mercoledì, 30 Aprile 2025
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Più imprese e occupati: la Sicilia vede la ripresa

«I dati di Unioncamere Sicilia confermano il percorso virtuoso della nostra Regione. La crescita delle imprese, l’aumento dell’occupazione e la vivacità dei settori innovativi dimostrano che le politiche economiche del mio governo stanno producendo risultati concreti. In un contesto nazionale difficile, la Sicilia si distingue per reattività e visione strategica». Lo dichiara il presidente della Regione, Renato Schifani.

 «Questi risultati – prosegue Schifani – si inseriscono in un quadro più ampio di risanamento e rilancio, testimoniato anche dal doppio miglioramento del rating di S&P in meno di un anno. Abbiamo ridotto il disavanzo, approvato la legge di stabilità nei termini dopo oltre un decennio e velocizzato i pagamenti ai creditori, restituendo efficienza all’amministrazione».

«Oggi la Sicilia  – conclude – non è più percepita come un freno, ma come un territorio capace di valorizzare le proprie risorse, attrarre investimenti e costruire futuro. Continueremo a lavorare con responsabilità, in sinergia con il governo nazionale e il sistema produttivo, per trasformare questi segnali positivi in sviluppo duraturo».

La Sicilia vede la ripresa dell’economia in
questo avvio di 2025 soprattutto nei settori innovativi. In un’Italia
che nel primo trimestre di quest’anno registra un calo di 3.061 unità
nel numero di imprese, la Sicilia  è la seconda regione, dopo il Lazio,
con il segno più e con la maggiore vitalità delle attività produttive.
Infatti, secondo l’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia, da
gennaio a marzo il saldo tra imprese iscritte e cessate è positivo per
712 aziende. Il dato è anche  in controtendenza rispetto al primo
trimestre del 2024, quando il bilancio si chiuse con un saldo negativo
di ben -9.338 imprese.
Ma il tasso di crescita delle imprese (+0,15%) non è l’unico dato
positivo di inizio anno: infatti, rispetto al primo trimestre del 2024 è
aumentato anche il numero di occupati, salito da un milione 206mila 865
addetti a un milione 211mila 297, con un incremento di 4.432 unità.
Il fenomeno quest’anno rappresenta una novità particolare, perché non è
dovuto, come in passato, solo alle partite Iva cancellatesi a fine anno
e reiscritte con l’anno nuovo. Sono cinque le province che hanno visto
un aumento più significativo di imprese nate rispetto a quelle chiuse:
Agrigento (+62), Catania (+186), Palermo (+310), Siracusa (+203) e
Trapani (+49). E in tutte e cinque il dato è positivamente influenzato
dal volume di iscrizioni nei settori innovativi.
“Segno – commenta Giuseppe Pace, presidente di Unioncamere Sicilia – che
l’Isola sta reagendo all’impatto dei dazi Usa grazie alle politiche
economiche del governo regionale guidato dal presidente Renato Schifani,
che ben si integrano con quelle del governo nazionale rafforzandole. In
particolare, le imprese stanno cogliendo le opportunità offerte dalla
transizione ecologica, digitale ed energetica in vista dei grandi
investimenti che saranno favoriti dalle risorse territorializzate del
‘Pnrr’, dalla rimodulazione dei fondi di Coesione in capo alla Regione e
dagli incentivi della Zes unica del Sud”.
“Prevediamo nel corso del 2025  –  aggiunge Santa Vaccaro, segretario
generale di Unioncamere Sicilia – anche una crescita del comparto
turistico, legata agli eventi di quest’anno, come Agrigento Capitale
della Cultura e la Sicilia Capitale europea dell’Enogastronomia, e agli
investimenti privati che scommettono sullo sviluppo della rete dei
trasporti e sulle iniziative che valorizzano le tipicità dei territori”.

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