venerdì, 19 Aprile 2024
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Palermo. Servizi Amat in ginocchio, i dipendenti si scusano con la cittadinanza

“Scusate per i disservizi dell’Amat”. Con questa frase inizia un comunicato rivolto ai cittadini di Palermo, che le organizzazioni sindacali, FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL, COBAS TRASPORTO LOCALE e ORSA TPL, hanno realizzato a nome dei lavoratori dell’azienda di trasporto e affisso in tutte le fermate Amat di Palermo, negli uffici abbonamenti ed anche nei Cit.

Il tema è la mancanza, quasi totale, del servizio pubblico cittadino che genera disagi tra gli utenti. Questi sono giorni che, vista la guerra in corso in Ucraina, i costi del carburante sono lievitati in modo quasi insopportabile per le economie delle famiglie. Proprio per questo motivo, potere contare su un servizio pubblico efficiente, consentirebbe un risparmio negli spostamenti e, fattore non ultimo, una riduzione dell’inquinamento.

“Noi dipendenti Amat – dice Carlo Cataldi dei Cobas, ci scusiamo del disagio che ogni giorno viene arrecato ai cittadini palermitani, per un servizio di trasporto pubblico non sufficiente a soddisfare le esigenze di una città come Palermo, nonostante le cause siano indipendenti dalla nostra volontà. Tutte le organizzazioni sindacali aziendali siamo impegnate in questa lotta e auspichiamo che l’Amministrazione comunale e l’azienda Amat, trovino al più presto una soluzione e restituiscano alla città un servizio di trasporto pubblico efficiente”.

Nel corso degli anni, il numero degli autisti dell’Amat disponibili per il servizio pubblico è notevolmente diminuito, l’età media si è molto innalzata e, quindi, con queste condizioni, è impossibile la gestione del TPL cittadino.

Al momento, la situazione del servizio pubblico a Palermo è disastrosa e l’unica speranza di risollevarne le sorti, appare l’assunzione da parte di Amat degli autisti vincitori di concorso. Assunzione che, peraltro, sarebbe già dovuta avvenire da tempo ma il cui provvedimento è stato accantonata dall’azienda per la mancata approvazione del bilancio da parte del socio unico – il Comune di Palermo -, che, a sua volta non lo approva senza l’approvazione definitiva del piano di risanamento aziendale.

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