venerdì, 3 Maggio 2024
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Sicilia. Porti: a Palermo completato l’intervento sulle banchine Vittorio Veneto sud e Santa Lucia sud

Mentre a Catania il futuro porto sarà aperto ai cittadini, green, smart e con previsioni di crescita esponenziali

Nel porto di Palermo sono stati ultimati, in anticipo rispetto al tempo contrattuale, i lavori di consolidamento e messa in sicurezza delle banchine Vittorio Veneto sud e Santa Lucia sud, realizzate nei primi anni del secolo scorso e lunghe rispettivamente 305 e 297 metri. L’intervento si inserisce nell’ambito delle attività promosse dall’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale per migliorare la funzionalità e la sicurezza del porto, anche in riscontro alle nuove esigenze derivanti da un progressivo incremento dei volumi del traffico crocieristico e delle dimensioni delle navi. Trenta milioni il costo complessivo dell’opera, tra le prime a essere ultimate tra quelle finanziate dal Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR, finalizzato a integrare, con risorse nazionali, specifiche azioni del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.

Prima dei lavori entrambe le banchine presentavano problemi di stabilità, la Vittorio Veneto era addirittura interdetta all’uso.

Il progetto eseguito ha previsto una generale riqualificazione e un adeguamento alle nuove
esigenze funzionali e alle mutate necessità legate all’attracco delle navi da crociera. Le due banchine sono state consolidate, risolvendo definitivamente deficienze, quali cavità e sgrottamenti, e rese compatibili con i fondali più profondi previsti per il prospiciente bacino (-12,00 m slm).

“Siamo una stazione appaltante molto veloce nel realizzare opere”, commenta il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti. “Per noi il PNRR ha rappresentato una coda, sicuramente importante, degli investimenti inseriti nel nostro piano industriale messo in campo dalla metà del 2018. Siamo soddisfatti non solo per aver realizzato, e collaudato, anche quest’ultima opera ma anche per averlo fatto ben prima dei tempi richiesti. Con il Fondo complementare abbiamo anche finanziato l’intervento di consolidamento del molo Piave che ultimeremo, ancora una volta in anticipo, nel prossimo mese di giugno; con fondi PNRR, invece, stiamo portando avanti i lavori al porticciolo dell’Acquasanta, già consegnato alla ditta che si è aggiudicata la gara, e dell’Arenella, in fase di appalto. E si procede anche, sempre con fondi PNRR, al cold
ironing, ovvero all’elettrificazione delle banchine, nei porti di Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle”.

A Catania…

Un’area crociere di 84mila mq per navi da oltre 340 metri con un nuova Stazione marittima di 5mila mq, una darsena per 700 barche, yacht e attività cantieristica con una suggestiva Promenade aperta alla città, razionalizzazione, riordino e restyling degli spazi esistenti, una zona ad hoc per pescherecci, infrastrutture necessarie alla viabilità: sono alcuni dei punti chiave del nuovo Piano Regolatore del Porto di Catania, che punta ad uno stretto rapporto con la cittadinanza, politiche green, sicurezza della navigazione e soprattutto una crescita esponenziale di crocieristi e passeggeri (già nel 2023 oltre 221mila in aumento rispetto ai 159mila del 2022), traffico Ro-ro e semirimorchi (oltre 7 milioni di tonnellate/anno), dati che confermano la rilevanza internazionale dello scalo etneo, principale hub siciliano. Il PRP è stato illustrato nei suoi elementi salienti stamane, in conferenza stampa nella sede catanese dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale: il documento precedente, al momento ancora vigente, risaliva al 1978, ben 46 anni fa e da allora ancora immutato. 

“Le principali scelte del PRP, che sarà ultimato nei prossimi mesi, sono nate da una pressante necessita di razionalizzare l’uso degli spazi portuali – ha spiegato il presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina – attribuendo ad ognuno una precisa funzione che consentisse sia una maggiore apertura alla città, che deve poter vivere la bellezza del suo porto in sicurezza, sia una crescita affiancata alla coesistenza sostenibile tra le attività presenti. A ciò si è aggiunta l’esigenza di dare continuità a tutti gli operatori esistenti, non alterando lo status quo imprenditoriale e occupazionale, anzi implementandolo in un’ottica di sviluppo comune e strategico. Attenzione massima alle tematiche del rispetto dell’ambiente (ad esempio, intervento di riqualificazione foce del torrente Acquicella, utilizzo fonti rinnovabili, predisposizione aree permeabili, riduzione uso del suolo, rigenerazione urbana, efficientamento energetico) e della sicurezza della navigazione (verifica con simulazioni ingresso, manovra e ormeggio di yacht da 120 m, navi da crociera da 340 m e navi ro-ro e general cargo)”. 

Il PRP è frutto di una scrupolosa analisi della previsione dei traffici, affidata ad aziende leader, cui è seguito uno studio di compatibilità, considerando un orizzonte temporale di 15 anni, con due scadenze di opere importanti: 2030 e 2040: passeggeri e crociere la stima prevede un incremento tra 264.000 e 393.000 unità/anno al 2030, che al 2040 sarebbe in grado di sostenere fra 485.000 e 848.000 utenti; Ro-Ro e semirimorchi le previsioni tra 8.323.000 e 10.112.000 al 2030 e tra 12.158.000 e 16.654.00 nel 2040. L’area crociere sarà di 84mila mq con quattro accosti in grado di accogliere navi da oltre 340 m e sullo sporgente centrale la nuova Stazione marittima di 5mila mq dall’architettura particolarmente originale: potrà accogliere 1 milione di passeggeri l’anno, con sistemi di energie rinnovabili, in grado di renderla autosufficiente dal punto di vista energetico.  

Il nuovo Waterfront con una suggestiva Promenade si svilupperà dal nuovo porticciolo per yacht, nelle immediate vicinanze della Stazione ferroviaria, fino al porto Nuovo e al molo Crispi: 17 ettari circa, oltre ai 3 ettari dell’area cantieristica posta a nord est: diventerà un nuovo quartiere cittadino per fruire del centro storico e di piazza Duomo, con manufatti architettonici scenografici e innovativi. La “Darsena yacht” ospiterà oltre 700 imbarcazioni da diporto di piccole (4/18 mt), medie (18/28 mt) e grandi dimensioni (fino a 120 mt), creando di fatto un ampio mercato della cantieristica (oggi compromessa per mancanza di spazi idonei nella zona sud ovest del porto e Piazzale Triangolare), con una viabilità dedicata e un accesso diretto al mare aperto. Anche i pescherecci (al momento negli accosti del porto Vecchio, porto Nuovo e porto Peschereccio) avranno una nuova area ad hoc con servizi necessari e nuovi manufatti per il ricovero temporaneo di attrezzature e reti da pesca.

Una striscia larga 10 metri per la viabilità cittadina è prevista in parallelo a via Domenico Tempio, dal varco asse servizi fino a Piazza Borsellino e sarà messa a disposizione per interventi a supporto della viabilità e rigenerazione urbana da pianificare col Comune di Catania. Infine nel sottopasso tra l’ingresso portuale dal varco asse e l’asse dei servizi, per risolvere l’annoso problema della congestione della rotatoria del parco del Faro (con sovrapposizione di mezzi in ingresso e uscita dal porto al traffico veicolare comunale), si prevede un’infrastruttura con l’interramento, a circa 100 m dal nuovo varco portuale, della strada che passa al di sotto del Parco per riemergere in corrispondenza dell’ingresso sull’asse dei servizi, diramazione stradale che conduce direttamente in autostrada. 

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