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Racconto di un concerto straordinario: Aznavour conquista l’Arena di Verona

Palermo 16.09.2016 – Raccontiamo ai Lettori una mini-vacanza a Verona, finalizzata ad assistere allo storico concerto che Charles Aznavour, non a torto definito il “Sinatra di Francia”, ha tenuto nella splendida Arena scaligera.

Martedì 13 settembre, sbarca all’aeroporto “ Valerio Catullo” di Verona, accompagnato dalla mia inseparabile consorte Claudia, autrice del reportage fotografico sotto riportato. Raggiunto il nostro Hotel, a pochi passi dall’Arena, abbiamo effettuato una escursione serale. La Città si è subito presentata linda, i cassonetti dei rifiuti piazzati lontano dal centro storico ed i pochi che indispensabilmente si notano, sono scientemente occultati agli occhi dei turisti. La città dalla collina di Castel San Pietro, offre una veduta splendida dell’insieme e da lì si può gustare, a cominciare dal magico Adige che attraversa Verona. All’indomani, di buon mattino, la visita a Piazza Bra e lo sguardo esterno all’Arena, l’anfiteatro romano edificato dagli imperatori Augusto e Claudio, completata, come conferma lo storico Pirro Marconi, intono al 30d.C.

arena_10Proprio davanti al monumento, incontriamo il giovane e simpatico Mattia, il quale ci piroetta più volte davanti, con il suo Segway, una sorta di simpatico trabiccolo elettrico a due ruote, sul quale puoi comodamente girare nel centro storico e nelle aree interdette al traffico veicolare. Mattia ci convince e, dopo un breve “corso” sulle modalità di guida del mini-veicolo elettrico e dopo averci fornito i caschi di protezione, lo seguiamo in fila indiana, nella visita guidata alla Città: da Piazza Cittadella, dove ha sede la piccola Azienda “Segway Verona Tour” diretta da  Andrea, per poi proseguire verso Castelvecchio, Porta dei Borsari, Piazza delle Erbe, al Duomo, al Ponte Pietra ed alla Chiesa di Sant’Anastasia e ancora sino a Piazza dei Signori, la Casa di Giulietta, l’Arena e concludere con il rientro in sede. Una bella esperienza e un culturalmente valido tour, nel corso del quale non possiamo che notare, con piacere, quanto diffusi siano, ad ogni angolo di strada, piazzati in apposi e ben fruibili contenitori, i defibrillatori.

Alla sera poi, lo spettacolo di Charles Aznavour, cantante di origine armena, naturalizzato a Parigi, il quale, alla veneranda età di 92 anni, calca ancora le scene, con immutato successo e con infaticabile voce. Charles, a pochi passi da noi, racconta dal palco della gremita Arena, della sua inarrestabile voglia di cantare e d’incontrare il suo pubblico al quale, come da lui stesso raccontato in una bellissima intervista rilasciata a Franco Verni del Corriere della Sera, “se volete essere amati dal pubblico, date amore senza aver paura del palco. Il pubblico mi conosce perché non gli ho mai nascosto nulla”.

Nel suo elegantissimo abito scuro, sul quale spiccano le bretelle rosse, il grande Charles, calamita l’attenzione, strappa anche qualche lacrima con le note di “Tous les visage de l’amour” – “Com’è triste Venezia” – “Ed io tra di voi” – “la Bohème” – “Ieri si”, solo per citarne alcune.

Una carriera lunghissima, la sua, iniziata nel lontano 1946 al fianco dell’icona della musica mondiale Edith Piaf che lo volle accanto nelle tournée in Francia, America e Canada ed è ancora lo stesso Aznavour a raccontare a Verni “allora non potevo immaginare come sarebbe stata la mia vita, ma sognavo”. Charles, come lui stesso ha ironicamente cantato in una sua famosissima canzone, è un vero “Istrione”, ha infatti all’attivo 80 film ed una carriera iniziata come ballerino di musica classica.

Il 92enne Artista, conclude il suo spettacolo, dopo quasi due ore di intensa musica, presentando la sua Band, un sestetto di Musicisti che da anni lo affianca e con i quali si capiscono con un semplice sguardo. Aznavour, con una malcelata emozione, presenta anche la figlia Katia, con la quale ha duettato sul palco.

Come due ragazzini, concluso il concerto, usciamo commossi dall’Arena e, confortati dalla presenza di altre persone, andiamo verso l’auto dell’Artista e, tra una folla compita, attendiamo la sua uscita per salutarlo e per cogliere il suo metaforico abbraccio.

Ritorniamo a Palermo con soddisfazione e con l’emozione nel cuore di aver assistito allo storico evento e di aver goduto della signorilità di una della città più belle e più sobrie del mondo: Verona!

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