venerdì, 26 Aprile 2024
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La Villa Romana del Casale si rinnova: 8 cantieri aperti per aumentare servizi e attrattività

INOLTRE, L’ASSESSORE SAMONÀ AVVIA LE PROCEDURE PER LA COSTITUZIONE DEI COMITATI TECNICO-SCIENTIFICI DEI PARCHI ARCHEOLOGICI SICILIANI

Il Parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina si rinnova grazie a 250 mila euro di finanziamenti che hanno attivato ben otto cantieri per interventi di miglioramento e riqualificazione dell’area archeologica della Villa.

Le risorse sono state attribuite dal Dipartimento dei Beni culturali in virtù della Finanziaria 2020 che ha previsto un contributo straordinario ai siti UNESCO della Sicilia per compensare i minori introiti causati dalla lunga chiusura per il lockdown della scorsa primavera.

Gli interventi, i cui cantieri sono già stati consegnati alle imprese e i cui lavori si concluderanno entro fine maggio, si aggiungono a quelli in corso nell’area esterna alla Villa Romana del Casale che stanno interessando la strada di accesso, l’area destinata al parcheggio, la biglietteria e l’area dei servizi.


L’attenzione del Governo regionale all’area del Parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale è massima. In questi mesi – sottolinea l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – abbiamo effettuato significativi investimenti che consentiranno di rilanciare al meglio la proposta culturale del territorio ennese e dell’entroterra siciliano. Numerosi i cantieri aperti alla Villa del Casale, sia per quanto riguarda la riqualificazione dell’area esterna che per l’adeguamento dei servizi interni, la bonifica dei luoghi, il miglioramento delle condizioni di fruibilità. Si tratta di un altro importante segnale di attenzione al territorio che si aggiunge, ad appena pochi giorni di distanza, al cospicuo finanziamento per la realizzazione del museo di Palazzo Trigona, sempre a Piazza Armerina, che consentirà di effettuare il potenziamento delle attività culturali dell’area e un importante rilancio del territorio. Tutto questo mentre è già noto il mio impegno nel richiedere al Ministero dei Beni Culturali e agli organismi nazionali la revisione degli accordi internazionali che regolano la permanenza in Sicilia del prezioso Tesoro di Morgantina, condizionato attualmente a un’inaccettabile alternanza tra la nostra Terra e gli Stati Uniti”.


Gli otto cantieri attivi all’interno dell’area della Villa del Casale – affidati a diverse ditte in ragione della tipologia di lavori da effettuare – riguardano il rifacimento dei servizi igienico-sanitari, il miglioramento dell’accessibilità con abbattimento delle barriere architettoniche, il ripristino della recinzione perimetrale, la manutenzione dei canali di gronda e dei pluviali in rame delle coperture della Villa, l’inserimento di dissuasori per ridurre la presenza dei volatili, causa di continui danneggiamenti e disagi. Previsto, inoltre, all’ingresso uno schermo a led, dove i visitatori potranno attingere tutte le informazioni utili alla visita del sito.


Alla riapertura, e comunque entro l’inizio dell’estate, i visitatori troveranno un sito più attraente e adeguato alle diverse esigenze. Abbiamo operato con grande solerzia – dice il Direttore del Parco di Morgantina e della Villa del Casale, Liborio Calascibetta – per farci trovare pronti ad accogliere al meglio i visitatori. In particolare stiamo dedicando grande cura alla segnaletica interna e alla revisione dell’impianto di illuminazione dell’area degli scavi per offrire nuove suggestioni soprattutto durante le ore notturne. L’esperienza dello scorso anno, infatti, ha riscosso notevole successo, facendo registrare un grande interesse con un significativo incremento nel numero dei visitatori”.

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L’ASSESSORE SAMONÀ AVVIA LE PROCEDURE PER LA COSTITUZIONE DEI COMITATI TECNICO-SCIENTIFICI DEI PARCHI ARCHEOLOGICI SICILIANI

Dopo quasi due anni di commissariamenti, l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, ha avviato le procedure per la costituzione dei “Comitati tecnico-scientifici” dei parchi archeologici siciliani, dando mandato agli uffici di procedere nell’attuazione delle norme vigenti in materia. 

Si procederà nel più breve termine a costituire i comitati dei seguenti parchi: Parco Archeologico di Gela, Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell’Aci; Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale; Parco Archeologico delle Isole Eolie, Parco Archeologico di Naxos – Taormina; Parco Archeologico di Tindari, Parco Archeologico di Himera, Solunto e Monte Iato, Parco Archeologico di Kamarina e Cava d’Ispica, Parco Archeologico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai, Parco Archeologico di Leontinoi, Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, Parco Archeologico di Segesta, Parco Archeologico Lilibeo-Marsala.

I comitati tecnico-scientifici sono organismi che espletano funzioni fondamentali rispetto a bilancio, regolamenti, programma annuale e triennale di attività, nonché sulle scelte inerenti gli interventi da eseguire all’interno del perimetro del parco archeologico e da parte del parco stesso ma, soprattutto, sono i luoghi di coinvolgimento dei territori, di esperti del settore e delle migliori energie del mondo culturale all’interno del sistema dei parchi.

“La scelta che ho fatto – sottolinea l’assessore Samonà – esprime la volontà di dare il via a una stagione che riconosca il ruolo di comuni, università, fondazioni e associazioni culturali e ambientali di rilevanza nazionale, ponendo fine a quella dei commissariamenti. È un atto che trova fondamento nella legge e che esprime una precisa volontà del Governo Musumeci e, al contempo, incarna un punto fondamentale dell’identità politica che ispira la mia azione all’interno della giunta regionale: una politica che vede negli enti locali, eletti direttamente dai cittadini, e nella società civile, interlocutori essenziali per costruire le scelte di governo”. 

“Il coinvolgimento diretto dei sindaci sul cui territorio insistono i parchi – conclude l’assessore dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana – mira, in questo senso, a rendere il parco archeologico sempre più espressione della vita del territorio, non mero luogo di conservazione, ma spazio di identità vissuta e vivente, realtà che coniughi al presente il dovere di preservare il nostro meraviglioso patrimonio culturale e paesaggistico, rendendolo fruibile al mondo, sapendo, al contempo, diventare motore di sviluppo e di innovazione al servizio dei siciliani”.

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