sabato, 20 Aprile 2024
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Sicilian Puppets Series, in scena le compagnie Famiglia Mancuso e Franco Cuticchio Figlio d’Arte

Ed inoltre, “Macchine vive. Dalle marionette agli umanoidi”: i contributi di studiosi e artisti nel volume a cura di Caterina Pasqualino per le edizioni del Museo Pasqualino

Weekend numero 15, con i pupi e le compagnie di Sicilian Puppets Series, la rassegna annuale ideata dal Museo delle Marionette che vede coinvolte le 10 compagnie di Opera dei pupi della “Rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi”. Sono 80 gli spettacoli che, fino al 31 ottobre, verranno messi in scena in diretta streaming, gratuitamente (e in presenza non appena possibile) dai teatri stabili di Opera dei pupi e dai luoghi della cultura di cinque comuni siciliani.

Questa settimana toccherà a due compagnie palermitane Famiglia Mancuso Franco Cuticchio Figlio d’Arte.

Il programma di questo weekend

Sabato 15 maggio | ore 21
Fuga di Berta e Milone | Compagnia Famiglia Mancuso

Svelata la sua identità cristiana, Carlo fugge dalla Spagna e si adopera per riconquistare il suo regno, mettendo sotto assedio Parigi. Il duca Namo di Baviera, uccisi i due fratellastri di Carlo, Lanfroi e Olderigi, gli presenta la sorella Berta, ritrovata in un monastero. Carlo bandisce allora una giostra durante la quale nasce l’amore tra Berta e Milone. Durante la giostra, gli spagnoli deridono i cavalieri di Carlo per avere dimostrato scarso valore e, per dimostrare il suo coraggio a Berta, Milone decide di affrontare tutti i giostranti, sconfiggendoli. Nel frattempo, altri avvenimenti si intrecciano. Si celebrano le nozze tra Uggero e Armelina, figlia del duca Namo e nel corso di un duello tra Amone e Ginamo per amore di Beatrice, Gano di Magonza si rifiuta di posare le armi. Le sue offese contro Milone inducono così il paladino a impugnare la spada ma Gano fugge sottraendosi al duello e, con la menzogna, convince Carlo a bandire l’avversario. Milone fugge così da Parigi con la sua amata Berta.

Compagnia Famiglia Mancuso

La compagnia è nata su iniziativa di Enzo Mancuso, ultimo discendente dell’omonima famiglia di pupari che diede inizio alla propria attività a Palermo nel 1928, quando il cavaliere Antonino Mancuso, aprì il suo primo teatro dell’Opera dei pupi. Maestri del cavaliere Antonino furono il puparo Giovanni Pernice e il figlio Nino, che avevano un teatro nel quartiere del Borgo Vecchio, dove egli iniziò a fare l’aiutante all’età di dieci anni. Dopo il servizio militare e il successivo matrimonio, il cavaliere acquistò un mestiere completo e da allora si esibì non soltanto a Palermo, ma anche in vari paesi della provincia. A metà del secolo scorso, negli anni della crisi dell’Opera dei pupi, Antonino allestì un teatro itinerante sopra un camion per rappresentare gli spettacoli nei quartieri cittadini e nei paesi. Creò anche un armadio-teatro dove animava dei pupi più piccoli per esibirsi nelle case private. Le sedi più importanti dell’Opera dei pupi di Antonino Mancuso furono nel quartiere palermitano del Borgo Vecchio. Mancuso apportò alcune innovazioni alle armature, con elmi “alla greca” e “alla romana”. Alla realizzazione degli spettacoli partecipavano i figli Nino (papà di Enzo), Pino e Stefano.
Enzo è nato a Palermo nel 1974 ed è l’anima dell’attuale compagnia. Non si è fermato all’apprendimento delle tecniche della costruzione e della manovra, ma ha approfondito lo studio di antichi canovacci e perfezionato la tecnica recitativa grazie alla collaborazione con il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino. Nel 2003 apre il suo teatro nello storico quartiere del Borgo Vecchio dove effettua spettacoli regolari per tutto l’anno.

Domenica 16 maggio | ore 18
La Francia sotto assedio | Compagnia Franco Cuticchio figlio d’arte

A Parigi, l’imperatore Carlo Magno è preoccupato per l’assedio del terribile esercito barbaro guidato dal re africano Miriante. Carlo Magno riunisce così il Consiglio chiamando a raccolta i cavalieri più valorosi del suo esercito e comunica loro che, in assenza del Capitan generale e nipote Orlando, sarà Rinaldo, secondo paladino di Francia, a condurre gli uomini in battaglia. Al primo assalto, il nemico viene messo a dura prova dal valore dei francesi e Rinaldo, facendo breccia tra le fila, incontra il re Miriante, lo affronta in duello e lo costringe a cercare riparo nel bosco. Mente insegue il re in fuga, Rinaldo si imbatte in un terribile serpente velenoso che fa sì che Miriante riesca a fuggire. Frattanto, Malagigi, il mago difensore della cristianità, riceve la visita del diavolo Nacalone che lo informa che il nipote Rinaldo, in cerca di Miriante, incontrerà il cugino Orlando, che sta accompagnando la Principessa Angelica nelle sue terre. Tra i due, entrambi innamorati della donna, avrà luogo un duello. Malagigi parte allora per impedire lo scontro. Come predetto da Nacalone, Rinaldo si imbatte in Orlando e Angelica e ha inizio il duello. Con tempismo perfetto, il mago Malagigi riesce però a interrompere lo scontro e ricorda loro il giuramento fatto all’imperatore Carlo Magno: combattere per la difesa del regno. I due rientrano dunque in Francia dove, sprezzanti del pericolo, corrono incontro al nemico per dar prova del loro valore. Provocano all’esercito nemico numerose perdite e, nello scontro con  Miriante, Orlando lo sconfigge in nome del regno di Francia.

