venerdì, 19 Aprile 2024
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Laboratorio Musicale Walter Savelli: da Firenze a Palermo il metodo didattico per insegnare la musica moderna

Il Laboratorio Musicale Walter Savelli (LMWS), nasce da un’idea di Walter Savelli (storico pianista di Claudio Baglioni) che, per primo, sperimentò un nuovo metodo didattico per l’insegnamento della musica creando un vero e proprio modello basato sullo studio del pianoforte pop/rock e, inoltre, fu il primo a ideare l’insegnamento della musica tramite Skype.

Una nuova didattica musicale moderna, quella di Savelli, improntata sullo studio del pianoforte pop-rock, delle tastiere, della composizione moderna, degli arrangiamenti dando particolare importanza agli accordi, all’accompagnamento e a tutte le tecniche che fanno parte della storia della musica per trasmettere conoscenze e competenze specifiche agli allievi rendendoli così autonomi e indipendenti nella realizzazione di un proprio repertorio.

Maurizio Tomberli e Davide Campione
Davide Campione e Maurizio Tomberli

Tale “bagaglio”, oggi, è stato affidato alla direzione del Maestro Maurizio Tomberli, collaboratore ed unico erede di tale metodo didattico, che dal 2009 lo insegna a Firenze. Dal sodalizio artistico del Maestro Tomberli e del Maestro Davide Campione, pianista, musicista, compositore e arrangiatore palermitano, nonché collaboratore e allievo del Maestro Walter Savelli, per la prima volta, il modello didattico musicale savelliano approda a Palermo, con l’apertura della prima e unica sede che utilizza tale metodologia, diretta dal maestro Davide Campione.

Questa mattina, in esclusiva per il GCPress, abbiamo incontrato i maestri Maurizio Tomberli, arrivato direttamente da Firenze per il workshop intitolato “Il musicista del Terzo Millennio” e per la prima volta a Palermo, e Davide Campione che ci hanno parlato di musica a 360 gradi, delle differenze di questo particolare metodo didattico e della loro vita vissuta a servizio della musica.

«Sono felice e onorato di poter accogliere qui il Maestro Tomberli – ha spiegato Davide Campione – e sono davvero soddisfatto che per questo workshop da lui condotto abbiamo registrato il “tutto esaurito” un mese prima della chiusura delle iscrizioni. I partecipanti – ha proseguito il maestro Campione – sono quasi tutti musicisti provenienti da percorsi didattici diversi, e hanno un’età compresa tra i 10 e i 70 anni».

«Siamo due dei tanti pazzi che credono che essere musicista sia un lavoro come tanti altri – ha affermato simpaticamente il maestro Maurizio Tomberli – e l’apertura di questa sede a Palermo del LMWS è non solo occasione per me di rivedere Davide, che conosco da tanti anni, ma anche di poter visitare la Sicilia della quale ho visto solo alcune isole. Davide ed io – ha proseguito Tomberli – parliamo la stessa lingua ed è questo che ha reso produttiva la nostra collaborazione».

Walter Savelli, come anticipato all’inizio, fu il primo ideatore dell’E-learning (l’insegnamento effettuato tramite internet) in ambito musicale e che fu capace di rivoluzionare il sistema didattico tradizionale che prevedeva la frequenza di corsi specifici o propedeutici per l’apprendimento della musica anche fuori dalla propria città: questo rendeva necessario spostarsi fisicamente da un luogo all’altro tramite treno, aereo e quant’altro con un notevole dispendio di energie e denaro.

Tale sistema innovativo, ora diventato consuetudine in molti ambiti dell’insegnamento, ma anche del business e del lavoro, è componente fondamentale del metodo didattico LMWS: «Grazie alla tecnologia e alla rete velocissima – ha spiegato Davide Campione – è possibile seguire gli allievi da qualsiasi luogo essi si trovino con la stessa qualità di una lezione tradizionale seppur attraverso uno schermo digitale. Per molti – ha proseguito il maestro – la lezione online è qualcosa di strano, un taboo, ma non ha nulla di diverso da una lezione tradizionale e, addirittura, dopo qualche minuto, non noti la differenza tra l’avere fisicamente il maestro accanto e il seguirlo tramite dispotivo elettronico».

Ma, qual è la differenza tra pianoforte classico e pianoforte moderno o pop/rock? Ce lo spiega, e ce lo fa ascoltare attraverso una doppia esecuzione della canzone “Your Song” di Elton John, Maurizio Tomberli: «Lo strumento è il medesimo, la differenza sta nell’interpretazione di quella che è la musica oggi. Il percorso classico, quello di Beethoven o di Mozart, ad esempio, ti insegna la parte tecnica, la lettura dello spartito e ad essere esecutore del brano; il percorso moderno, invece, non avviene tramite una parte scritta delle note, ma i brani vengono eseguiti attraverso una interpretazione degli accordi, come nel caso di Masini, Elton John o di molti altri artisti moderni: l’invenzione degli accordi ha dato il via alla musica pop/rock moderna. Non è una sfumatura diversa – ha precisato Tomberli – bensì un linguaggio diverso regolato dall’interpretazione degli accordi».

Quando si parla, invece, dei criteri di valutazione di un musicista, i maestri, ci spiegano che è importante, innanzitutto, considerare l’evoluzione del percorso didattico di ogni singolo allievo durante tutto l’anno, il suo impegno, la sua voglia di proseguire il percorso, l’approccio “serio e responsabile” alla musica che non deve essere vista come un passatempo, ma come qualsiasi altra materia oggetto di studio, ma, soprattutto, la consapevolezza di voler suonare bene.

È, inoltre, importante essere accompagnati al percorso da insegnanti che sappiano valorizzare i talenti e le potenzialità degli allievi e, purtroppo, non sempre è così. «Bisogna ascoltare tutto per poi poter trovare la propria strada», ha affermato in conclusione Davide Campione e, in senso più ampio, vivere di musica è arduo, ma con impegno, sacrificio e preparazione è possibile.

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