lunedì, 29 Aprile 2024
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Welfare del tempo: la settimana lavorativa di 4 giorni sbarca in Italia

Sempre più spesso, in quelle aziende che hanno come obiettivo oltre che la produttività anche il benessere dei propri lavoratori, si parla di welfare aziendale e in particolare di welfare del tempo, ovvero quelle iniziative aziendali che puntato a migliorare la qualità della vita dei dipendenti.

Diverse sono le azioni messe in atto da alcuni datori di lavoro, come i benefici extra lavorativi, ad esempio, servizi di assistenza all’infanzia, supporto per la cura degli anziani, servizi di consulenza legale o finanziaria; iniziative di svago, quali organizzare eventi sociali, corsi di formazione o attività ricreative per i dipendenti; flessibilità lavorativa e la possibilità di lavorare da remoto per favorire un migliore equilibrio tra vita professionale e personale.

Indubbiamente, le aziende che promuovono il welfare aziendale, considerano i dipendenti non solo come risorse produttive, ma soprattutto come persone che hanno bisogno di supporto in modo da affrontare situazioni critiche legate alla salute, alla famiglia e al benessere generale.

In Italia, ci sono alcune aziende che stanno puntando sull’implementazione del welfare aziendale, in modo da migliorare la qualità della vita dei dipendenti e promuovere un migliore equilibrio tra lavoro e vita personale.

Tra queste la Lamborghini e la Luxottica. Quest’ultima già nei primi mesi del 2009 ha avviato un programma di welfare aziendale rivolto ad una parte della popolazione operaia e impiegatizia. Attraverso uno studio, l’azienda specializzata nella produzione e nel commercio di occhiali, ha individuato i bisogni e gli ambiti di intervento per il benessere dei dipendenti.

Alcune importanti iniziative includono i seguenti fringe benefits:

  • “il carrello della spesa”, che viene assegnato a tutto il personale, sia esso inquadrato con contratto a tempo determinato, indeterminato, di somministrazione e stage per tutti gli stabilimenti produttivi.
  • “la cassa di assistenza sanitaria” che copre i dipendenti assunti a tempo indeterminato e i loro familiari, includendo anche un ‘pacchetto maternità’.
  • “le Borse di studio e rimborso dei libri di testo”, benefici destinati ai dipendenti o loro figli che studiano o seguono corsi di studio.

In Luxottica, dal primo di aprile ha preso il via il progetto, denominato Time4you, che prevede 20 venerdì all’anno a casa, in settimane individuate dall’azienda, con la rinuncia a cinque giorni di permesso, che saranno scalati dal monte ore, mentre gli altri 15 giorni vanno a carico della multinazionale. La sperimentazione si concluderà il 31 dicembre, consentendo così all’azienda di capire come riorganizzare il lavoro, impostando la settimana lavorativa corta.

Per la Lamborghini, i propri dipendenti sono “risorse fondamentali per il successo dell’impresa” e proprio per questo motivo viene dato ampio spazio alla work-life balance, ovvero la capacità di equilibrare la sfera lavorativa e quella privata.

Nel 2023, la storica azienda bolognese produttrice di automobili, in seguito a un accordo tra Proprietà e Sindacati, ha introdotto su base volontaria la settimana lavorativa di 4 giorni per i suoi dipendenti, che prevede la riduzione dell’orario di lavoro a una settimana lavorativa di 33 ore e mezzo ore, che prevede una settimana di quattro giorni alternata a una da cinque per chi lavora su due turni e due settimane da quattro giorni alternate a una da cinque per chi è impegnato su tre turni.

Lamborghini, inoltre, per tutti quei settori per i quali è possibile a remotizzazione il lavoro, sistematicamente attiva lo smart working per diversi giorni al mese, fino a 12 in situazioni specifiche.

In Italia, sempre un numero maggiore di aziende puntano sul “welfare del tempo” adottando la settimana lavorativa su 4 giorni, visti i risultati incoraggianti ottenuti anche da società come Intesa San Paolo, Sace (l’azienda controllata dal ministero dell’Economia e delle finanze che si occupa di garanzie per l’export) e Telecom Italia, che stanno sperimentando, per alcuni o tutti i dipendenti sempre su base volontaria, la settimana corta e l’incremento dello smart working.

Prestando attenzione al “welfare del tempo“, le società che lo applicano, dimostrano che la flessibilità oraria contribuisce al benessere dei dipendenti e alla produttività aziendale, con un considerevole calo delle malattie e degli infortuni nonché una riduzione dei costi (causati da assenteismo, turnover) e un aumento dell’attrattività verso nuovi talenti.

Per i dipendenti, la settimana corta significa maggiore tempo libero per la famiglia, gli hobby e la vita privata, con un conseguente miglioramento del benessere psicofisico e della conciliazione vita-lavoro.

L’Italia non è certo l’unica nazione ad aver abbracciato la settimana lavorativa di 4 giorni. In Islanda, ad esempio, il governo ha avviato un esperimento su larga scala che coinvolge circa 2.500 dipendenti pubblici. I risultati preliminari sono positivi: i lavoratori hanno riportato una maggiore soddisfazione e un miglioramento del work-life balance, mentre la produttività è rimasta stabile o addirittura è aumentata.

Anche in Spagna, il governo ha recentemente approvato una legge che permette alle aziende di introdurre la settimana corta, con una serie di incentivi fiscali. La misura è ancora in fase di implementazione, ma si stima che potrebbe coinvolgere fino a 3 milioni di lavoratori.

È ancora presto per trarre conclusioni definitive, ma i primi esperimenti condotti in Italia e in Europa sono incoraggianti. La sfida sarà quella di trovare un equilibrio che renda questo modello sostenibile per tutti gli attori coinvolti, siano essi privati che pubblici.

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