cannella che manterrà la delega alla Cultura.

“E’ un ruolo che ha già rivestito. Ha competenza ed esperienza specifica”, ha aggiunto il sindaco di Palermo.
Lagalla ha anche detto che nominerà Carolina Varchi consulente del sindaco per i rapporti con il governo nazionale. “Non è solo un atto dovuto – ha detto Lagalla – ma un atto di sano egoismo nell’interesse della città”.

Ora nel dibattito politico entra pure il “caso” Ferrandelli che trova un grosso ostacolo in Fdi. Ferrandelli sembra ancora fare parte a livello nazionale del partito di Calenda, mentre a Palermo, dopo essere stato eletto nelle lista che appoggiava se stesso come sindaco, ora è confluito nel gruppo consiliare Lavoriamo per Palermo di Lagalla. Quindi se tutto va come si auspicano in tanti, Ferrandelli, tranne marce in dietro dell’ultima ora, si troverebbe a Roma ad essere contro il partito di Giorgia Meloni e a Palermo seduto accanto a Gianpiero Cannella. Certo non sarebbe una bella convivenza politica. Ed è su questo che vanno avanti gli incontri tra Roberto Lagalla e i vertici di FdI con Carolina Varchi che fa da potente portavoce dei meloniani. Anche il gruppo “Lavoriamo per Palermo” al momento non si esprime anche se il Sindaco nei giorni scorsi ha dichiarato che in altre parti d’Italia queste maggioranze esistono e non ci sarebbe niente di male. Del resto non è la prima volta che partiti che a Roma sono contrari si ritrovano insieme in coalizzazioni negli Enti locali.

A giorni però la questione dovrebbe essere risolta perché Lagalla non può ancora rimanere senza decidere ostaggio della sua stessa maggioranza e bersaglio dell’opposizione che non perde occasione per puntare il dito contro la sua Ammnistrazione e chiederne addirittura le dimissioni.

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