venerdì, 19 Aprile 2024
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Sogno o son desto

Sogno ho son desto è quello che di solito ci chiediamo quando non siamo sicuri che stiamo vivendo la realtà, oppure siamo tra le braccia di Orfeo.

«Il sogno è l’azione dell’immaginazione nel sonno» diceva Platone nel Timeo mentre Freud e gli psicanalisti hanno cercato di determinare la funzione che esso esercita nella vita dell’uomo. Per Freud il sogno è «un mezzo per sopprimere le eccitazioni (psichiche) che vengono a turbare il sonno, soppressione che si effettua con l’aiuto di soddisfazioni allucinatorie».

Qualche giorno fa ho trattato il tema dei sogni che ognuno di noi ha nel cassetto. Oggi voglio soffermarmi sui sogni che invece facciamo quando dormiamo.

Adesso vediamo come, come inoltre viene definito il sogno:

secondo il vocabolario Treccani: Vedere, immaginare in sogno: ho sognato mio fratello; sogno sempre cose stranissime; a volte sogno di essere ritornato ragazzo; ho sognato che tu dovevi partire. Sogni strani, assurdi: Maestro, quanti sogni avventurosi. Ho sognato di te, di mio padre; sogno spesso della mia infanzia. Mi sono sognato di essere (o che ero) sull’orlo di un precipizio, di volare. Vagheggiare, rappresentarsi come reale con la fantasia ciò che si desidera: una bella casetta al mare; di essere già in vacanza. Desiderare ardentemente: la ricchezza, la gloria;

secondo il sito di Wikipedia: Il sogno (dal latino somnium, derivato da, “sonno”) è un fenomeno psichico legato al sonno, in particolare alla fase REM, caratterizzato dalla percezione di immagini e suoni riconosciuti come apparentemente reali dal soggetto sognante.

Da ragazzo mi sono chiesto: perché sognare, che senso e che scopo ha? I sogni sono a colori? Sogni belli, sogni brutti, sogni così così. Mizzica quanti sogni.

A seconda del nostro stato d’animo, di quel momento, facciamo sogni belli, se siamo felici o sogni brutti se siamo abbacchiati, ma sarà davvero così? Non so rispondere a questo quesito. L’unica cosa a cui so rispondere, perché un giorno me lo sono imposto: “i sogni sono a colori?”

Durante un sogno mi sono fatto questa domanda ed ho constatato che il sogno era davvero a colori. Ma questo non vuol dire nulla. Può darsi che, esistano anche sogni in bianco e nero, come avviene per i film, chi può dirlo con certezza, in questo caso non me lo sono chiesto e quindi non mi sono risposto.

Gli esperti dicono che i sogni li cominciamo a fare nella seconda fase del dormire, “ma quannu mai io li faccio subito mancu aiu u tempu i chiuiru l’occhi ca già sogniu” (traduzione per i soliti non siculu: Ma quando mai, io li faccio immediatamente quando chiudo gli occhi e già sogno)

Ma poi, quanti sogni in una sola notte, io sono abbastanza prolisso. In quest’ultimo periodo, visto che durante la notte mi sveglio spesso perché da un paio di anni soffro di insonnia, ho potuto constatare che di sogni nella stessa notte ne faccio parecchi e talvolta, mentre sto facendo un sogno, mi sveglio e quando mi riaddormento riprendo e continuo lo stesso sogno.

Questo non avviene mai quando faccio sogni belli, che so, quando sogno di essere su una bellissima spiaggia in solitaria, con delle belle signorine in ambiti succinti che mi soffiano e mi offrono dei cocktail, belli freschi e colorati, “sogno Peppino, ti piaceresse?” mi dico. Ovviamente sto scherzando e spero di non essere additato come sessista.

Mentre di incubi o sogni brutti ne faccio parecchi, prima riuscivo a scuotermi nel sogno stesso e riuscivo a svegliarmi, adesso non ci riesco più e me lo devo sorbire tutto, brutta bestia l’età.

Spesso sogniamoi nostri cari che non ci sono più, credo che anche a voi cari lettori succeda lo stesso, e questo il più delle volte mi fa piacere, ma altre volte a secondo della trama la cosa mi lascia un po’ di amaro e qualche lacrimuccia appena sveglio scende sulle gote.

Mi chiedo spesso: “perché sognare” preferirei non farlo, passare una notte senza sogni, evitare gli incubi ed anche i bei sogni (rari), non sognare e basta, passare una notte in santa pace in maniera tale che mi possa svegliare rilassato e senza ricordi della notte trascorsa.

Il bello dei sogni e che, spesso e volentieri, appena svegli qualche particolare lo ricordiamo, ma appena passano i minuti il ricordo si dissolve, peccato se è stato un bel sogno.

Nel passato i nostri nonni, specie qua al sud, erano bravi ad interpretare i sogni, li smorfiavano e poi giocavano i numeri della cabala al lotto. Noi, figli dei tempi cibernetici e tecnologici, non lo facciamo più. Peccato era una bella tradizione, ma si sa le cose belle del passato, a poco a poco si stanno dissolvendo. Io sono del parere che le tradizioni fanno parte del nostro passato e vanno sempre rinnovate e preservate.

Comunque cari lettori vi auguro sogni belli e come ho scritto nel mio libro “Un sogno ad occhi aperti” Mohicani Edizioni – “Vivere per sognare o sognare per vivere”, “Sicuramente è meglio vivere un sogno ad occhi aperti”.

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