sabato, 27 Luglio 2024
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Non ce l’ha fatta Aron, il cane bruciato vivo in piazza a Palermo

La rabbia dei cittadini, lo sgomento della LAV. E il Comune di Palermo è pronto a costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda, come commentato dal Sindaco Lagalla

La tragedia, ha avuto luogo nei giorni scorsi a Palermo, e supera la più macabra delle immaginazioni. Un cane, Aron, è stato legato ad un cartello stradale e poi gli è stato dato fuoco, in piazza, lasciandolo bruciare tra le fiamme.
Ciò che rende il tutto ancora più terrificante, è che a compiere questo gesto barbaro è stato proprio quello che avrebbe dovuto essere il suo compagno “umano”, il suo padrone. 

La scena che si sono trovati di fronte cittadini e passanti era davvero straziante: mentre le fiamme divoravano il corpo del cane, il dolore provato da Aron era evidente che fosse insopportabile. Disperazione, urla, abbandono, impossibilità di muoversi, solo grazie alla segnalazione di un passante, si è riusciti a porre fine a questo orrore. Le condizioni del cane, purtroppo, sin da subito si sono mostrate disperate.

Tutta la città in questi giorni è stata col fiato sospeso, sperando che Aron potesse continuare a lottare, e la LAV ha nel frattempo depositato una denuncia per maltrattamento di animali. 

Le condizioni di Aron son continuate ad essere molto critiche: il martirio a cui l’ha sottoposto il suo carnefice gli ha causato ustioni sull’80% del corpo, ha subito danni gravi agli organi vitali. Anche i volontari LAV sono rimasti per tutte queste ore fuori dalla clinica in cui il cane è stato ricoverato sperando in un miracolo. Tutta Palermo ha pregato e sperato in un miracolo, e sui social non sono mancati attacchi al padrone-carnefice e tanta solidarietà ed affetto per Aron. Persino il ministro Salvini, in collegamento su Rete 4 da Palermo ha citato questo triste episodio. 

L’aggiornamento

Si è pregato e si è sperato sino all’ultimo per Aron, ma, nella notte tra il 12 e 13 gennaio, purtroppo si è spento. La notizia si è appresa dalla pagina Facebook della LAV Palermo, che così hanno scritto: “Ci hanno appena chiamato dalla clinica. Aron non c’è più. Il suo corpo non ha retto, sebbene lui abbia lottato fino alla fine”.

Il padrone-carnefice, alcune sere fa è stato tratto in arresto dai Carabinieri, e rilasciato l’indomani. Ci auguriamo che paghi per questo gesto così atroce quanto indefinibile, in ogni caso la città tutta non lo guarderà mai di buon occhio.

Su questa triste vicenda, è intervenuto anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla che così ha commentato: 

“La speranza di questi giorni si è spenta stanotte con la terribile notizia della morte di Aron, il cane bruciato vivo martedì scorso. Non ci sono parole per descrivere un gesto totalmente folle provocato da una singola persona, se non esprimere la piena condanna e l’assoluta intollerabilità verso qualsiasi maltrattamento nei confronti di un animale. Per tali ragioni, il Comune è pronto a costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda. Grazie all’azione di attivisti e associazioni, oggi la sensibilità nei confronti degli animali è diversa rispetto al passato e voglio sottolineare l’impegno di chi si è prodigato per soccorrere e curare Aron, esempi da tenere a mente anche da parte delle istituzioni che devono proseguire lo sforzo a tutela degli animali”. 

CODACONS PRESENTA ESPOSTO IN PROCURA CONTRO PROPRIETARIO

Nel frattempo, si è mosso anche il Codacons che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Palermo sul triste caso di Aron. Come appreso, sarebbe sotto inchiesta per maltrattamento di animali il padrone del povero pitbull e, in base alle condotte emerse sembrerebbe vi sia la fattispecie delittuosa prevista e punita dagli articoli 544 bis e 544 ter del Codice Penale, proprio sul punto in tema di Uccisione e Maltrattamento di animali. Quindi, Assofido-Codacons ha chiesto alla Procura della Repubblica di utilizzare ogni strumento investigativo consentito dalla legge allo scopo di predisporre tutti i controlli necessari per gli accertamenti del caso, se ciò dovesse evolversi positivamente, di verificare altresì il configurarsi di eventuali illeciti e responsabilità, oltre che di esperire l’azione penale.

E domani, domenica 14 gennaio, dalle ore 17, con la LAV Palermo, cittadini e associazioni ci si ritroverà davanti la clinica Zarcone (via Catania 66) per un momento commemorativo in memoria di Aron e di tutte le vittime della mano dell’uomo, che ancora non hanno giustizia. Ad ognuno è stato chiesto di portare una candela.

Un monumento per Aron

L’imprenditore salentino Emilio Colaci, già noto per le sue importanti opere di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale ed artistico, ha annunciato di voler realizzare, nel capoluogo siciliano, un grande monumento da dedicare ad Aron e a tutti gli animali vittime di violenza. Il monumento avrà un’altezza di circa 4 metri e racchiuderà al suo interno la tipica simbologia del progetto “HORA PACIS”, con cui l’azienda salentina si propone di tramutare in opera d’arte la parola di Don Tonino Bello, e dove troverebbe ampio accoglimento il tema della violenza sugli animali. L’opera, quindi, sarà costituita da due elementi, uno raffigurerà l’amore per gli animali e l’altro un grande orologio da torre, e sarà interamente sponsorizzata da aziende che, unendosi a questa causa, vogliono diventarne parte attiva.


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