giovedì, 25 Aprile 2024
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Selinunte: importanti ritrovamenti nell’area del Santuario urbano, Tempio R

TINDARI FESTIVAL: DAL 4 AGOSTO LA KERMESSE PIU' FORTE DEL FATO. A GERACI SICULO IL SECONDO INCONTRO REGIONALE DE I CANTIERI DELL'IDENTITA'. PARCO ARCHEOLOGICO DI TINDARI: AL SITO ARCHEOLOGICO DI HALAESA ARCONIDEA SI PRESENTANO I RISULTATI DELLE CAMPAGNE DI SCAVI. SEGESTA, NAXOS E PALERMO CON 3 MOMENTI DEDICATI AD AURELIO PES. FRA TEATRO, MUSICA E DIBATTITI.

Una grande piattaforma addossata al fronte del monumentale Tempio R, con ogni probabilità destinata ad altare, è la più importante scoperta della campagna di scavi condotta quest’anno a Selinunte dalla New York University e dall’Università statale di Milano.

Le ricerche, che si sono concentrate nell’area antistante il Tempio R, hanno consentito di attribuire la datazione certa del 570 a.C. al prezioso monumento. Uno spazio che si è mostrato intatto nei livelli antichi non essendo stato oggetto di scavi in età postantica o moderna; questo vale, in particolare, per la zona dove si suppone si trovasse l’altare (più a sud dell’area scavata quest’anno), attualmente occupata dai blocchi dell’architrave del Tempio C che, crollati in età medievale, sono stati risistemati nella posizione attuale da Francesco Saverio Cavallari, alla fine dell’Ottocento. La rimozione dei blocchi potrà consentire l’esplorazione del resto della piattaforma e dell’altare.

Non lontano dall’area dove si ipotizza si trovasse l’altare, sono state rinvenute anche due punte di lancia e un corno di capra che si suppone fossero deposizioni votive databili all’epoca della costruzione del Tempio R. Questi oggetti arricchiscono la serie impressionante di offerte – particolarmente armi e animali – associate con la costruzione dell’edificio sacro.

Infine, nel riempimento ellenistico che ha sigillato il Tempio R e l’area circostante nei suoi livelli arcaici e classici, è stato rinvenuto un braccio in marmo di grandezza naturale, appartenente a una statua di circa 1 metro e 80 che può essere associato a un frammento di avambraccio trovato quattro anni fa e realizzato nello stesso materiale e con le stesse proporzioni. I due frammenti sono riferibili a una statua di kouros, il tipo statuario maschile principale della scultura greca arcaica. La statua, che con ogni probabilità aveva funzione votiva nell’ambito del grande santuario urbano potrebbe essere stata danneggiata in occasione della presa cartaginese di Selinunte nel 409. La scultura, verosimilmente, è stata smembrata e riutilizzata come materiale di riempimento e riciclo in età ellenistica. La prosecuzione delle ricerche potrebbe portare alla scoperta di ulteriori frammenti della statua che rappresenta una testimonianza importante dei rapporti esistenti tra Selinunte e l’isola di Paros, sulla scia del Giovane di Mozia a Selinunte.

I ritrovamenti concludono la grande campagna di indagini archeologiche e di scavi condotta nell’area archeologica dall’Institute of Fine Arts della New York University e dall’Università Statale di Milano con il coordinamento scientifico della direzione del Parco che sta puntando sul recupero dell’attività di studio e ricerca, rafforzando molto i rapporti con le Università. Il programma di ricerca quest’anno, infatti, oltre all’attività condotta con la New York University e il Politecnico di Milano registra la collaborazione con l’Istituto Germanico di Roma, le Università di Berlino (in corso scavi e indagini area nord Agora), Bonn (Porto orientale a partiree dal 23 agosto), Lublin (Ricerca georadar teatro a partire da settembre), Urbino (indagini conoscitive del Tempio G). A Pantelleria si scava nell’area dei Sesi con l’Università di Bologna (professor Maurizio Cattani) e nell’area dell’acropoli con l’Università di Tubinghen (prof. Thomas Schaffer).

