venerdì, 26 Aprile 2024
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Palermo, chiuderà per ristrutturazione il pronto soccorso dell’Ospedale Cervello

“Apprezziamo il senso d’urgenza del Presidente Schifani e dell’Assessore Volo, tuttavia il nostro pensiero è sempre rivolto alle persone che rischiano di perdere la vita a causa di interventi tardivi: ed è indispensabile che la politica cambi passo rispetto alla riorganizzazione delle aree di emergenza”. Lo scrive in una nota il biologo Maurizio Di Piazza, membro del Comitato Scientifico del Centro Europeo Medicina delle Catastrofi e Responsabile Regionale del Dipartimento Maxi Emergenze di Forza Italia, a proposito della chiusura per ristrutturazione del pronto soccorso dell’Ospedale Cervello di Palermo.

“Eravamo certi che si sarebbe trovata in tempi rapidi una soluzione utile per consentire la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale “Cervello”, senza che questa gravi sulle altre aree di emergenza dell’area metropolitana di Palermo, ma il solo incremento della superficie operativa del pronto soccorso di Villa Sofia, non risolve le difficoltà che, i cittadini/pazienti della zona ovest della città di Palermo, ma anche quelli della zona costiera della città metropolitana, avranno per le ataviche problematiche di percorribilità che caratterizzano la città di Palermo, con notevoli rischi di divenire critica nel caso di necessità di interventi tempo-dipendenti come nel caso di ictus o infarto. Ritenere di risolvere il problema solo attraverso l’impegno della Direzione dell’Azienda Villa Sofia Cervello, a cui va tutta la nostra stima, o attraverso l’impegno dell’Assessore e dei Dirigenti e funzionari dell’Assessorato della Salute – continua Di Piazza- è importante ed encomiabile, ma rischia di essere insufficiente, se non verrà contemporaneamente assicurato che tutti gli attori del sistema siano organizzati e coordinati per rispondere meglio alle esigenze ed alle peculiarità dei territori. Se queste attività saranno svolte in modo scoordinato, o in misura limitata, è evidente che non potremo mai raggiungere i risultati attesi. Forza Italia è in grado di presentare un proprio progetto, con la consapevolezza che una efficiente organizzazione delle aree di emergenza, sia un problema non limitato alla sola Regione Siciliana e che certamente non sarà possibile affrontarlo solo con misure regionali o locali, a cui bisogna invece affiancare una riprogettazione organizzativa e strutturale a carattere nazionale eventualmente dotandola di una linea di finanziamento dedicata. Occorre infine sottolineare – conclude Di Piazza – che sotto questo profilo, sarà determinante il dialogo tra il Presidente della Regione ed il Governo Nazionale”.

«Con la chiusura dopo 50 anni del punto di primo intervento dell’ospedale Cervello, si crea un enorme disagio ai cittadini, soprattutto a quelli ricadenti nella zona Nord di Palermo. Una chiusura che desta preoccupazione in quanto dettata dalla carenza di personale, episodio che in un futuro prossimo potrebbe accadere in altre strutture sanitarie della nostra città. A quanto sembra a nulla è servita o forse è già stata dimenticata dalle istituzioni la grave emergenza sanitaria causata dal Covid. Occorre destinare risorse importanti a sostegno del nostro sistema sanitario e non soltanto in un contesto di emergenza globale. La tutela della salute dei cittadini deve essere una priorità della politica tutta e non è più concepibile nel 2023 che, nella totale indifferenza, chiuda una struttura di primo intervento fondamentale per il nostro territorio. Auspico un intervento personale del presidente della regione Renato Schifani e chiedo al sindaco Roberto Lagalla di farsi promotore a nome della città del gravissimo disagio che questa assurda decisione creerebbe a Palermo, causando sovraffollamento nelle altre strutture di primo intervento che già vivono situazioni di emergenza e di carenza di personale». Lo dichiara il consigliere comunale e presidente della VI commissione Ottavio Zacco.

