lunedì, 7 Ottobre 2024
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A Danisinni una nuova opera omaggia Santa Rosalia, tra tradizione e cultura popolare

Si conclude così il Danisinni Art Fest. Fino a fine mese visitabili due mostre

A Danisinni è nato un nuovo murales in onore di Santa Rosalia tra le iniziative artistiche della prima edizione del DAF / Danisinni Art Fest. Devozione religiosa, arte e racconto popolare s’intrecciano in questa opera realizzata dagli artisti Antonio Curcio e Giusi Di Liberto, circondati da bambini intenti a dipingere mattonelle. Antonio Curcio ha inoltre donato al Museo una nuova mattonella d’artista in onore di Santa Rosalia e del quartiere Danisinni. Questa azione artistica collettiva riflette la storia e la cultura popolare di Danisinni, celebrando la Santuzza attraverso l’alter ego pittorico B1, protagonista delle opere murali e su mattonella di Curcio, presenti in molte città italiane, incluso Danisinni.  Il murales è stato realizzato su una delle pareti del quartiere, vicino all’antica scalinata arabo-normanna, alle spalle dell’asilo “Galante”, arricchendo la già colorata galleria di street art avviata con il progetto ‘Rambla Papireto’ dell’Accademia di Belle Arti di Palermo nel 2017, da cui è nato il Museo Sociale Danisinni. Evento all’interno della prima edizione del
Danisinni Art Fest con la direzione artistica di Gigi Borruso (direttore del DanisinniLab) e Valentina Console (presidente del Mu.S.Da.) che hanno curato le azioni di teatro e narrazione; e Rossella Puccio (direttrice artistica del Mu.S.Da.) che ha diretto quelle artistiche in cui si è esplorato il culto di Santa Rosalia e l’iconografia degli ex-voto.


Curcio è stato uno degli artisti che, con la donazione di una sua opera, ha supportato la nascita del Museo Sociale Danisinni nel 2017. Grazie a oltre un centinaio di artisti e l’impegno del maestro Enzo Patti, primo direttore artistico del Mu.S.Da., si è dato vita a una delle più grandi collezioni italiane di scrittura asemica, calligrammi e poesia visiva, arricchita da opere di street art, installazioni, ceramiche, libri d’artista, incisioni e fotografie. Ospitata dalla Parrocchia Sant’Agnese e dalla sua storica confraternita, a cui va il nostro ringraziamento, solo una parte della collezione di oltre 150 opere è attualmente visitabile. Speriamo di poter presto esporre l’intera collezione in uno spazio espositivo, che permetta anche di accogliere nuove donazioni, al momento sospese.

L’edizione 2024 del DAF si è chiusa, infine, con il grande concerto serale de La Banda di Palermo allo Chapitô Danisinni. Un viaggio musicale che ha spaziato dai brani tradizionali siciliani alle contaminazioni con musiche greche, spagnole, est-europee e irlandesi, creando un autentico “crossover” europeo. Il loro repertorio è punto di incontro tra la tradizione delle bande di strada e una vasta gamma di influenze globali, dal jazz al folk, dal klezmer al rock, con incursioni nel punk, raggamuffin e ska. Sul palco: Giacco Pojero (voce e fisarmonica), Nino Vetri (voce e sax), Antonella Romana (voce e pocket trumpet), Luca La Russa (basso), Marco Monterosso (chitarra elettrica) e Simone Sfameli (batteria).

«Fin dall’inizio della nostra attività abbiamo immaginato il teatro a Danisinni come occasione per mettere insieme le diverse anime della città – dichiara Gigi Borruso -, per far incontrare diversi linguaggi e far dialogare tradizione e contemporaneità. Per colmare distanze umane e sociali che spesso appaiono incolmabili. La capacità di guardare queste distanze, di sfidarle e di percorrerle è ciò che anima il teatro in cui credo. Abbiamo pensato a grandi e bambini, realizzando – come immaginavamo – una festa per tutti”.

