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Santuari in Italia, più di cento in Sicilia

Breve storia dei santuari di Sicilia

Il più antico sembra risalire al III secolo d.c. ed è quello di Santa Maria Adonai di Brucoli

Palermo 03 Febbraio 2024

La posizione geografica ha fatto sì che la Sicilia, l’isola più grande del mare Mediterraneo, per millenni diventasse terra di sbarco e di dominazioni di numerosi popoli e religioni. Ciò ha comportato che hanno lasciato la loro impronta, non solo nel carattere e nei tratti somatici degli abitanti del luogo, ma anche nei vari santuari che numerosi sono stati eretti.

Tuttavia anche se la religione cristiana è stata una delle prime ad imporsi nell’isola, non sono molti i resti rimasti delle edificazioni religiose di quel tempo a causa dei circa duecentocinquanta anni e più di dominazione araba che distrusse gran parte dei santuari costruiti.
Da tale distruzione sembra essersi salvato il più antico dei santuari che addirittura è fatto risalire al terzo secolo dopo Cristo che è intitolato alla Madonna. Si tratta del santuario di Santa Maria Adonai di Brucoli, una cittadina a pochi chilometri da Siracusa. La Chiesa include una grotta dove è dipinta una delle più antiche immagini della Madonna con Bambino.

Dopo la cacciata degli arabi da parte dei Normanni, in tutta l’isola cominciò l’edificazione di santuari che arrivano sino ai nostri giorni. Alcune volte costruiti per volontà dei sovrani, come ad esempio il santuario della Madonna dei Rimedi a Palermo, fatto costruire per ringraziamento da Ruggero da Altavilla.

Altre volte, i santuari sono stati eretti per fatti prodigiosi accaduti, come per esempio il ritrovamento di un’icona o di una statua da parte degli abitanti del luogo. Così ad esempio si narra che sia stata ritrovata la statua della Madonna, che si crede sia stata scolpita da San Luca Evangelista, all’interno di una grotta a Tindari; ritrovamento che ha fatto si che nascesse il santuario della Madonna del Tindari.

Alcune testimonianze narrano pure delle difficoltà che si sono dovute superare per erigere tali santuari, divenuti nel tempo maestosi, ma che all’inizio erano anche degli oratori. In alcuni libri si racconta di alcune dispute, tra paesi confinanti, sulla scelta del luogo dove tale edificazione doveva avvenire. Tali dispute erano spesso di difficile risoluzione e in alcuni casi si propendeva per la scelta fortuita da parte degli animali.

Infatti, l’icona o la statua veniva issata su un carro tirato da animali i quali erano lasciati liberi di fermarsi quando volevano. Dopo di che, sul luogo dove gli animali si fermavano veniva eretto il santuario.

Alcuni santuari sono stati costruiti dai fedeli, in terreni dove prima non c’era nulla. Per esempio l’edificazione del Santuario della Madonna di Siracusa: altri inglobando all’interno la chiesa, l’oratorio, l’antro o la collina dove è nata la venerazione; tra questi per esempio si può citare il santuario della Madonna nera del Tindari, in provincia di Messina e il santuario di Santa Rosalia a Palermo.

Ma cosa sono i santuari? Come si legge in alcune dichiarazioni di San Giovanni Paolo II “sono luoghi di conversione, di penitenza e di riconciliazione con Dio“. Per il Codice Canonico sono chiese o altri luoghi sacri ai quali i fedeli per particolare motivo di pietà, si recano in pellegrinaggio in gran numero con l’approvazione dell’ordinario del luogo.
All’interno del Santuario può essere custodito il simulacro del Cristo ( Gesù Ecce Homo di Calvaruso dei Frati francescani in provincia di Messina), della Madonna (citiamo la Madonna del Ponte di Partinico) o del Santo (come il santuario di San Calogero al monte di Sciacca) o Santa ( come Santa Rosalia a Palermo) al quale esso è dedicato.

La statua dell’Ecce Homo del Santuario di Calvaruso a Messina

Tale simulacro può essere di diverso tipo di materiale. Infatti, troviamo statue di marmo come la Madonna dei Rimedi a Palermo o di legno come la Madonna nera del Tindari o ancora, icone come la Madonna di Tagliavia e la Madonna custodita nel santuario di Altavilla Milicia.

I santuari possono essere i tre tipi e cioè Diocesano dove i pellegrini sono a carattere locale, Nazionale dove i pellegrini sono abitanti dello Stato dove è eretto e infine Internazionale per pellegrini di tutto il mondo.

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