mercoledì, 1 Maggio 2024
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invisibili, di Aurélien Bory, debutta il 20 ottobre al Teatro Biondo inaugurando la nuova stagione

Uno spettacolo di teatro e danza ispirato alla città di Palermo

Venerdì 20 ottobre, alle ore 21.00, debutterà in prima mondiale al Teatro Biondo di
Palermo lo spettacolo invisibili di Aurélien Bory, una produzione del Biondo e della
Compagnie 111 – Aurélien Bory, in coproduzione con Théâtre de la Ville-Paris, Théâtre de
la Cité – Centre dramatique national Toulouse Occitanie, La Coursive scène nationale de La
Rochelle, Agora Pôle national des Arts du cirque de Boulazac, Le Parvis scène nationale
Tarbes Pyrénées, Les Théâtres de la Ville du Luxembourg, La Maison de la Danse de Lyon,
Fondazione TPE – Teatro Piemonte Europa.

Repliche a Palermo fino al 29 ottobre; dal 5 gennaio in tournée a Parigi, La Rochelle, Lione,
Boulazac Isle Manoire, Ibos, Torino.

Il progetto, le scene e la regia di invisibili sono di Aurélien Bory. In scena le danzatrici
Blanca Lo Verde, Maria Stella Pitarresi, Arabella Scalisi, Valeria Zampardi e i
musicisti Gianni Gebbia e Chris Obehi. Le musiche sono di Gianni Gebbia e Joan
Cambon, le luci di Arno Veyrat.

Aurélien Bory, coreografo e regista francese di fama internazionale, da sempre affascinato
dalle contaminazioni linguistiche e culturali, realizza uno spettacolo che nasce dalla sua
“infatuazione” per la città di Palermo.

invisibili è il risultato di diversi sopralluoghi del regista in città, di incontri con cittadini e
artisti, di riflessioni sull’arte, la storia, le bellezze e le contraddizioni di Palermo. Si tratta di
uno spettacolo multidisciplinare di teatro, musica e danza, che a partire dal Trionfo della
Morte di Palazzo Abatellis e da altre suggestioni legate alla città di Palermo, sviluppa un
percorso poetico sulla funzione dell’arte, ma anche uno scavo sull’attualità, sulle relazioni,
l’identità e la complessità del contemporaneo.

«A Palermo – spiega Bory – l’invisibile risiede nelle tracce sui muri, nelle strade, ma anche
nei canti e nei gesti tradizionali degli artisti che incontro. La storia di Palermo è attraversata
da importanti sconvolgimenti, cambiamenti di paradigma provocati a più riprese da
molteplici capovolgimenti, le cui tracce hanno finito per confondersi. Nel cuore del
Mediterraneo, tra l’Africa e l’Europa, Palermo è un crocevia di miti antichi e racconti
moderni. Ho intravisto allora la possibilità di uno spettacolo che possa svelare questi spazi invisibili. Ho immaginato un fondale che riproduce il Trionfo della morte nelle sue
dimensioni reali, sei metri per sei. L’affresco rappresenta la peste bubbonica, flagello della
storia che ha duramente colpito la città di Palermo. Ma l’opera non tratta solo della morte,
raffigurata al centro come un impressionante scheletro dalla risata sardonica, in groppa al
suo cavallo emaciato, mentre è intenta a scoccare le sue frecce a piacimento e quasi per caso. Si tratta piuttosto della sua rappresentazione. Il pittore ci ricorda che l’arte non esisterebbe senza la consapevolezza della morte e che ricorriamo alle rappresentazioni per parlare di ciò che rimarrà per sempre a noi sconosciuto. Naturalmente ho immaginato l’affresco nel contesto attuale, che esprime i flagelli della nostra epoca: le morti dei migranti, la guerra, le catastrofi naturali. Sulla tela sono rappresentati artisti, musicisti, danzatrici… Sono esattamente gli artisti che ho incontrato per primi a Palermo. Innanzitutto Gianni Gebbia, sassofonista di fama internazionale, che ha lavorato con grandi artisti. Poi Chris Obehi, cantante nigeriano che ha iniziato la sua nuova vita a Palermo arricchendo il suo repertorio con canzoni in lingua siciliana. E infine le danzatrici, che ho voluto vedere come le figlie di Pina Bausch: Valeria Zampardi, Blanca Lo Verde, Maria Stella Pitarresi, Arabella Scalisi. Con loro l’affresco al centro della scena si anima e, attraverso la loro danza, assume un’altra dimensione. Per gli artisti l’immagine costituisce uno spartito drammaturgico vertiginoso, un insieme di scene invisibili che si offrono alla recitazione, a condizione che le si guardi ancora una volta, prima che l’affresco si sgretoli definitivamente e scompaia per sempre».

invisibili
progetto, scenografia e regia Aurélien Bory
collaborazione artistica e costumi Manuela Agnesini
collaborazione tecnica e artistica Stéphane Chipeaux-Dardé
con Blanca Lo Verde, Maria Stella Pitarresi, Arabella Scalisi, Valeria Zampardi, Chris
Obehi e Gianni Gebbia
musiche Gianni Gebbia, Joan Cambon
luci Arno Veyrat
scene realizzate da Pierre Dequivre, Stéphane Chipeaux-Dardé, Thomas Dupeyron
direzione tecnica Thomas Dupeyron
direttori di scena Mickaël Godbille, Thomas Dupeyron
direttore del suono Stéphane Ley
direttori delle luci Arno Veyrat, François Dareys

Calendario delle rappresentazioni al Teatro Biondo di Palermo:
venerdì 20 ottobre 2023, ore 21.00 (prima assoluta)
sabato 21 ottobre 2023, ore 19.00
domenica 22 ottobre 2023, ore 17.00
martedì 24 ottobre 2023, ore 21.00
mercoledì 25 ottobre 2023, ore 17.00
giovedì 26 ottobre 2023, ore 17.00
venerdì 27 ottobre 2023, ore 21.00
sabato 28 ottobre 2023, ore 19.00
domenica 29 ottobre 2023, ore 17.00

Tournée:
dal 5 al 20 gennaio 2024: Paris, Théâtre de la Ville – Les Abbesses
30-31 gennaio 2024: La Rochelle, La Coursive – Scène Nationale
dal 6 al 10 febbraio 2024: Lyon, La Maison de la Danse
14-15 febbraio 2024: Boulazac Isle Manoire, Agora – Pôle National du Cirque
26-27 febbraio 2024: Ibos, Le Parvis – Scène Nationale Tarbes Pyrénées
dall’11 al 14 aprile 2024: Torino, TPE – Teatro Astra

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