giovedì, 9 Maggio 2024
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Università: ricerca su Palazzo Steri, obiettivo Unesco

“Poiché tutto quello che dura perde la forza di colpire … nulla al mondo è più invisibile dei monumenti. Sono fatti per essere visti, per attirare l’attenzione, eppure hanno qualcosa che li rende impermeabili e l’attenzione vi scorre sopra come le gocce d’acqua su un indumento impregnato d’olio, senza arrestarvisi un istante”. Con questa citazione, tratta dalle “Pagine postume” di Robert Musil, Jole Lima, docente di Storia dell’ Architettura, introduce alla più aggiornata lettura interdisciplinare di Palazzo Steri . Ad essa hanno dato contributi storici di diverse discipline: architetti, ingegneri, antropologi, archeologici, urbanisti. Raccolta in due volumi, con ricco corredo iconografico, la ricerca è stata realizzata sotto l’ impulso del rettore Roberto Lagalla. I volumi verranno presentati, alle ore 17 di lunedì 26 ottobre, nato come Hosterium – la magione fortificata del nobile- nell’ aula magna dello Steri, edificato a partire dal Trecento dai Chiaromonte, conti di Modica.

losterideichiaramonteL’ambizione della ricerca spiega la prof. Lima- è da un canto quella di restituire alla comunità tutta, non solo agli addetti ai lavori, lo Steri come patrimonio incistato nella storia di Palermo e della Sicilia, dall’altro di “puntare dritto all’ Unesco”. Un percorso, questo, da battere “con la ferma certezza che lo Steri, il cui valore è universale, ed i suoi volumi architettonici lo dimostrano, abbia pieno diritto ad essere inserito nella lista del patrimonio mondiale poiché i suoi significati e valori soddisfano molti dei criteri che guidano le scelte dell’ Unesco”. Lo Steri è infatti “esempio straordinario – così come chiede l’ Unesco – di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico che illustra importanti fasi nella storia umana”; “mostra un importante interscambio di valori in un lungo arco temporale sugli sviluppi nell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio”; è ancora “testimonianza eccezionale di una tradizione culturale scomparsa”; possiede parti “di eccezionale importanza estetica”.

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