Compagnia Franco Cuticchio figlio d’arte

Franco Cuticchio (Termini Imerese, 1964) appartiene ad una storica famiglia di pupari. Franco è attivo sul palcoscenico fin dall’età di cinque anni, quando intraprende il suo lungo apprendistato come vuole la tradizione: dando la voce ad un angioletto. A otto anni ottiene il ruolo di secondo oprante e inizia a seguire assiduamente il padre Girolamo (1933), suo maestro, in tutti i suoi spettacoli. Alla fine del 2019 Franco riapre le porte del teatro di famiglia, acquistato da Girolamo negli anni Ottanta del Novecento e chiuso dopo oltre dieci anni di attività. Oggi collaborano con lui i suoi due figli, Girolamo ed Helenia, e il padre Girolamo in qualità di presidente onorario dell’Associazione. Franco si dedica inoltre alla realizzazione delle strutture e delle macchine sceniche, alla scultura e all’intaglio del legno e alla costruzione delle armature dei pupi. Girolamo si occupa della pittura degli scenari e della realizzazione di nuovi copioni, di cui Franco cura la regia. Helenia realizza secondo le antiche tecniche gli abiti e gli arredamenti di scena. Le mogli di Franco e Girolamo, Francesca Basile e Lavinia Polizzotto, si occupano della programmazione e organizzazione di spettacoli. Ogni membro della famiglia si impegna nella recitazione e nella manovra.

Link diretta streaming: www.facebook.com/museoantonio.pasqualino/

Macchine vive. Dalle marionette agli umanoidi

Il libro Macchine vive. Dalle marionette agli umanoidi è a cura di Caterina Pasqualino, pubblicato dalle Edizioni Museo Pasqualino (19 euro, pagg. 159).

Questo volume riporta gli esiti del seminario Macchine vive: dalle marionette agli umanoidi, organizzato al Museo delle marionette Antonio Pasqualino nel 2011 con la collaborazione del gruppo di ricerca internazionale (GDRI) Anthropologie et histoires des arts del Museo del Quai Branly di Parigi.

Alcuni antropologi, un artista e uno storico dell’arte hanno studiato le relazioni singolari che alcuni individui stabiliscono con gli esseri inanimati: santi portati in processione, marionette, meccanismi animati inventati da artisti, robot ecc.
I saggi raccolti in questo volume studiano le condizioni in cui si può sviluppare, davanti ai nostri occhi, un nuovo tipo di animismo che vada al di là delle distinzioni tra umano e non umano. Un “mirabile artificio” caratterizza queste macchine che “esistono” in una sorta di zona di frontiera tra la vita e la morte e non sono né interamente vive né interamente morte.

Marionette, statue, automi, robot sono macchine semoventi che hanno in comune il fatto di essere dei sostituti dell’uomo. Come vedono gli esseri umani questi oggetti così particolari? Quali strategie adottano per fare sì che queste macchine siano identificate come esseri umani, animali o entità divine?

Il volume contiene testi di Jose A. Gonzàlez Alcantud (Università di Granada), Ignazio E. Buttitta (Università di Palermo), Thierry Dufrene (Université Paris X-Nanterre), Emmanuel Grimaud (CNRS Parigi), Anna Leone (CNRS Parigi), Zaven Paré (Intercontinental Academy-ICA), Caterina Pasqualino (CNRS Parigi), Rosario Perricone (Università di Palermo), Denis Vidal (Ird/Urmis-Paris Diderot).

Caterina Pasqualino

È direttrice di ricerca al CNRS e insegna all’EHESS di Parigi. Dopo avere fatto ricerca in Sicilia (Milena. Un paese siciliano vent’anni dopo, 1990), ha lavorato in Andalusia sulla performance flamenca (Dire il canto, I Gitani flamenchi d’Andalusia, 2003) e in seguito a Cuba sulla possessione Palo Monte (dove ha approfondito i temi legati alla materialità e all’emergenza di un ‘contagio emotivo’ tra i partecipanti ai riti di possessione). Tra le altre cose, ha lavorato sui Rasta a Londra e su alcune comunità emergenti a Palermo. Ha coeditato Experimental film and Anthropology (London/New York, 2014) con Arnd Schneider e Le terrain comme mise en scène (Lione, 2017), con Bernard Müller et Arnd Schneider.


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