Chi non conosce la storia di Padre Pino Puglisi? Sicuramente pochi in tutta l’Italia. Tutti sanno com’è stato ucciso dalla mafia e dei soprusi che ha dovuto subire a cui, però, non si è mai arreso. Ma quanti conoscono come ha vissuto 3P – nomignolo attribuito per via delle iniziali: Padre Pino Puglisi – e quali sono state le motivazioni spirituali che hanno spinto quel piccolo uomo – solo per la statura fisica – a diventare quel gigante che è riuscito, nella sua missione, a “terrorizzare” la mafia. I criminali volevano dare un segnale forte ai “ribelli” uccidendo il sacerdote nel giorno del suo 56° compleanno – 15 settembre 1993 – ma non hanno compreso che quel vile attentato ha fatto risorgere un uomo che rimarrà per sempre, soprattutto per i giovani, l’emblema della lotta alla mafia.
L’idea di raccontare la realtà di vita vissuta e le motivazioni spirituali che hanno guidato Padre Pino Puglisi nella sua missione, nasce da Sergio Quartana, presidente dell’Associazione Culturale della Polizia Municipale di Palermo, e dalla giovane regista palermitana Rosalinda Ferrante, direttrice della Cosmo Cinematografica.
Così, dopo pochi incontri inizia a materializzarsi il progetto cinematografico sul sacerdote ucciso nel quartiere palermitano di Brancaccio e si conclude con il docu-film “L’ultimo sorriso” la cui sceneggiatura è stata scritta dalla stessa regista in un paio di mesi, in seguito a una serie di incontri e testimonianze raccolte anche dai familiari di Padre Puglisi che hanno pienamente sposato il progetto, tant’è che alcuni pronipoti del sacerdote hanno recitato nel film.
L’anteprima della pellicola verrà presentata alla stampa sabato 13 maggio alle 18 all’Auditorium della Rai di Palermo.
Per scelta della regista, il cast è composto principalmente da attori non professionisti, mentre il volto di Padre Puglisi è stato interpretato, in modo attento e magistrale, dal noto attore palermitano Paride Benassai che ha impersonato pienamente il sacerdote, riuscendo a ricreare non solo il famoso sorriso, ma l’incedere lento. Tra gli interpreti anche l’attrice palermitana Stefania Blandeburgo.
I testi dei monologhi, del film, sono della scrittrice Teresa Gammauta che ha recuperato le parole autentiche di Don Puglisi grazie alle lettere, registrazioni ed interviste. Mentre, la fotografia e il montaggio sono stati curati da Maurizio Vuturo e le riprese video da Daniele Sicilia.
La colonna sonora è del musicista Nicolò Renna ed è eseguita dai Room Quartet, il tutto arricchito dalla canzone “Cose che vanno cambiando” di Giò Patania.
