domenica, 28 Aprile 2024
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Riflessioni di fine estate

Da un paio di giorni mi frulla nella testa questa domanda: “ma la legge è davvero uguale per tutti?” Mi chiedo e vi chiedo: “è davvero così?”

Ci ho riflettuto a lungo e sinceramente non so come rispondermi.

Sono tanti i fattori che influiscono sulle decisioni dei giudici. Più volte ho notato che secondo il giudice che conduce il processo, la sentenza è diversa. Come può avvenire ciò? Semplice, l’interpretazione delle norme spesso e volentieri è personalistica. Questo che significa? Significa che il legislatore non ha saputo scrivere nel migliore dei modi quella legge o quella norma in maniera univoca e chiara in modo che non desse adito a mille interpretazioni.

Ammettiamolo, le leggi italiane sono troppo astruse, gli articoli scritti in maniera non chiara. Quasi sempre nelle leggi appena emesse si colgono dei riferimenti a leggi precedentemente emanate, «l’art. tale viene sostituito dall’ art. tal altro contenuto nella legge x dell’anno della rivoluzione copernicana». In pratica, per leggere ed interpretare una nuova legge non solo bisogna avere cognizione giurisprudenziali approfondite, ma la ricerca dei commi o degli articoli di leggi precedenti ivi riportate fanno si che la ricerca implichi una perdita di tempo immane.

E che cavolo, che ci vuole ad abolire la legge precedente e riscrivere quella nuova in modo chiaro e univoco, che non dia adito ad interpretazioni diverse. Poche leggi, chiare e semplici, che pure il signor Vatteloapesca le capisca.

Mi sono dilungato troppo, la trattazione che voglio affrontare oggi prende spunto da quello che in questi giorni ho letto sui giornali e sui social (su quest’ultimi i post pubblicati bisogna prenderli con le pinze, perché si sa, spesso e volentieri non sono suffragati da riscontri reali), in merito a quanto avvenuto nella nostra città che ci ha portati ohimè alla ribalta internazionale in maniera negativa.

Anche qui mi sono posto una domanda: “come possano i difensori di alcuni indagati difenderli a spada tratta pur sapendo che il reato commesso dal proprio assistito è concreto?” Capisco che c’è sempre il beneficio del dubbio, ma …

Comprendo che loro stanno svolgendo giustamente la propria professione, cioè difendere il proprio assistito, non è solo questione di parcella me ne rendo conto, ma è il loro mestiere. Personalmente non potrei mai e poi mai fare l’avvocato, non è cosa per me, la giustizia per me è giustizia. Le leggi vanno rispettate a qualsiasi costo e chiunque abbia commesso un reato è giusto che paghi. Non saprei imbastire una difesa che vada contro i miei principi morali.

Ognuno anche se è colpevole ha il sacrosanto diritto alla difesa. Negli ordinamenti giuridici moderni, il diritto di difesa è uno dei principali diritti riconosciuti. Il diritto di difesa è un diritto inviolabile, in qualsiasi stato e grado del procedimento. Il diritto di difesa è regolato dall’articolo 24 della Costituzione che recita: “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado di procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.”

Ma quello che mi ha fatto accapponare la pelle è stato che tutti i difensori di questi, non so come chiamarli, esseri, hanno fornito la stessa giustificazione e cioè che la ragazza offesa era consenziente. Consenziente? Non voglio aggiungere altro se no rischierei di beccarmi una querela.

Spero solo che chi si troverà a giudicare quanto avvenuto prenda le decisioni giuste, se questi esseri, hanno sbagliato è giusto che paghino.

In questa storia purtroppo, ci sono tante vittime, soprattutto chi ha subito l’onta più grave che, possa essere commessa da un essere umano. Chi pagherà questa onta? Sono delle azioni che segnano la propria vita per sempre. Vite rovinate, spero solamente che la ragazza, per quanto possibile si riprenda presto, ma mi rendo conto che non sarà facile.

In chiusura voglio essere ottimista, spero che questi episodi non si ripetano, ma sono consapevole che: “la madre dei cretini è sempre incinta”.

Ci vuole prevenzione, attenzione e tanto altro affinché i nostri giovani vengano educati meglio. Le istituzioni, i genitori vigilino sulle nuove generazioni affinché i giovani crescano senza grilli per la testa. Ci vuole poco per far si che la nostra società sia migliore di quello che è adesso.

Chiudo gli occhi e immagino una società migliore. Una società dove non ci siano più violenze, disuguaglianze, soprusi, guerre etc.! Utopia?

N.B. La foto in copertina raffigura delle turbolenze in quota, l’ho scelta perché mi è sembrata adatta al tema di questo articolo. Ho visto delle analogie con quanto sta avvenendo nel nostro mondo. Ho volutamente inserito ironicamente la scritta: “La legge è uguale per tutti?”. E aggiungo: “è uguale pi tutti, sia pi loghi ca pi curti. Pu zu Battista chiossai i tutti”.

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