Un vero e proprio “modello Selinunte” che si tradurrà anche in un allestimento di land Art e nei “cantieri della conoscenza” che saranno visitabili durante gli scavi.

TINDARI FESTIVAL: DAL 4 AGOSTO LA KERMESSE PIU’ FORTE DEL FATO

Prende il via la 65a stagione del “Tindari Festival” 2021 – Più forte del Fato, che si articolerà quest’anno tra il Teatro Antico di Tindari e la Villa Romana di Patti.
Ad aprire il cartellone mercoledì 4 agosto al Teatro Antico sarà “Storia di una Capinera” da Giovanni Verga di Ferrante/De Grandi, a cura del Teatro dei due Mari, la rassegna diretta da Filippo Amoroso, che si concluderà il 25 agosto con “La locandiera”, tratta da Goldoni e Moliere. Un programma vasto e variegato che prevede piece teatrali classiche e contemporanee e concerti.

La kermesse regalerà il 7 agosto una serata di grandi emozioni al Teatro antico con l’opera lirica “La Cavalleria Rusticana” del Coro lirico siciliano.

Il cartellone delle iniziative vede un ritorno della “Tyndaris Augustea” con un programma ricco di proposte che vanno dai testi classici, all’opera lirica, alla musica, con un palinsesto che suggella il territorio del Parco archeologico come luogo di incontri e scambi culturali.

Gli spettacoli avranno inizio alle 21.30. Prenotazione e vendita dei biglietti a tickettando.it e al botteghino. Info 0941.21588.

A GERACI SICULO IL SECONDO INCONTRO REGIONALE DE I CANTIERI DELL’IDENTITA’

L’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, ha partecipato lo scorso 26 luglio, a Geraci Siculo (Pa), al secondo incontro de “I cantieri dell’Identità: Paesi, Borghi e piccole patrie di Sicilia”, il progetto dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana coordinato dalla professoressa Fulvia Toscano, che ha lo scopo mettere in rete, in un circuito virtuoso, le identità locali siciliane, con particolare riferimento ai paesi e ai borghi dell’Isola con popolazione inferiore ai diecimila abitanti.

La prima tappa, che ha aperto il confronto con i borghi della provincia di Messina, si è svolta nell’ottobre del 2020 a Montalbano Elicona. Dopo un lungo fermo a causa dell’emergenza pandemica e quest’ultimo incontro ha ripreso il confronto. Nei prossimi mesi verranno interessate tutte le province siciliane in una serie di incontri che hanno lo scopo di raccogliere criticità, punti di forza, proposte, iniziative, per definire una strategia di rilancio dei piccoli centri e dei borghi storici della Sicilia in una prospettiva di rivitalizzazione e rilancio economico.

Un incontro molto proficuo, al quale hanno partecipato sindaci, assessori, imprenditori, esponenti delle associazioni e delle organizzazioni economiche del territorio, delle Pro-loco, delle forze sociali.

La tutela e, al contempo, la promozione dell’Identità dei paesi siciliani, le nostre “piccole patrie”, è uno degli obiettivi primari dell’Assessorato, una sfida che mira a coniugare difesa delle tradizioni e proiezione sostenibile nel futuro, nel rispetto dell’identità dei territori, di cui proprio i nostri borghi costituiscono la vera, reale e non decantata, anima.

L’incontro si è tenuto al Convento degli Agostiniani, alla presenza del sindaco di Geraci Siculo, Luigi Iuppa, insieme a Pippo Simone, vice presidente nazionale de “I borghi più belli d’Italia”, Salvatore Bartolotta, coordinatore de “I borghi più belli d’Italia” per la Sicilia. Presente anche il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia.

