venerdì, 26 Aprile 2024
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Zone blu. Comune chiede 1.4 mln a Panormus2000

1,4 milioni di euro da restituire entro 60 giorni. E’ un conto piuttosto salato quello presentato oggi dal Comune alla società  “Panormus2000”, che nel 2005 realizzò il parcheggio multipiano di  Piazza Vittorio Emanuele Orlando col sistema del project financing e che in  cambio ottenne una Convenzione novantennale per la gestione dello  stesso parcheggio e per la gestione di migliaia di stalli di sosta  “blu” in diverse zone della città. Gestione poi trasferita ad Apcoa.

“Già dal 2005 – afferma l’Assessore alla mobilità Giusto Catania – la  precedente Amministrazione era a conoscenza del fatto che il progetto  di Project Financing che ha portato ad una abnorme distribuzione e  gestione delle “Zone blu” a Palermo presentava delle criticità, a  partire dalla inusuale concessione per ben 90 anni. Nonostante questo,
la vecchia Amministrazione ha deciso di tirare dritto, imponendo una  gestione che sembra essere a tutto vantaggio della parte privata e che  per di più ha delle zone d’ombra circa il ruolo di APCOA, società che  non sarebbe socia della Panormus 2000, né avrebbe partecipato alla  procedura di gara per la realizzazione dell’opera.”

“Oggi con il provvedimento notificato alla Panormus e con il quale viene richiesta la restituzione di oltre un milione e quattrocentomila euro si apre una nuova fase dei rapporti fra Comune e soggetto privato perché fermi restando dei rapporti contrattuali e di legge, dovrà esserci la massima trasparenza e correttezza, vista la delicatezza della situazione.”

Il Comune, confortato in questo da un parere tecnico reso dall’Unità tecnica sulla finanza di progetto istituita presso il CIPE intende quindi esercitare fino in fondo una funzione di controllo sulla gestione finanziaria di questo progetto e delle zone blu, valutando eventuali correttivi da apportare alla Convenzione per tutelare gli interessi dell’Amministrazione comunale e quindi dei cittadini.

“Da anni – afferma il Sindaco Orlando – ripeto e in tanti ripetiamo che questo sistema delle zone blu a Palermo presenta delle anomalie; una considerazione che non aveva bisogno certamente di conferme tecniche ma che è oggi confermata da questi pareri. Il fatto che le anomalie fossero note già nel 2005 getta un’ombra sull’intera operazione e ci determina ancora di più a fare chiarezza perché quello che in tutte le città è un servizio per la collettività non diventi invece uno strumento di guadagno facile per un soggetto privato”

 

“Era ora che l’amministrazione comunale si svegliasse sulla vicenda Apcoa che noi di Idv denunciamo da anni, avendo presentato anche un esposto alla Procura e alla Corte dei Conti”. Lo dice il consigliere comunale di Idv Paolo Caracausi. “Secondo noi la somma richiesta è ancora poca e riteniamo che ci siano gli estremi per disdire il contratto – dice Caracausi – i cittadini sono stanchi di pagare questa tassa. Avevamo lanciato una petizione nei mesi scorsi che aveva visto la partecipazione di numerosi cittadini e contiamo di ripresentarla. Mi congratulo con il sindaco per avere finalmente dato seguito all’istanza di Idv”.

 

“La vicenda Apcoa è stata una delle prime che ho affrontato appena eletto, per rispetto del mandato affidatomi dai cittadini, nonostante gli ostacoli e le lentezze della burocrazia comunale. Ho presento insieme al collega Paolo Caracausi un dossier perché il sindaco affrontasse la questione e oggi, finalmente, un primo importante passo è stato fatto con la richiesta del Comune di 1,4 milioni di euro. Le mie interrogazioni e l’esposto presentato in Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti hanno  finalmente smosso questa vicenda incredibile. Ora il sindaco non si fermi, quello denunciato nel dossier è stato confermato dalla unità tecnica del Ministero: si arrivi alla recisione o revisione del contratto delle zone blu affidate ad Apcoa, rivedendo sia la folle scadenza di 90 anni che le aree affidate. Sono soddisfatto che il lavoro fatto nell’interesse dei palermitani sia stato utile. L’unico rammarico è che non ci voleva il sottoscritto per accorgersi di questa stortura, mi chiedo come sia stato possibile chiudere questa operazione senza alcun ostacolo da parte di chi all’epoca amministrava la città”. Lo dice il consigliere comunale di Palermo Filippo Occhipinti.

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