giovedì, 18 Aprile 2024
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Per Fiori d’Acciaio è inconcepibile l’assetto amministrativo Gesap, “provveda immediatamente a rispettare la legge”

La società di gestione dell’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo ha un nuovo amministratore: Giuseppe Mistretta, 52 anni, già consigliere e presidente della Società e vicepresidente dell’Orchestra sinfonica siciliana, nonché vice presidente della federazione siciliana delle banche di credito cooperativo. Una nomina attesa e particolarmente significativa, soprattutto per migliorare e rafforzare i collegamenti tra la Sicilia e il resto dell’Italia. Non è mancato, a tal riguardo, la dichiarazione del Sindaco Orlando: “La designazione di Giuseppe Mistretta – ha detto il Sindaco – costituisce un tassello importante per rafforzare la governance della Gesap”.

I presupposti per un percorso tutto in salita sembrano esserci, ma la partenza appare già burrascosa. A seguito della designazione, infatti, l’associazione di promozione sociale Fiori d’Acciao, ha subito esternato delle criticità circa gli organi rappresentavi, in quanto “l’assetto così formato è gravemente in contrasto con l’ordinamento nazionale e regionale e in particolare con i più basilari principi di parità uomo-donna”.

“Questi risultano essere i componenti degli organi rappresentativi: il presidente Fabio Giambrone, il vicepresidente Giuseppe Todaro, i consiglieri Giovanni Scalia e Giorgio Di Marco, per il Consiglio di Amministrazione e il presidente Aniello Castiello, i sindaci (effettivi e supplenti) Paolo Ancona, Calogero Guagliano, Andrea Bonelli, Carlo Catalano, Fabrizio Di Costanzo, Pierluigi Gallina, per il collegio sindacale. Cinque uomini su cinque in CdA e cinque uomini su cinque nel Collegio Sindacale di GESAP, evidentemente, per gli amministratori del Comune e della Provincia di Palermo, sono lo specchio di un accettabile modello di governance “moderno” ed europeo – ha precisato in una nota Fiori d’Acciaio”.

Dunque per l’Associazione, si tratterebbe di violazione del decreto “Quote di genere”, che attua la legge 120 del 2011, in base alla quale, secondo quanto evidenziato dal Dipartimento delle Pari Opportunità, le società pubbliche devono prevedere nei propri statuti che la nomina degli organi di amministrazione e di controllo (consigli di amministrazione e collegi sindacali) sia effettuata in modo da garantire, al genere meno rappresentato, almeno un terzo dei componenti di ciascun organo sociale, pena, ai sensi del D.P.R. 251/2012, la decadenza degli organi medesimi.

E così alle critiche, da parte di Fiori d’Acciaio, della presunta totale incoerenza politica delle amministrazioni coinvolte, si aggiunge il suo sostanziale rifiuto di accettare il nuovo modello, così costituito per la gestione dell’aeroporto di Palermo.

“Non è accettabile pensare che per gli amministratori di Palermo non esista una sola donna capace, professionale e meritevole di ricoprire un ruolo gestionale e di controllo, come non è accettabile credere che un consiglio di amministrazione e un collegio sindacale così tanto irrispettosi della legge possano mantenere, come se nulla fosse, nel silenzio generale, la loro illegittima governance! – ha detto l’Associazione – Che Gesap, se non vuole la decadenza dei propri organi, provveda immediatamente a rispettare la legge, insieme agli amministratori di Palermo che li hanno nominati!”.

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