PARCO ARCHEOLOGICO DI TINDARI: AL SITO ARCHEOLOGICO DI HALAESA ARCONIDEA SI PRESENTANO I RISULTATI DELLE CAMPAGNE DI SCAVI

Lo scorso 29 luglio, a Tusa (ME), nel sito archeologico di Halaesa Arconidea presso la Chiesa di Santa Maria delle Palate, l’Assessore Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, il Direttore del Parco Archeologico di Tindari, Mimmo Targia e il Sindaco del Comune di Tusa, Luigi Miceli hanno presentato i risultati degli scavi delle missioni archeologiche condotti dalle Università di Amiens (Francia), Università di Palermo, Università di Messina.

Sono poi seguite le visite guidate ai tre settori di scavo: Santuario di Apollo, Teatro, Mura orientali.

L’eccezionale ritrovamento del monumentale muro della parodos meridionale, il corridoio di accesso al Teatro dal lato sud, in uno stato di perfetta conservazione su vari metri di altezza e in tutta la sua lunghezza, è uno dei ritrovamenti più importanti emersi dagli scavi archeologici appena conclusi nel sito archeologico. La scoperta è stata effettuata dall’Università francese di Amiens che, in questi giorni, ha animato il sito archeologico insieme alle Università di Palermo e Messina in tre diverse missioni di ricerca. Il teatro, la cui fase visibile è forse da datare alla fine del III secolo a.C., con l’imponente coronamento dei contrafforti magnificamente decorati, come dimostrano i blocchi di decoro architetturale ritrovati, era una congiunzione tra le due colline che costituiscono l’antica città di Halaesa ed era visibile dal mare e dal porto sottostante.

La campagna di scavi dell’Università francese si è concentrata, in particolare sul teatro di Halaesa e ha permesso di chiarire alcune questioni fondamentali, quali: il rapporto tra la porta, con il suo imponente sistema di scolo delle acque, che si apre nelle fortificazioni della città proprio a valle del teatro, ed il teatro stesso nonché l’organizzazione della scena del teatro, con il proscenio lastricato. Nella parte alta del teatro, inoltre, si è scoperto che il muro a contrafforti che era stato solo in parte scavato da Carettoni negli anni ‘50, continua ad abbracciare tutto l’emiciclo del teatro.
Importanti conferme emerse anche a seguito delle indagini condotte dall’Università di Messina; quello che, fino ad oggi, si pensava essere un altare si è scoperto essere una struttura nella quale si compivano abluzioni rituali legate al culto di Apollo.

L’Università di Palermo, invece, ha operato in due settori delle fortificazioni orientali – la torre C e un’area all’interno della cinta muraria – dove si trova una cisterna. La Torre, verosimilmente un rifacimento del III secolo a.C. del sistema difensivo, fa parte di un tratto di fortificazione che rifodera all’esterno una cinta già esistente; nei pressi si sta scavando una “postierla”, ovvero un passaggio di emergenza che sembra essere stato deliberatamente chiuso, forse nel I secolo d.C.. Riguardo la cisterna sembrano potersi documentare due fasi, entrambe presumibilmente di età ellenistico-romana (III sec. a.C. – I secolo d.C.), cui si sovrappone un muro in crollo con resti di mosaico, che suggerisce l’esistenza di un secondo piano.

Info: 0921.334531 – prenotazioni.alesa@gmail.com

AL VIA DAL 1 AGOSTO IL ”PORTALE PAESAGGISTICA SICILIA”

Dal 1° agosto 2021 richiedere autorizzazioni alle Soprintendenze dei Beni culturali della Sicilia sarà più semplice e veloce. Dopo la fase sperimentale avviata dalla Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Siracusa – che ha fatto da apripista – e di quella di Catania dal marzo di quest’anno, anche a Palermo e a Messina parte il “Portale Paesaggistica Sicilia” che sarà presto operativo in tutte e nove le province dell’Isola.

La Piattaforma per le autorizzazioni paesaggistiche, gemella e complementare della Piattaforma per l’autorizzazione delle strutture in zona sismica già in uso presso gli Uffici del Genio Civile dell’Isola, è oggi una rivoluzionaria realtà anche per l’Amministrazione regionale dei Beni culturali.

