giovedì, 16 Maggio 2024
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Il Teatro Finocchiaro torna ai fasti del passato.

Palermo – In una città che sta tentando di modernizzarsi grazie agli innumerevoli cantieri che stanno ponendo in essere nuovi e più estesi sistemi di spostamento urbano, tram, metropolitana, passante ferroviario, ecco che registriamo la rinascita di un altro importante pezzo di storia.

Stiamo parlando del Teatro Finocchiaro che sorge in via Roma, in una zona particolarmente interessante e ricca di monumenti, chiese, piazze, palazzi delle istituzioni, atenei universitari del centro storico di Palermo. Un importante luogo di aggregazione culturale della Palermo dell’immediato dopo 1900, ma che negli ultimi anni aveva conosciuto momenti bui.

Adesso il Teatro Finocchiaro risplende di nuova luce ed è stato interessato da un notevole progetto di recupero, così da essere restituito ai palermitani nella sua veste migliore.

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Katiuska Falbo direttore artistico del teatro Finocchiaro.

Una delle artefici principali di questa importante rinascita è Katiuska Falbo, direttrice artistica del teatro, che con grande entusiasmo e passione è riuscita organizzare un cartellone degno di nota con tantissime belle sorprese riservate agli amanti del buon vivere: “Ciò che muove il mondo è la passione e poi i sogni. Oggi per me trovarmi qui al teatro Finocchiaro – ha detto Katiuska Falbo – uno dei più bei teatri di città perché appartenente al periodo Liberty. In questo palcoscenico sono passati i più grandi artisti di livello nazionale ed internazionale: Macario, Totò, Fabrizi, Rascel, De Filippo grandissimi personaggi che hanno segnato la storia del teatro e della televisione italiana. Questo perché il teatro accoglieva ospiti provenienti da ogni parte d’Europa ed il palcoscenico era uno dei più grandi. Quindi un vero e proprio museo dell’arte del teatro.

Quali sono i progetti per il futuro del Teatro.

​La cosa più importante – risponde Katiuska Falbo – è che lo abbiamo immaginato​ con una nuovissima formula che è il teatro a la table, dove è possibile stare seduti al tavolo per cenare o degustare un buon té e godere di uno spettacolo di tutto rispetto. Poter parlare di letteratura, di manoscritti, di arte, di pittura. Con la formula del varietà, un pò come succedeva negli anni 50 e 60 alla Rai, dove tra Walter Chiari, Gaber, Corrado, lo stesso Totò si alternavano in una grande kermesse dedicata allo spettacolo. ​La nuova stagione partirà da fine settembre e terminerà a maggio​​ e ci saranno incontri di varietà, serate jazz, di teatro, burlesque. Adotteremo per i nostri affezionati spettatori anche una nuovissima formula di abbonamenti modulari e flessibili. ​Per concludere sintetizzando sarà un connubio tra ​divertimento, ​buona cucina​​ buon gusto e la buona arte​.

​Abbiamo chiesto allo storico palermitano Emanuele Drago ​una sua breve valutazione. “Il cinema teatro Finocchiaro fu realizzato nel 1926 su un progetto redatto da Paolo Bonci, in stile eclettico. Già dalla facciata e dalle finestre che danno su via Firenze, è possibile apprezzarne la grande ricercatezza stilistica che si richiama al Liberty. Per fortuna dopo l’ultimo restauro la sala interna, un piccolo capolavoro di equilibrio formale, è stata restituita alla cittadinanza. Ed insieme alla sala è stato restituito alla città l’intero teatro, sottraendolo all’improprio utilizzo di cinema a luci rosse.

Oggi siamo certi che, grazie all’entusiasmo e la competenza del nuovo direttore artistico, Katiuska Falbo, il teatro potrà tornare al suo antico splendore, ridando anche lustro all’antica via Roma, la cui storia è stata approfondita in uno dei capitoli del mio ultimo libro dal titolo “Palermo in un Romanzo”. Un’importante arteria che venne realizzata in quattro diversi tronconi e che diede, prima ancora che nascessse la via Libertà, un respiro internazionale al capoluogo dell’isola. Lo stile eclettico ed umbertino che caratterizza la strada richiama alla mente la via Roma dell’antica capitale sabauda con l’eccezione dettata dal clima e quindi dall’assenza nella via Roma di Palermo dei portici”.

Dal 1989 il teatro è sotto il vincolo della sovrintendenza dei beni culturali​ ed è stato riconosciuto co​m​e monumento dall’alto valore storico ed artistico e quindi tutte le ristrutturazioni hanno dovuto tenere conto dei vincoli molto rigidi per mantenere intatta l’originalità della struttura.

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