domenica, 28 Aprile 2024
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Confcommercio Palermo e Commissario Covid insieme per i vaccini alle categorie produttive

Vaccino al mare, al supermercato, al ristorante: arriva #NoVacciniNo[Ri]parti

Vaccinare nei lidi, nei supermercati, nei ristoranti. Ma anche attivare corsie speciali alla Fiera del Mediterraneo per i dipendenti delle aziende che vogliono immunizzarsi dal Covid in orario di lavoro o a qualsiasi orario del giorno e della notte. Si chiama #NoVacciniNo[Ri]parti la nuova iniziativa per rilanciare la campagna vaccinale a cominciare dalle categorie produttive. Una corsa all’immunizzazione per ricordare che non c’è vera ripartenza, anche economica, senza vaccinazione di massa.

Il progetto nasce da un protocollo d’intesa siglato oggi tra Confcommercio Palermo e la struttura commissariale per l’emergenza Coronavirus della Città metropolitana di Palermo.

“Abbiamo accolto con entusiasmo l’invito a collaborare fattivamente – dice Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo – per dare un ulteriore slancio alla campagna di vaccinazione, sensibilizzando le migliaia di aziende affiliate a Confcommercio Palermo per contribuire a svolgere un’azione capillare su tutto il territorio della provincia di Palermo. Stiamo lentamente riemergendo da una crisi epocale, non solo sanitaria ma anche economica, e mai e poi mai possiamo correre il rischio di subire nuove restrizioni. La vaccinazione di massa è una delle garanzie imprescindibili affinché si possa affrontare in sicurezza la ripartenza delle nostre attività imprenditoriali senza eventuale ritorno indietro che sarebbe definitivamente letale per le singole aziende dei settori più colpiti ma in generale per tutta la nostra economia. Grazie alla nostra rete di migliaia di imprenditori e negozianti faremo tutto ciò che è possibile per invogliare i nostri dipendenti, i familiari e anche i clienti dei nostri negozi a superare eventuali resistenze e a sottoporsi al vaccino in tempi rapidissimi e senza code. La disponibilità manifestata dall’hub vaccinale a venire incontro alla nostre esigenze con una sorta di servizio “Taylor made”, fatto su misura per tutte le esigenze, è un’opportunità che con senso di responsabilità vogliamo e dobbiamo cogliere al volo anche per rendere più sicuri i nostri luoghi di lavoro con personale vaccinato al 100%: garanzia ulteriore per clienti e utenti delle nostre aziende. Siamo consapevoli che occorre che nel più breve tempo possibile si raggiunga un target elevato di cittadini non ancora immunizzati”.

Due i canali di prenotazione del vaccino che verranno messi a disposizione delle aziende associate a Confcommercio:

Vaccini all’hub: consiste nel creare percorsi dedicati all’hub della Fiera del Mediterraneo per agevolare la vaccinazione dei datori di lavoro e del loro personale. Gli interessati dovranno contattare Confcommercio e compilare un form; otterranno un link al quale collegarsi per prenotare il vaccino dalla piattaforma della struttura commissariale. La prenotazione, in base alle scelte dell’azienda, potrà essere individuale o collettiva;

Vaccini a domicilio: direttamente in azienda, siano esse locali pubblici, stabilimenti balneari, supermercati e altre tipologie di imprese associate a Confcommercio che aderiscano a #NoVacciniNo[Ri]parti. Anche in tal caso sarà l’associazione di categoria a raccogliere le adesioni.

L’azienda dovrà solo scegliere quale modalità utilizzare. L’iniziativa si inscrive nel solco degli sforzi della Regione Siciliana, tramite le strutture commissariali di Palermo, Messina e Catania, per rendere la campagna sempre più a chilometro zero, sul presupposto che, se le persone non si avvicinano al vaccino, bisogna avvicinare il vaccino alle persone.

“La campagna vaccinale è arrivata a una fase cruciale – spiega il commissario Covid di Palermo, Renato Costa -. Si tratta di raggiungere gli indecisi e chi ha ancora resistenze. La collaborazione con Confcommercio, un modello replicabile anche con altre realtà associative, ci permetterà di mettere in sicurezza un’ampia platea di persone che, come lavoratori, sono particolarmente esposti ai rischi economici e sanitari della pandemia. È importante capiscano che vaccinarsi è anzitutto nel proprio interesse, oltre che nell’interesse di tutti. Come sempre, ci spenderemo al massimo: sfrutteremo la potenza di fuoco dell’hub, raggiungeremo le persone a domicilio, inventeremo altre modalità nuove se servirà. Purché si capisca che il vaccino è l’unico nostro alleato per tornare a vivere”.

***

A seguire, la dichiarazione del commissario all’emergenza Covid Renato Costa sulla riorganizzazione delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca).

Gli allarmi lanciati nelle ultime ore su un cosiddetto “smantellamento” del sistema delle Usca sono del tutto infondati. Accentrare le squadre di medici alla Fiera del Mediterraneo è un provvedimento necessario per gestire al meglio la pandemia. Immaginare che la si possa affrontare passivamente, limitandosi a leggere i bollettini dei contagiati, è lontano dalla realtà. Il virus va cercato; non bisogna seguirlo, ma prevenirlo. È quello che abbiamo fatto in questi mesi, testando centinaia di migliaia di cittadini. È quello che ci ha permesso di proteggere decine di migliaia di persone, le loro famiglie, i loro amici, i loro colleghi.
Le Usca hanno fatto un lavoro straordinario a Palermo e provincia, curando molti pazienti a casa e facendo così risparmiare posti letto preziosi per gli ospedali e i malati più gravi. Questo sistema andava bene quando i nuovi positivi in provincia erano centinaia al giorno e almeno 800 i pazienti assistiti quotidianamente a domicilio da squadre di medici che partivano dalla Fiera del Mediterraneo. Ora che la situazione epidemiologica è diversa, con la quasi totalità dei Comuni a zero nuovi positivi e meno pazienti da curare a domicilio ma con il pericolo delle varianti e la necessità di un tracciamento massiccio, serve un cambio di passo. Trasferire le Usca alla Fiera del Mediterraneo non vuol dire abbandonare i territori: è esattamente il contrario. Proprio perché all’hub ha sede la struttura che gestisce l’emergenza e proprio perché qui sono concentrate tutte le professionalità che la stanno affrontando, portare le Usca alla Fiera è la scelta più sensata nell’ottica non di un loro “smantellamento”, ma di una loro ottimizzazione. Si tratta di rimodulare la loro attività a seconda delle sfide poste dalla pandemia, per un utilizzo ancora più efficiente di queste risorse.
Nessun paziente resterà senza il suo medico: la continuità terapeutica è il presupposto di base della medicina di prossimità, che è il modello organizzativo cui ci ispiriamo. Nulla cambia neanche nel mio rapporto con i sindaci: hanno trovato in me un interlocutore sempre disponibile fin dal primo momento e continueranno a trovarlo.

Il trasferimento delle Usca alla Fiera non è il primo adeguamento delle modalità di gestione dell’emergenza e certamente non sarà l’ultimo. A fine agosto la vicina riapertura delle scuole imporrà strategie nuove: bisognerà ripensare nuovamente l’organizzazione delle Usca sul territorio, proprio perché la pandemia è in continua evoluzione.

Semmai, se il timore è davvero lo “smantellamento” delle Usca, deve preoccupare non il mio decreto di trasferimento ma il nuovo bando con cui l’Azienda sanitaria provinciale di Palermo vuole dimezzare il personale in servizio”.

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