Un’indagine sulla natura partendo dalle sue viscere. Dai fiori, dai boccioli, dagli steli. Che divengono il cardine, la chiave per penetrarla, accarezzarla, blandirla per poterla poi farla sbocciare in forme sinuose, materiche, nel gesso che viene plasmato. Ad Agrigento, “Dalle Dure Pietre” raccoglie dieci installazioni dello scultore di Racalmuto, Giuseppe Agnello, realizzate negli ultimi due anni e divise tra gli spazi della chiesa di Santa Sofia nel Palazzo dei Giganti (inaugurazione: sabato 3 giugno, alle 19) e il Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi (inaugurazione: domenica 4 giugno alle 11). La doppia personale dello scultore, curata daAlessandro Pinto, è organizzata dal oComune di Agrigento e dall’Ente Parco Archeologico, con il patrocinio delle Fam | Fabbriche Chiaramontane, del muRa | Museo di Racalmuto e dell’ Accademia di Belle Arti di Palermo e con il sostegno della FAMGallery di Agrigento che esporrà alcune opere a supporto del progetto.

In tutta la produzione dell’artista racalmutese, la natura è la fonte a cui attingere per la costruzione di forme e concetti, siano essi figure umane o elementi vegetali. La natura è il campo infinito da cui Giuseppe Agnello trae fonti, stimoli e connessioni con la sua idea di arte. La Sicilia di Agnello genera e viene generata dai boccioli. E’ un inno materico alla bellezza, ma anche a tutto ciò che potrebbe sbocciare, ma che rimane sulla soglia, una metamorfosi annunciata ma non ancora giunta.
Giuseppe Agnello (Racalmuto, 1962) ha partecipato a diverse esposizioni personali e collettive. Ha insegnato scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara, attualmente è docente di scultura all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Vive e lavora in contrada Serrone a Racalmuto (AG) e ha uno studio in via Colonna Rotta, a Palermo.