domenica, 5 Maggio 2024
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Palermo. Mafia: Alfano “che smacco covo Riina trasformato in caserma dei Carabinieri”

“Ringrazio l’Ordine dei giornalisti per il servizio che fanno tutti i giorni. E ringrazio i carabinieri per aver assunto questa caserma come proprio bene”. Lo ha detto il ministrodell’Interno, Angelino Alfano, incontrando i giornalisti presso la sede dell’Ordine, dopo la cerimonia di inaugurazione della stazione dei Carabinieri “Uditore” in via Bernini 54, a Palermo, ricavata dall’ex villa di Toto’ Riina.
“E’ un simbolo straordinario – ha continuato – con un peso enorme in questa terra. Che il comandante della stazione prenda possesso della camera da letto di Riina e la trasformi nel suo ufficio nella simbologia mafiosa e’ il piu’ grande smacco che potessero subire. Ringrazio anche i giornalisti per aver versato sangue per raccontare tutto questo. Oggi l’antimafia e’ anche istituzionale, prima non sarebbe stato possibile”.
E’ iniziata intorno alle 10 la cerimonia di inaugurazione della stazione dei Carabinieri “Uditore”, ricavata dall‘ex villa di Toto’ Riina, accanto alla sede dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, all’interno del complesso residenziale di via Bernini 54, a Palermo. La villa, confiscata alla mafia insieme ad altre nel 2007, e’ stata l’ultima residenza del boss mafioso prima del suo arresto, la mattina del 15 gennaio del 1993. La caserma e’ stata intitolata al maresciallo Mario Trapassie all’appuntato Salvatore Bartolotta, medaglie d’oro al valor civile, assassinati da Cosa Nostra nella strage di via Pipitone Federico del 29 luglio 1983, in cui perse la vita il consigliere istruttore Rocco Chinnici. Nell’attentato mori’ anche il portiere dello stabile, Stefano Li Sacchi. Al taglio del nastro hanno assistito i loro familiari e i parenti di altre vittime, assieme a Giovanni Paparcuri, unico sopravvissuto della strage.
Presenti, tra gli altri, oltre al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il comandante generale dell’Arma, generale Tullio Del Sette, il prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, il direttore dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati, il prefetto Umberto Postiglione, e il sindaco del Comune di Palermo, Leoluca Orlando, che ha donato la bandiera nazionale al comandante della stazione, il luogotenente Ciro Musto. Alla cerimonia hanno partecipato anche gli alunni delle scuole Bernini, Buttitta e Setti Carraro.

“Oggi celebriamo una vittoria dello Stato sulla mafia. Qui si nascondeva il boss Totò Riina e ora stiamo inaugurando una caserma dei carabinieri. Lo Stato non poteva dare un segnale di vicinanza migliore e più significativo ai cittadini e ai familiari di tutti coloro che hanno preso la vita nella lotta alla mafia. Grazie ai carabinieri che si impegnano ogni giorno per la battaglia della legalità e grazie ai magistrati, a tutte le forze dell’ordine e a coloro che hanno sacrificato la propria vita in difesa dello Stato”. Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando, che ha sottolineato: “Questa inaugurazione avviene proprio nel giorno in cui ricordiamo il ritrovamento del corpo di Aldo Moro e l’assassinio di Peppino Impastato uccisi da disegni criminali e dal terrorismo politico-mafioso. Se oggi la mafia non governa più Palermo lo dobbiamo anche e, soprattutto, al sacrificio di tutti coloro che abbiamo ricordato in questa circostanza. La mafia esiste ancora ma ha cambiato volto perché si è “camorrizzata”. Proprio ieri il prefetto Postiglione ci ha consegnato un bene sottratto a Cosa Nostra, adiacente a questa villa dove si rifugiava Riina, in cui oggi vediamo nascere un presidio di legalità, bene che noi destineremo ad una funzionalità di casa comune, dove diverse associazioni potranno incontrarsi e riunirsi”.

 

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