sabato, 4 Maggio 2024
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HomesocialeScuola. I precari dicono no alla Buona Scuola e al concorso 2016

Scuola. I precari dicono no alla Buona Scuola e al concorso 2016

È periodo buio per i tanti docenti di seconda e terza fascia d’istituto e questi, esclusi dal piano straordinario di assunzione non ci stanno e protestano contro il sistema scuola. Da ciò partono diverse  iniziative che coinvolgono tutti i precari della scuola.

L’obiettivo è  convincere le commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera ad approvare le richieste di modifica, presentate anche attraverso i sindacati. Sono direttamente interessate decine di migliaia di insegnanti rimasti fuori dal piano di stabilizzazioni della Buona Scuola, ad iniziare da coloro che hanno svolto 36 mesi su posti vacanti e coloro che sono inseriti nella seconda fascia d’Istituto, condannati a svolgere il ruolo di supplenti a vita pur essendo stati abilitati con le stesse modalità di chi è stato immesso in ruolo sino a poco tempo fa.

Un’ingiustizia bella e buona che ha danneggiato tantissimi docenti di seconda fascia di istituto che hanno gli stessi diritti degli altri insegnanti, infatti questi chiedono a gran voce di poter accedere alle graduatorie ad esaurimento da cui fino ad oggi sono stati assunti gran parte dei docenti attualmente in ruolo.

“Noi docenti di seconda fascia dopo anni di studi (laurea, abilitazioni e altri titoli), spese per frequentare i corsi abilitanti, lavoro precario anche decennale, siamo chiamati a superare un concorso che solo una parte di noi, piccola parte, supererà. Agli altri non rimane che continuare a coprire i posti vacanti con stipendi che non arrivano se non dopo mesi, stando lontani dalle proprie famiglie, con contratti di lavoro che ci costringono alla disoccupazione per 60 giorni e più all’anno. Tutto questo potrebbe essere risolto se il governo pensasse a riaprire le GAE (Graduatorie ad esaurimento) rendendo possibile l’ingresso degli abilitati di seconda fascia di istituto, colpevoli solo di essersi abilitati dopo il 2008” – ci dice a noi Alessandra Matino.

P. Truncali afferma: “Non è giusto, né corretto, né leale, che dopo anni di insegnamento, di servizio per lo Stato, dobbiamo ancora subire l’umiliazione di partecipare a un concorso iperselettivo”.

Anche i sindacati si stanno muovendo. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, è indispensabile che tutti i docenti precari facciano sentire ancora la loro voce, partecipando alle iniziative programmate, ad iniziare dalla protesta, via web e e-mail. Il tutto, affinché le commissioni parlamentari comprendano la correttezza e l’utilità delle richieste della seconda fascia delle Graduatorie di Istituto.

“I sussulti e le discussioni interne allo stesso partito di governo sui contenuti del prossimo concorso, il cui bando era stato fissato dalla legge 107 entro il 31 dicembre scorso, mettono a nudo le falle di una riforma avulsa dalla realtà della scuola italiana”.

È quanto afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti. “A quanto pare, ci troviamo in alto mare e i docenti e tutto il sistema dell´istruzione rischiano di scontare l’estrema fantasia che contraddistingue alcune parti della legge 107. La realtà vissuta quotidianamente dalla scuola italiana – conclude Di Meglio – è molto diversa dalle teorie un po’ dilettantistiche di chi ha concepito e impostato la riforma”.

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