LE DUE MOSTRE VISITABILI SINO A FINE MESE

All’interno delle iniziative artistiche intitolate “De-Voti”, con laboratori d’arte in strada, mostre e murales, a cura di Rossella Puccio. Saranno visitabili all’interno della sede del Museo Sociale Danisinni (vicolo Ganci, 1 – Palermo) sino a fine mese, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, ad eccezione della domenica. L’ingresso è gratuito. La prima mostra raccoglie i manufatti creati durante i laboratori, mentre la seconda, “D. of desire” è una
selezione di scatti della serie “Children of Faith” di Rossella Puccio, opere di street photography realizzate nel corso della sua carriera giornalistica in periferie e atolli urbani come Danisinni. Il titolo richiama alla memoria il documentario del 1993 “Children of Fate” sulla vergogna di Cortile Cascino, e traccia un filo di speranza in un quartiere che sta riscrivendo la propria storia di riscatto, omaggiando le lotte di Danilo Dolci. Inaugurata nel 2019 per la Giornata del Contemporaneo, la mostra ritorna a Danisinni, dove le opere saranno donate alla comunità e consegnate a Fra Mauro e all’associazione “Insieme per Danisinni”.

Il Museo Sociale Danisinni con DAF ha dato il via a questa nuova avventura in cui arti figurative e performative si incontrano, rinnovando l’impegno che porta avanti da anni nella promozione dell’arte contemporanea e del teatro, creando occasioni di socialità nelle differenze, a Danisinni come nel resto della città. «Un festival che celebra le arti come veicoli di socialità, dialogo e promozione del territorio, con laboratori per grandi e bambini, mostre, spettacoli e musica dal vivo – spiega Valentina Console presidente del Museo Sociale Danisinni -. Un progetto comunitario che unisce tutte le anime della nostra associazione con quelle della comunità di Danisinni, al fianco delle realtà che da anni operano al suo interno». In un momento in cui Palermo ricorda il suo desiderio di
rinascita e la sua multiforme identità, DAF vuole essere una nuova semina, un nuovo sguardo sul quartiere, come luogo d’incontro fra le diverse anime di Palermo, nel promuovere modalità d’interazione delle pratiche artistiche all’interno dei processi di rigenerazione urbana e sociale. Il Festival è stato anche un’opportunità per esplorare l’antico borgo nel cuore di Palermo, scoprire la sua storia di rinascita attraverso le opere di street art che istoriano l’antica scalinata arabo normanna, i vicoli, la piazza e l’orto-fattoria del Parco Sant’Agnese con i suoi simpatici animali.

«Con questo festival, rinnoviamo il nostro impegno nel promuovere l’interazione delle pratiche artistiche nei processi di rigenerazione urbana e sociale, collaborando con la comunità di Danisinni, le associazioni che da anni operano nel quartiere, con la Parrocchia Sant’Agnese e con la sua storica Confraternita – dichiara Rossella Puccio, direttrice artistica del Museo Sociale Danisinni -. Ci auguriamo che, dopo la riapertura dell’Asilo nido Galante, che ha regalato gioia a tutta la comunità non solo di Danisinni, ma dell’intera città; il prossimo passaggio sia la riapertura del consultorio familiare, servizio sociosanitario fondamentale a tutela della salute della donna, della coppia, della famiglia, degli adolescenti che oggi più che mai hanno necessità di essere visti e ascoltati. Lo è soprattutto in quartieri come Danisinni, con un’elevata concentrazione femminile e che negli anni passati è stato tra i primi territori in Italia con un elevato numero di mamme
adolescenti. La prevenzione sanitaria è prevenzione sociale, un diritto che va tutelato. L’arte può essere un catalizzatore di riforme sociali, e gli artisti possono mettere la propria creatività al servizio del cambiamento, ispirando trasformazioni».

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