sabato, 20 Aprile 2024
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PALERMO PRIDE 2014: UN GRANDE SUCCESSO

Anche la parata di ieri, come l’intera manifestazione, che si conclude oggi con lo spettacolo di Emma Dante alla Vicaria, ha dimostrato come quello che lega Palermo al suo pride non sia un fuoco di paglia, ma una relazione ormai stabile e consolidata: Palermo ama il Palermo pride.

Alla parata, aperta dallo striscione del Palermo pride retto dal presidente della regione Rosario Crocetta e dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando insieme a diversi assessori comunali (Francesco Giambrone, Agnese Ciulla, Barbara Evola, Giusto Catania), hanno partecipato tra le 40.000 e le 50.000 persone 13 carri.
La parata del Palermo pride, ancora una volta, è stata la più affollata e partecipata d’Italia, tra le 10 città coinvolte ieri nell’Onda pride: i palermitani hanno aderito in massa, mostrando il loro entusiastico supporto alle rivendicazioni della manifestazione.
Alla sua quinta edizione, il pride è lo specchio di una città che crede  nella possibilità concreta di costruire un mondo diverso, di cui ognuno sia cittadino come gli altri con pari diritti e pari dignità.

Di più: il pride stesso offre una visione di questo mondo differente: colorato, festoso, plurale, orgoglioso, equo… uno spazio e un momento in cui tutti sorridono, nessuno escluso. Il pride, con la sua produzione culturale originale, i momenti di aggregazione, i confronti politici, ormai è un punto di riferimento fisso e immancabile, e sta cambiando l’immagine della città all’estero, come dimostra il gran numero di turisti.
Al centro dell’edizione 2014 del pride l’educazione all’affettività ed il gioco senza stereotipi, intesi come unico mezzo possibile per prevenire l’omofobia, l’intolleranza, la violenza di genere, il bullismo. Prevenzione in cui la scuola, e la scuola pubblica in particolare sono chiamate a rivestire un ruolo primario.

Di particolare interesse, tra i carri del corteo, quello del coordinamento pride, che ha aperto la sfilata: realizzato interamente a mano dai volontari di Arcigay Palermo in collaborazione con Craftare: un progetto partecipato e collaborativo, in cui la decorazione è stata il prodotto del lavoro e dell’impegno comune,utilizzando esclusivamente elementi riciclati.

Dopo la parata, all’arrivo in piazza Verdi, gli interventi dei testimonial, delle istituzioni, degli attivisti: sul palco, su cui erano presenti il gonfalone della Regione e quello della Città, si sono alternati Rosario Crocetta, Leoluca Orlando, Massimo Ghini, Mimmo Cuticchio, Paolo Patanè, Giulia Alagna, Tommaso Mazzara, Luigi Carollo, Massimo Milani, Francesca Marceca, Celeste Rizzo, Claudio Cappotto.
Orlando e Crocetta hanno ribadito il loro impegno per i diritti civili: le istituzioni non possono e non devono essere neutrali.Crocetta ha ribadito che dall’autunno riparte l’iter delle leggi anti-discriminazione e per le unioni civili all’ARS. Orlando ha dichiarato che Palermo  conferma il suo ruolo come riferimento internazionale per i diritti e le libertà.
Dal palco riferimenti al processo di Stefania Noce: la piazza ha rivolto un applauso a Rosetta, la madre di Stefania Noce. Un pensiero anche a chi, in città, è senza casa e senza ricorse economiche, travolto dalla crisi.

Forza silenziosa e fondamentale del Palermo Pride i volontari: una quarantina di giovanissimi, entusiasti e determinati.

