È partito l’iter che porterà all’aggiudicazione dei lavori per completare il recupero del complesso dell’ex istituto Roosevelt, all’Addaura di Palermo. La Struttura di contrasto al dissesto idrogeologico, infatti, ha pubblicato il bando per il secondo stralcio dell’intervento che ha un importo di gara di 10 milioni di euro, con una scadenza per la presentazione delle domande fissata al prossimo 15 maggio. L’area, di oltre 95 mila metri quadrati, è un bene del demanio regionale e in passato è appartenuta ai Padri vocazionisti.
«Un luogo dalle grandi potenzialità per lunghi anni in stato di abbandono e di degrado – commenta il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, al vertice della struttura – che, grazie alla sinergia con Arpa e a un lavoro di squadra tra i vari uffici e gli enti di ricerca, viene restituito alla città con l’obiettivo di creare un polo scientifico di alto livello al centro del Mediterraneo. Il recupero dell’area, infatti, ha una valenza molteplice perché coniuga diversi aspetti: dalla messa in sicurezza di un intero versante del litorale alla riqualificazione ambientale, dalla razionalizzazione degli spazi alla promozione della ricerca d’eccellenza».
Il bando pubblicato dagli uffici di piazza Ignazio Florio, diretti da Sergio Tumminello, riguarda il secondo intervento. Il primo è stato avviato da un’associazione temporanea di imprese coordinata dalla Co.San di Palermo a dicembre dello scorso anno, per un importo di 12 milioni di euro. Il progetto dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, diretta da Vincenzo Infantino, riguarda la riqualificazione dell’ex istituto Roosevelt e la realizzazione di un polo scientifico: il “Centro di eccellenza per la sostenibilità ambientale, la salute dell’uomo e la biodiversità”. Gli interventi sono finanziati con fondi Poc e Pnc assegnati ad Arpa Sicilia attraverso l’assessorato del Territorio e dell’ambiente.
«Continua, con questi ulteriori lavori, il nostro impegno per fare di Arpa Sicilia un centro di eccellenza di calibro nazionale – spiega l’assessore regionale al Territorio e all’ambiente, Giusi Savarino – Compiamo oggi un passo avanti nella creazione di un hub dinamico orientato alla ricerca e all’alta formazione in un contesto unico al mondo, sito Natura 2000. Il progetto permetterà di mettere in rete strumenti professionali, dati ambientali e competenze innovative: si tratta di un elemento imprescindibile per tutelare l’ambiente, individuare soluzioni per combattere gli effetti del climate change e, soprattutto, per tutelare la nostra salute, in linea con la strategia per lo sviluppo sostenibile per la quale siamo stati premiati dalla Commissione Ue».
La realizzazione del Centro, unitamente alla riqualificazione dell’intera area, apporterà una ricaduta di crescita e sviluppo al territorio siciliano con un nuovo sistema di innovazione in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e con gli indirizzi della Strategia europea per l’ambiente e con la Programmazione 2021-2027.
Al via i lavori nella chiesa Maria SS. dell’Addaura
Sono stati ufficialmente consegnati oggi i lavori di ristrutturazione e recupero della chiesa Maria SS. dell’Addaura, all’interno dell’istituto Roosevelt di Palermo, alla presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò. Gli interventi edilizi, che riguarderanno l’eliminazione dello stato di pericolo e la messa in sicurezza della struttura danneggiata da infiltrazioni di acqua piovana, saranno eseguiti dalla ditta palermitana Idrogedil per 580 mila euro, a fronte di un importo complessivo del progetto pari a 954 mila euro interamente finanziato dalla Regione. I lavori, la cui durata prevista è di otto mesi, sono stati progettati e saranno diretti dal Dipartimento regionale tecnico (Drt).
«Questo avvio dei lavori – ha dichiarato Aricò – rappresenta un passo significativo per restituire alla comunità un importante luogo di culto rimasto chiuso troppo a lungo. L’intervento dimostra l’attenzione del governo Schifani verso il patrimonio religioso e culturale siciliano, fondamentale per l’identità e la vita sociale dei nostri territori. Monitoreremo attentamente il progresso dei lavori fino alla loro completa realizzazione nell’interesse della comunità locale che ha dovuto affrontare numerosi disagi durante il periodo di chiusura e che attende con ansia di poter riappropriarsi di un luogo di incontro e di preghiera significativo».
Alla cerimonia di consegna erano presenti, tra gli altri, anche il parroco della chiesa don Fabrizio Fiorentino, il dirigente del Drt Duilio Alongi accompagnato dai tecnici del suo staff e del Genio civile, il rappresentante legale della ditta, Salvatore Ferlito.
La chiesa è inagibile dall’ottobre del 2023 quando, a seguito dei sopralluoghi, erano state riscontrate gravi infiltrazioni di acque meteoriche che hanno compromesso la struttura dell’edificio religioso con danni significativi ai soffitti, alle pareti interne ed esterne, distacco di intonaci nonché il deterioramento del manto di copertura e del sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane.
Tra gli interventi previsti, valutati come urgenti e indifferibili, ci sono il rifacimento completo del sistema di impermeabilizzazione della copertura, la sostituzione degli infissi dei lucernai, il ripristino del sistema di raccolta delle acque meteoriche, il risanamento strutturale degli elementi portanti in cemento armato, il consolidamento del portale interno.