«Che il pronto soccorso dell’Ospedale Cervello necessiti da tempo di lavori di ristrutturazione per il suo ammodernamento e adeguamento a parametri dignitosi, non vi sono dubbi, soprattutto per i disagi che l’utenza subisce da anni a causa delle sue vetustà. Di contro, la soluzione come quella individuata dai vertici dell’azienda ospedaliera, ovvero, di chiudere il pronto soccorso dell’ospedale Cervello e dirottare l’utenza a Villa Sofia, se confermata, creerebbe un enorme caos e innumerevoli disagi ad una corposa utenza, già vissuti durante la pandemia quando è stato spostato il pronto soccorso pediatrico.

Condividiamo le preoccupazioni rappresentate dalle OO.SS. che per primi hanno denunciato la probabile chiusura del pronto soccorso, alle quali si aggiungono le preoccupazioni di tantissimi cittadini palermitani e dei comuni limitrofi della parte occidentale.

E’ necessario individuare soluzioni alternative, che consentano contestualmente lo svolgimento dei lavori e la permanenza dell’area di emergenza, per esempio con lo spostamento di quest’ultima in locali adiacenti dello stesso nosocomio.

Speriamo che le rassicurazioni del Presidente Schifani non rimangano solo parole e che, invece, si adoperi concretamente onde evitare la chiusura del pronto soccorso, affinché venga garantito il diritto alla salute, anche attraverso investimenti per l’incremento del personale sanitario, drasticamente sottodimensionato.

Nel frattempo abbiamo chiesto all’On. Valentina Chinnici di affrontare la delicata questione nelle sedi parlamentari preposte». Lo dichiarano il consigliere comunale Massimo Giaconia e i consiglieri della Sesta Circoscrizione, Roberto Li Muli e Domenico Salerno del gruppo Progetto Palermo.

Mozione in Consiglio comunale per scongiurare chiusura

«La chiusura del pronto soccorso dell’Ospedale Cervello per i necessari lavori di ristrutturazione, facendo confluire tutta l’utenza presso il pronto soccorso di Villa Sofia, già di suo sofferente, creerà delle notevoli criticità al personale medico, a quello infermieristico e ai cittadini».

Lo hanno dichiarato i consiglieri comunali componenti della VII Commissione consiliare Giuseppe Mancuso, Pasquale Terrani, Fabio Giambrone, Fabrizio Ferrandelli e Tiziana D’Alessandro, presentando una mozione in Consiglio comunale con la quale chiedono al sindaco Roberto Lagalla di farsi promotore con il presidente della Regione Siciliana e con l’assessore alla Sanità al fine di scongiurare la chiusura del pronto soccorso dell’ospedale “Cervello”, che creerebbe ripercussioni gravissime alla sanità della città di Palermo.

«La chiusura del pronto soccorso dell’ospedale Cervello, per i necessari lavori di ristrutturazione, creerà notevoli difficoltà al personale medico, a quello infermieristico e ai cittadini. Inoltre, tutta l’utenza verrà dirottata presso il pronto soccorso di Villa Sofia, già di suo sofferente, andando ad ingolfare anche questa struttura. Stamani ho presentato richiesta di audizione in Commissione sanità all’Ars. Vogliamo essere ascoltati dai deputati regionali, nel tentativo di trovare una soluzione idonea, che scongiuri la chiusura». Lo dichiara il consigliere comunale e presidente della IV Commissione consiliare, Salvo Imperiale.

«L’annunciata chiusura del Pronto soccorso dell’ospedale Cervello di Palermo per lavori è il segnale di una sanità insufficiente per una città come la nostra: se la chiusura di un pronto soccorso semina il panico e smuove la politica, vuol dire che il sistema sanitario, nonostante l’esperienza della pandemia, è praticamente ridotto all’osso. Chiediamo al sindaco Roberto Lagalla di farsi promotore di un confronto con la Regione per ripensare e implementare gli ospedali palermitani, i cittadini hanno diritto a una sanità efficiente e presente sul territorio che sia come quella del resto d’Italia e d’Europa». Lo dichiara Dario Chinnici, capogruppo di Lavoriamo per Palermo in Consiglio comunale.

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