venerdì, 19 Aprile 2024
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Palermo, proposte di recupero e restauro per Mondello e la Favorita dalle Associazioni

LE PROPOSTE DI RECUPERO E RESTAURO DELLA FAVORITA E MONDELLO DA PALUDE A PALUDE sono a firma delle seguenti Associazioni:
Italia Nostra Sezione Palermo; Wwwf Sicilia Nord Occidentale; Circolo l’Istrice; Salvare Mondello; Associazione Comitati Civici Palermo; Associazione Bene Collettivo.

Le proposte delle Associazioni

“Apprendiamo che a breve sarà posto in gara, ed  appaltato, il progetto per lo scarico a mare nel Golfo di Mondello della condotta di emergenza collegata all’impianto di sollevamento di via dell’Olimpo Fondo Verde. Si tratta del bando “Fondo Verde – progettazione, DL, CPS e Servizi di rilievo e indagini riconversione dell’impianto di depurazione di Fondo Verde in Impianto di pretrattamento dei Reflui afferenti ed impianto di rilancio al polo depurativo di Acqua dei Corsari, compresa la realizzazione della condotta di scarico d’emergenza”, bandito dal Commissario Straordinario Depurazione  (cod ID 33413) con scadenza procedura per fine ricezione offerte il 28/01/2020 ore 10,00. Secondo il progetto preliminare, dopo un tratto in microtunnelling, la condotta di scarico d’emergenza si attesterebbe nel cosiddetto Ferro di Cavallo in corrispondenza di viale della Palme per proseguire verso lo sbocco a mare attuale del canale stesso a Punta Celesi.   Se eseguito, il progetto nuocerebbe alle acque del golfo dove esiste un’importante biocenosi a foresta di Posidonia, elemento fondamentale per il mantenimento della spiaggia di Mondello, ed avrebbe gravi ripercussioni di carattere ambientale ed economico in una zona vocata ad antica economia della piccola pesca locale ed a  turismo balneare e sportivo e dotata di grande bellezza paesaggistica, ben nota a livello internazionale; inoltre, altererebbe le condizioni del golfo di Mondello e della costa dell’Addaura. Si rileva altresì  che sul golfo di Mondello affaccia la Riserva Marina nazionale di Capo Gallo. Chiediamo di ricercare e trovare una soluzione alternativa per lo scarico di emergenza in altra località con minore impatto ambientale, e di riformare il progetto esistente in modo da non turbare la delicata situazione microclimatica delle nostre coste. Chiediamo di fermare immediatamente l’iter del bando. Auspichiamo che la città si doti finalmente di un piano di smaltimento e di utilizzo delle acque reflue. Per valutare le soluzioni alternative, chiediamo un immediato incontro col Commissario prof. Enrico Rolle e del RUP ing. Francesco Morga e gli organi esecutivi collegati”.

“La Favorita, zona B della Riserva Naturale Orientata Monte Pellegrino, principale parco monumentale della città con vincolo ministeriale fin dal 1926 e polmone verde di Palermo, in questo momento suscita interessi incompatibili con la sua natura e funzione; ci riferiamo in particolare alla richiesta da parte della Società Sportiva dilettantistica a.r.l. di costituzione di un centro sportivo dilettantistico per squadre di calcio. Considerata l’eccezionale valenza culturale e paesaggistica della Favorita, e nel rispetto delle norme contenute nel vigente piano d’uso (Piano di utilizzazione della zona “B” della RNO Monte Pellegrino – Parco della Favorita, DDG 368 del 29.06.2012), riteniamo che ridurre ulteriormente le aree di  vegetazione sia inopportuno e incongruente con il piano stesso e col vincolo monumentale. Ciò  premesso si invitano gli enti di competenza a rigettare la proposta della creazione del nuovo centro sportivo e di assegnare per questo scopo un’area non ricadente nell’ambito del parco. Molte altre aree cittadine sono, infatti, facilmente utilizzabili per attività sportive. Tuttavia,  proprio questa occasione può essere opportuna per ripensare alla Favorita come spazio di fruizione, conforme al luogo storico e rispettoso dell’ambiente, e per risolvere problematiche antiche, rimaste insolute, tra cui, in particolare la manutenzione. Auspichiamo quindi un immediato intervento per pubblica utilità e salvaguardia, consistente nella tutela e cura dell’esistente vegetazione di grande pregio che comprende molti endemismi, nella salvaguardia delle antiche strutture arboree, comprese quelle preesistenti al parco borbonico (esedre di cipressi presso il piazzale dei matrimoni) e particolarmente quelle dei viali monumentali di Lecci e delle esedre di Ercole Farnese, di Diana e di Pomona; quest’ultima devastata da un moderno intervento arboreo che ne impedisce la vista. Si sollecita la manutenzione delle esedre minori, del cenotafio, della coffee house sotto la palazzina cinese, il recupero dell’importante sistema idraulico, considerevole impianto ingegneristico ottocentesco, costituito dalle torri d’acqua celate in monumentali elementi architettonici decorativi, ed il recupero dei “boschetti”, elemento qualificante del parco neoclassico. Chiediamo l’immediata pulitura dell’area sgomberata dai rom, il restauro delle cancellate sul muro perimetrale (via del Fante) che sanciscono il collegamento (visivo, ambientale e storico) con il glorioso istituto Castelnuovo e la realizzazione, attraverso opportuna progettazione, del giardino previsto nel piano d’uso per quest’area. Si chiede di procedere speditamente con il recupero del “bosco di Diana”, oggi ancora in area militare, rendendo visibile la statua di Diana di età imperiale romana, ormai priva della testa e delle braccia, e di rendere fruibili le splendide “cisterne” di Nervi, esempio pregevole di architettura moderna, anch’esse in gran parte in area militare. Si ricorda infine che nella totalità questi interventi, se adeguatamente e speditamente progettati, possono accedere ai finanziamenti europei e nazionali. Si richiede un immediato e attento sopralluogo con i funzionari incaricati per procedere alla redazione della lista degli interventi più urgenti e all’attuazione del Piano d’uso”.

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