martedì, 30 Aprile 2024
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HomesocialeEbola, Lorenzin: Niente allarmismi ma serve seguire indicazioni Oms

Ebola, Lorenzin: Niente allarmismi ma serve seguire indicazioni Oms

“Il problema” dell’attuale diffusione del virus Ebola “è la corretta applicazione delle indicazioni fornite dall’Oms”. Così Beatrice Lorenzin, ministra della Salute, durante l’audizione di questa mattina di fronte alle commissioni riunite Affari esteri e Affari sociali. “Non abbiamo bisogno di allarmismi in questa fase – ha chiarito Lorenzin – ma di procedure di sicurezza e di informazione che poi facciano parte della nostra vita, e questo non solo per quanto riguarda l’ebola. Deve entrare nella consapevolezza, non solo nel Ministero della Salute, ma di tutto il Parlamento, che il tema della salute non è più soltanto un tema di cura o di prestazione, ma un tema di sicurezza globale”.

“Negli anni passati abbiamo avuto sars, mers, problematiche derivanti dalla resistenza ad antibiotici, allerta su temi riguardanti la bio-sicurezza e la sicurezza batteriologica – ha ricordato Lorenzin -. Oggi c’è l’ebola, a cui si aggiungono i conflitti e le guerre. In un momento di globalizzazione in cui le merci le persone viaggiano è estremamente importante avere sorveglianza batteriologica a livello globale. L’Italia leader europeo tra i Paesi che fanno le vaccinazioni a livello globale, e anche il tema delle vaccinazioni è importantissimo, nel momento in cui ci sono malattie che pensavamo fossero scomparse e che, invece, ci sono ancora”.

 

FONDAMENTALE MONITORAGGIO DA PAESI EXTRAEUROPEI. “Abbiamo chiesto il monitoraggio per quanto riguarda l’ingresso da paesi extraeuropei dai quali non abbiamo voli diretti, ma indiretti; perciò per noi è importante avere una mappatura a livello non solo italiano, ma europeo, delle persone che transitano nei nostri Paesi e che provengono da Russia, Ucraina, e altri paesi che hanno regole sanitarie diverse dalle nostre”. \

Sul tema dei trasporti aerei ha ricordato la necessità “di segnalare gli eventuali casi sospetti, consentendo il trasferimento in centri specializzati. In Italia sono attivi gli Usmaf (Uffici sanità marittima aerea e di frontiera) di Roma Fiumicino e Malpensa, designati come aeroporti sanitari, che hanno emanato specifiche misure di sicurezza, coerenti con quelle applicate in altre nazioni europee”.

“In Italia – ha aggiunto il ministro – abbiamo avuto finora molte segnalazioni, spesso falsi allarmi. È un dato positivo: vuol dire che c’è un elevato sistema di allerta. È importante poter intervenire in tempo reale anche se ci sono semplici sospetti”.

 

ESTREMAMENTE IMPROBABILE CHE MIGRANTI DIFFONDANO VIRUS. La ministra ha comunque specificato come il rischio di contagio da parte degli immigrati è “estremamente improbabile”. “Per quanto riguarda l’operazione Mare nostrum – ha detto Lorenzin – la partecipazione del Ministero della salute, con propri medici e con la Marina militare, è volta a monitorare la presenza di sintomi sospetti quando i migranti sono ancora a bordo e prima dello sbarco in Italia. In caso di mancanza del medico a bordo i controlli vengono effettuati a terra, prima dell’operazione di smistamento. “C’è da aggiungere – ha precisato – che la durata del viaggio è tale da rendere estremamente improbabile la diffusione di Ebola, la cui incubazione è di circa dieci giorni. Inoltre l’Italia non ha voli diretti con Paesi interessati dall’epidemia, e cioè Guinea, Liberia, Sierra Leone e Repubblica Democratica del Congo”.

 

OPERATORI DEVONO AUTODICHIARARSI E TRACCIARE MOVIMENTI. Fondamentale per la sicurezza è l’autodichiarazione di chi si è trovato a rischio contagio. “Abbiamo la nostra principale criticità nell’evacuazione di cooperatori e medici nei Paesi dove stanno prestando opera e che circolano poi liberamente nei nostri territori – C’è assoluta necessità che i cooperatori diano notizia dei loro spostamenti, anche se stanno bene, in modo da poter tracciare dove sono: un lavoro complesso a livello europeo. Ci aspettiamo che ci siano contaminazioni e allarmi, veri o falsi, rispetto ai cooperatori e medici che sono ora in West Africa e che torneranno nelle prossime settimane”. Per questa ragione, ha precisato il ministro “abbiamo tenuto un incontro a livello europeo, tutto dedicato all’evacuazione”, con particolare attenzione alla messa in impiego di aerei capaci di effettuare evacuazioni ad alto contenimento da Paesi a rischio”.

 

ITALIA IN GRADO DI EFFETTUARE EVACUAZIONI. “L’Italia è tra i pochissimi Paesi, a livello europeo – ha concluso il ministro – in grado di effettuare evacuazioni di elevata sicurezza batteriologica. Abbiamo una filiera che permette di tracciare e curare il paziente sin dal momento in cui viene preso a bordo dall’aereo ad alto contenimento, fino a quando viene portato e gestito nelle nostre strutture dedicate. Per noi l’allarme più importante è il controllo dei passeggeri, che devono autodichiararsi”.

 

CONSERVARE LISTE PASSEGGERI PER MINIMO 21 GIORNI. “Abbiamo chiesto di conservare le liste dei passeggeri per più di 21 giorni, che è il tempo di incubazione della malattia”, ha dichiarato la ministra. “Vogliamo avere la possibilità di rintracciare tutti coloro che sono stati in contatto con chi, in un secondo tempo, ha sviluppato la malattia, per poter creare un cordone sanitario”, ha aggiunto.

 

IMPORTANTE FERMARE EPIDEMIA IN AFRICA. “La trasmissione del virus ebola è molto complessa, non avviene facilmente in paesi con alto livello igienico. È ovvio che noi dobbiamo stare attenti, ma dobbiamo fermare l’epidemia in Africa. In caso contrario diventerebbe una tragedia immane. Ci deve far riflettere su come dobbiamo comportarci nei confronti del continente africano”, ha sottolineato Lorenzin nel suo intervento. “Oggi abbiamo l’afta – ha concluso – un’epidemia che colpisce gli animali, che, se dovesse arrivare dal nord Africa in Europa, potrebbe mettere a rischio una filiera fondamentale per la nostra economia, quella dell’allevamento”.

lapresse

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