venerdì, 26 Aprile 2024
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Presentato a Palazzo Steri il Laboratorio Nazionale ‘Intelligenza Artificiale e Sistemi Intelligenti’

In occasione dell’incontro sul tema ‘Intelligenza Artificiale ed Innovazione Digitale‘, è stato presentato, questa mattina, nella Sala delle Capriate del Complesso Monumentale dello Steri, a Palermo, il Laboratorio Nazionale ‘Intelligenza Artificiale e Sistemi Intelligenti’, rivolto a 80 studenti, attivato dal Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI) di cui fa parte l’Università degli Studi di Palermo, per creare le basi di un ecosistema italiano dell’intelligenza artificiale, per rafforzare e promuovere la ricerca italiana in questo settore nonché un efficace trasferimento tecnologico verso il tessuto produttivo nazionale.

Sono intervenuti all’incontro, tra gli altri, il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Fabrizio Micari, il Responsabile della sede di Palermo del Laboratorio di “Intelligenza Artificiale e Sistemi Intelligenti”, Salvatore Gaglio, il Direttore del Laboratorio Nazionale “Intelligenza Artificiale e Sistemi Intelligenti”, Rita Cucchiara, recentemente inserita tra le 25 donne più influenti al mondo nel campo della robotica per i suoi studi sulla visione artificiale, l’IBM Analytics and Watson Technical Manager Italy, Walter Aglietti, e il Garante per la Protezione dei dati personali LUISS ‘Guido Carli’, Cosimo Comella.

Dopo 60 anni dalla sua nascita, l’Intelligenza Artificiale, per le sue odierne applicazioni, rappresenta un formidabile strumento di innovazione tecnologica. Per sviluppare al meglio la sua missione, il Laboratorio si propone di attivare una rete di rapporti con gli attori della pubblica amministrazione, per capire le reali esigenze delle città e dei cittadini, e con il mondo industriale per determinare le aree tematiche di maggiore interesse e il grado di coinvolgimento effettivo delle aziende in programmi di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico.

«L’Italia – ha affermato Rita Cucchiara – ha una grande tradizione nell’intelligenza artificiale, ed in questo contesto è nata l’esigenza di unire le forze delle università e dei Centri di Ricerca per la creazione di un Laboratorio Nazionale CINI AIIS (Artificial Intelligence and Intelligent Systems”), motivato dalla consapevolezza del valore strategico della ricerca in questo campo paragonabile alla diffusione dell’elettricità».

«Possiamo considerare l’intelligenza artificiale come una disciplina che convoglia una molteplicità di competenze – ha proseguito l’ingegnere Cucchiara – e, in questo ambito, sia l’Italia che l’Europa si stanno muovendo bene: infatti, Italia e Germania, sono i più importanti produttori di hardware per la robotica del mondo».

Dall’incontro, è emersa un’informazione molto importante che riguarda proprio il settore dell’Intelligenza Artificiale: pare, infatti, sia il settore che nel corso degli anni, ha registrato una esponenziale crescita su tutti gli ambiti di applicazione. In un quadro prospettico che tiene conto del decennio 2016-2025, il comparto raggiungerà livelli molto alti di crescita sia economica che in termini di sbocco occupazionale.

Tra gli ambiti di applicazione dei sistemi di intelligenza artificiale, maggiormente in espansione sono i settori: Automotive (park assistance, sensori di parcheggio, guida assistita), Sport ed intrattenimento (videogames sempre più realistici), Medicina (anche detta ‘Domedica‘, robot e software che eseguono diagnosi precoci per la cura di alcune patologie), Sicurezza (sistemi di videosorveglianza), Retail e Agricoltura.

Al termine della conferenza, abbiamo posto una domanda all’ingegnere Rita Cucchiara, in merito alla possibilità che due o più forme di intelligenza artificiale possano creare un nuovo linguaggio che solo loro possano comprendere, eludendo, di fatto, il controllo dell’uomo: «Non c’è assolutamente nulla di cui preoccuparsi – ha risposto l’ingegnere -, si tratta solo della definizione di una sintassi del linguaggio fatto apposta per poter essere utilizzata in modo più efficiente tra sistemi. In fondo, la creazione di diversi linguaggi, lo facciamo normalmente: ne sono esempi il vecchio Pascal, Java e altri. Il fatto che questo avvenga tra due o più intelligenze artificiali non deve destare nessuna preoccupazione e, in merito, eviterei inutili allarmismi».

Abbiamo, inoltre, chiesto al dottor Cosimo Comella come poter gestire e tutelare la sicurezza dei dati personali sul web in un’epoca storica segnata da fenomeni quali la nascita del dark web (web oscuro, sconosciuto) e delle criptovalute (Bitcoin): «L’azione più importante è senza dubbio proteggersi con atteggiamenti preventivi che possono limitare il rischio di trattamenti occulti. Non bisogna farsi intimorire da questi episodi e fare una scrematura delle informazioni che provengono dal web».

«Per dark web – ha proseguito Comella – si intendono delle aree esposte sulla rete Internet sottratte all’accesso pubblico in opportuni accorgimenti di anonimizzazione e protezione della segretezza delle attività svolte, ma non tutto ciòche si trova in queste aree è illecito o criminale. Infatti, in alcuni Paesi in cui vige il regime dittatoriale, il dark web dà la possibilità ai dissidenti di esprimere la propria opinione e avere informazioni».

«Alla base di ogni utilizzo degli strumenti del web – ha concluso Comella -, è necessario porre la cultura della sicurezza che implica una consapevolezza, da parte degli utenti, degli strumenti tecnologici che usano e l’attenzione alla condivisione dei propri dati personali. Spesso, infatti, questi vengono messi a disposizione di terzi ( ad esempio, al supermercato o con gli acquisti online) e utilizzati per scopi commerciali o statistici senza che l’utente ne sia consapevole».

 

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