Si è svolta oggi la conferenza stampa di presentazione della manifestazione di promozione turistica “La Spagna a Palermo”, organizzata da Tuespana e le regioni di Andalusia, Aragona, Catalogna, Galizia, Gran Canaria, Ibiza, Madrid e Valencia, in programma a Palermo da domani fino al 21 maggio. Si tratta di una tre giorni di mostre, musica, concerti di flamenco e zarzuela e visite guidate.
Per l’occasione, in piazza Verdi sarà allestita “un’isola” spagnola con desk informativi di Turespana. Tante le iniziative in programma: dalle visite guidate sulle tracce dell’influenza spagnola a Palermo lungo tutto il centro storico (prenotabili in piazza Verdi), alle degustazioni di piatti tipici della tradizione iberica, oltre a concerti en plein air e nell’oratorio di Santa Cita e al Real Teatro Santa Cecilia e a mostre fotografiche a Palazzo Ziino.
La manifestazione sarà inaugurata domani in piazza Verdi dal sindaco Leoluca Orlando, dal consigliere del Turismo dell’ambasciata di Spagna in Italia Carlos Hernandez e dal console onorario a Palermo Ignazio Caramanna.
“La tre giorni di eventi – ha detto il sindaco Leoluca Orlando, presente alla conferenza stampa di Palazzo delle Aquile insieme all’assessora alle Attività produttive, Giovanna Marano – conferma i profondi legami tra Sicilia e Spagna, che si possono cogliere già guardandoci intorno. Ma questa manifestazione sarà anche l’occasione per uno scambio reciproco di conoscenze che non riguarda solo i monumenti ma anche cibo, danza e musica. Uscita dal rischio default, Palermo è sempre più rivolta all’internazionalizzazione e lo fa anche grazie a due compagnie, spagnole per l’appunto, Vueling e Volotea, che la collegano a 22 destinazioni estere”.
“Da tempo volevamo essere presenti a Palermo – ha aggiunto Carlos Hernandez, consigliere del Turismo dell’Ambasciata di Spagna in Italia – e finalmente i prossimi saranno giorni di un’intensa convivenza tra due popoli così vicini tra loro non solo per la storia ma anche per un’identità culturale simile e la stessa gioia e voglia di vivere che condividiamo”.
