giovedì, 2 Maggio 2024
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Homesociale"Ci sono io" di Alessandro Savona. Un romanzo con uno scopo sociale

“Ci sono io” di Alessandro Savona. Un romanzo con uno scopo sociale

Esce il 16 marzo prossimo il romanzo “Ci sono io” di Alessandro Savona, un architetto palermitano che fa parte, con il suo compagno Massimo, della seconda coppia omosessuale in ordine di tempo che in Italia ha ottenuto, quattro anni fa, un minorenne in affido. Il libro, edito da Dario Flaccovio, racconta il viaggio-rapimento di un uomo con un bambino: l’adulto è un volontario che frequenta la comunità alloggio di cui il bimbo è ospite. E riporta, in una narrazione che mescola verità e fantasia, i dialoghi reali tra l’autore e un minore di cui si è occupato in passato, prima di ottenere l’affidamento di un altro ragazzino, Marco, che tutt’oggi vive con lui e il suo compagno.

Di questo romanzo, Alessandro Savona – architetto, scrittore e scenografo – devolverà parte dei proventi a una onlus palermitana, l’AFAP, che si occupa di campagne di sensibilizzazione sul tema dell’affido familiare, istituto diverso dall’adozione e che può riguardare anche le coppie gay, molte delle quali sono però disinformate su questa possibilità.
I minori in attesa di adozione o di affido nelle comunità italiane sono 26.000. Tra loro, fino a quattro anni fa c’era anche Marco, che ha vissuto in istituto fino a 16 anni, finché non è entrato nello stato di famiglia di Alessandro Savona. Marco oggi è ventenne, è diplomato, ha trovato un lavoro e convive ancora con Savona e il suo compagno. Per lui, nessun altro genitore affidatario si era fatto avanti per sei lunghi anni, e il ragazzo era “parcheggiato” in casa famiglia senza nessuna prospettiva. E al costo, per lo Stato, di circa 2500 euro al mese. Anche perché è facile, per le coppie, desiderare di avere con sé un bambino molto piccolo, ma quelli che hanno superato i 5 o 6 anni in genere non li vuole nessuno. Senza contare che esistono anche discriminazioni di  nazionalità, sesso e colore della pelle. Poi, per fortuna, il centro affidi di Palermo ha ritenuto idonea questa coppia gay e Marco ha iniziato a vivere fuori dalla comunità alloggio.
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