Si tratta di un importante passo avanti nello snellimento delle procedure amministrative e burocratiche che consentirà di accorciare significativamente i tempi per il rilascio delle autorizzazioni. A Catania, ad esempio, su un totale di 1145 pratiche presentate nel mese di giugno, grazie al nuovo sistema 452 (più del 30 per cento) sono già state evase, mentre 557 sono in corso di istruttoria e usciranno entro la prima decade di agosto. Inoltre, in alcuni casi, vi sono state istanze che, per la semplicità della richiesta e la regolarità documentale, sono state evase nel tempo record di 24 ore.

La “rivoluzione paesaggistica” si è realizzata attraverso la normalizzazione dei diversi processi e la sistematizzazione e digitalizzazione delle procedure connesse alle richieste di autorizzazione e nulla osta rilasciati dalle Soprintendenze della Sicilia ai sensi del Codice dei Beni Culturali.

Il vantaggio determinato dall’uso del nuovo Portale è sotto gli occhi di tutti: maggiore certezza dei tempi e delle procedure, ridotte interlocuzioni tra professionisti e personale delle Soprintendenze, maggiore trasparenza e tracciabilità di tutte le fasi della procedura: dal momento dell’incameramento della richiesta a quello dell’evasione.

Entro brevissimo tempo, quindi, in tutta la Sicilia le richieste di autorizzazioni previste dal Codice dei Beni culturali e del paesaggio potranno essere presentate esclusivamente attraverso il Portale paesaggistica.sicilia.it, mentre l’uso del formato cartaceo e della pec resterà limitato all’integrazione delle pratiche già presentate in precedenza.

Per potere accedere al Portale sarà necessario avere un lettore per smartcard e una Carta Nazionale dei Servizi (CNS) in attesa dell’attivazione dello SPID, non appena saranno operative tutte le Soprintendenze. Eventuali dubbi potranno essere chiariti nella sezione Info&contatti che si trova all’interno del portale.

Intanto, in attesa che tutti gli Enti locali dotati di Sportello Unico per l’Edilizia si colleghino al Portale, rimane ai professionisti – una volta ricevuta l’autorizzazione dalla Soprintendenza – l’onere di presentarla allo Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) del comune interessato.

SEGESTA, NAXOS E PALERMO CON 3 MOMENTI DEDICATI AD AURELIO PES. FRA TEATRO, MUSICA E DIBATTITI

L’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, insieme ai Parchi Archeologici di Segesta e di Naxos-Taormina, rende omaggio ad Aurelio Pes, scrittore, drammaturgo e critico musicale, scomparso nel dicembre dello scorso anno. Lo farà con tre appuntamenti fortemente voluti dall’assessore Alberto Samonà, che racconteranno l’uomo, lo studioso e l’intellettuale, da sempre attento al tema del Mito nelle sue molteplici forme espressive.

Si comincia il 23 agosto a Segesta, dove nell’ambito del cartellone delle Dionisiache, a cura di Nicasio Anzelmo andrà in scena una mise en espace dei Sette contro Tebe di Eschilo, nell’elaborazione, adattamento e interventi di Aurelio Pes. 

Il 19 settembre nel Parco Archeologico di Naxos, è in programma “Un Viaggiatore al limite della Bellezza. Ricordando Aurelio Pes”, tavola rotonda coordinata da Fulvia Toscano, a cui saranno presenti, fra gli altri, l’assessore Samonà, Gabriella Tigano, direttore del Parco Archeologico di Naxos-Taormina, Katia Pes, Fabio Granata, Valeria Li Vigni, Andrea Pruiti Ciarello, Carla Tatò.

Infine, il 22 settembre, a Palermo, al Museo d’arte contemporanea Riso, il musicista Gianni Gebbia presenta “Attis”, un audiodramma nato da un’idea che lo stesso Gebbia aveva condiviso nel 2020 proprio con Aurelio Pes e poi rimasto incompiuto. Un progetto che adesso vede la luce, come omaggio al drammaturgo scomparso. Si tratta di un testo teatrale per nove voci, musicato con vari strumenti e con l’intervento delle voci in scena.

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