giovedì, 18 Aprile 2024
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Ustica: cala il sipario sulla 59^ edizione della Rassegna Internazionale delle Attività Subacquee

Una manifestazione che ha permesso di conoscere meglio una piccola perla del mediterraneo: Ustica

Si è conclusa ieri la 59^ edizione della Rassegna Internazionale delle Attività Subacquee che si è svolta a Ustica dal 18 al 24 giugno. Sette giorni di incontri, conferenze e tante attività che hanno visto la partecipazione di numerosi appassionati e turisti che si sono radunati nella piccola isola per conoscere meglio un settore, quella della subacquea, in continua evoluzione.

Presentazione di libri, video e dibattiti su aspetti tecnici di settore tra le attività più apprezzate oltre alle innumerevoli immersioni ed escursioni che hanno contribuito a far conoscere le bellezze dell’isola.

«Un bilancio positivo – dichiara l’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, noonchè presidente dell’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee Sebastiano Tusa – che ci rallegra e ci stimola a proseguire nel futuro con la convinzione che la rassegna dovrà sempre più adeguarsi ai profondi mutamenti che il settore delle attività subacquee continua a mostrare. La 59^ Rassegna Internazionale delle Attività Subacquee ha nuovamente contribuito ad accendere i riflettori sulla piccola isola del Mediterraneo di Ustica che si riconferma uno dei capisaldi delle attività subacquee nazionali ed internazionali».

Renato Mancuso e Achille Zaoner- presentazione del progetto Jemanjá,
Renato Mancuso e Achille Zaoner- presentazione del progetto Jemanjá

Interessante, durante la settimana, è stato il lancio ufficiale del progetto Jemanjá per il censimento dello stato di salute dei mari del mondo attraverso il contributo diretto dei subacquei, fondamentale la creazione di una banca dati dei luoghi scelti per campionatura, allo scopo di fare il monitoraggio delle specie marine, anche per avere delle basi reali del possibile effettivo cambiamento.

L'ammiraglio Andrea Mucedola
L’ammiraglio Andrea Mucedola

Un’occasione per porre un focus sulle problematiche riguardati il mar Mediterraneo. Uno dei problemi principali è stato ritrovato nella massiccia presenza di microplastiche come affermato, durante un incontro, dall’ammiraglio Andrea MucedolaIl Mediterraneo non sta bene perché ha una media di 1,25 milioni di frammenti di plastica per chilometro quadrato, contro i 335 mila del Pacifico. La distribuzione delle microplastiche non è omogenea. Il punto peggiore, secondo uno studio dell’ISMAR che ha raccolto dati negli ultimi tre anni, è nel tratto compreso tra la Corsica e la Toscana (10 chili di microplastiche per ogni chilometro quadrato). A peggiorare la situazione – ha concluso Mucedola – c’è il fatto che il Mediterraneo è un mare chiuso: una particella potrebbe avere un tempo di permanenza pari a mille anni, avendo così tutto il tempo di incrementare la sua carica tossica ed essere ingerita dagli animali, entrando poi nel nostro ciclo alimentare».

Tusa, D'Imporzano De Angelis e Caramanna
Tusa, D’Imporzano De Angelis e Caramanna

Non soltanto sensibilizzazione ma anche momenti di emozione per la consegna dei premi “Tridente d’Oro” a Giorgio Caramanna, Leonardo D’Imporzano, Massimo De Angelis e all’azienda di lavori subacquei palermitana “Palumbarus”.

Una manifestazione che ha messo in luce personalità che hanno dato un contributo importante al mondo della subacquea, un’occasione per conoscere meglio una piccola perla del mediterraneo ovvero Ustica e un momento di svago per appassionati e turisti.

 

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