Paolo Patanè, coordinatore del Palermo pride: “Il Pride a Palermo ha confermato di essere specchio dell’ istanza profonda di questa città di inclusione, modernità e internazionalità: la risposta di partecipazione è stata tale che davvero viene da dire che con il Pride solo Palermo può superare se stessa. Non so dove possa accadere che Presidente di Regione e Sindaco partecipino a tutto il corteo e parlino in piazza mentre sul palco ci sono in forma solenne i gonfaloni della Città e della Regione. I tre giorni del Teatro illuminato di raimbow e la straordinaria ospitalità ricevuta nelle sale del Massimo ci hanno consegnato il segno tangibile di un’ autentica vicinanza del Teatro, di cui siamo grati: la Cultura à la forza che deve ispirare la lotta alla brutalita’ delle discriminazioni e ce l’hanno ricordato dal palco due giganti come Massimo Ghini e Mimmo Cuticchio. Formidabili come sempre le Forze dell’Ordine ma sono soprattutto i gonfaloni a dirci che ieri sul palco il Comune e la Regione, le Istituzioni, c’erano con tutta la forza concreta di un impegno per la giustizia e la democrazia che crediamo segnino una svolta per i diritti lgbt, magari con l’approvazione delle attese leggi regionali su coppie e discriminazioni, e un nuovo patto tra Comune e Regione, tra i Comuni e la Regione, per il futuro e il benessere di tutti in Sicilia. Ieri Palermo, con il suo formidabile Pride, era nella grande storia che cambia il mondo e il Pride consegna la sua forza e il suo entusiasmo a Crocetta ed Orlando, a cui va la nostra riconoscenza per un patrocinio che è stato un percorso comune, perché insieme è possibile fare tanto per la Sicilia e i siciliani. Nonostante le tantissime e inaccettabili iniquità che ancora esistono, la lezione del Pride delle persone lesbiche,gay e transessuali nel mondo e’ questa: bisogna sognare di poter cambiare le cose e non avere paura di farlo. E le cose cambiano”

Giulia Alagna, portavoce del Palermo Pride: “questo è il giorno di tutti, di quei ragazzi e ragazze che ogni giorno subiscono violenze e discriminazioni e che non si sentono accettati. Ognuno di noi è unico e raro, prezioso e insostituibile. Stasera voglio che torniate a casa con una certezza, ovvero che non dovete mai permettere a chi ha paura di conoscere e confrontarsi con la diversità di farvi sentire in colpa. Non siete soli: la Palermo della società civile è con voi”
Celeste Rizzo, referente di Famiglie Arcobaleno e organizzatrice di “Palermo pride bimbi”: ““ad amare si impara da piccoli” è questo il titolo del’’articolo di
Galimberti uscito oggi su D di repubblica. A dimostrare l’importanza e attualità del tema politico del pride di questa’anno, “l’educazione affettività” ovvero imparare ad amare gli altri, imparare ad amare se stessi, come momento educativo anche della scuola fin dal primo di incontro del bambino con la società.
il pride ha una peculiarità unica nel suo genere, è un evento politico gioioso. Infatti il pride è sì una festa ma è anche una manifestazione politica di rivendicazione di diritti, diritti di tutti gli uomini liberi.
 Se ora sono qui come esponente di famiglie arcobaleno, ovvero come esponente di un’associazione di famiglie omogenitoriali è grazie al coraggio di tutti quelli che nel tempo sono scesi in piazza a rivendicare quei diritti che oggi rendono legittimata la mia famiglia ad esistere.
Quella famiglia che oggi sta subendo un forte attacco, che sì è in pericolo ma non a causa della mia scelta di genitorialità, che ho fondato la mia famiglia sull’amore; ma a causa di chi ha una visione stereotipata della famiglia, che vede la famiglia come un puro istituto giuridico. Mentre la famiglia è ben altro.
E sono le stesse persone che via web, sui media, sulle testate giornalistiche hanno immotivatamente criticato il pride bimbi, perché citava lo slogan “giochiamo senza stereotipi.” Proprio perché vivono una vita stereotipata.
Purtroppo l’educazione alle diversità non è ancora un fatto assodato.
Tutti gli eventi legati al palermo pride bimbi hanno avuto un unico obiettivo:far divertire i bambini, farli stare insieme, dire loro che siamo tutti uguali pur essendo tutti diversi.
In un mondo dove ancora non si riesce a guardare oltre l’immagine di sé stessi riflessa allo specchio, dove il rispetto del’altro non esiste più; dobbiamo iniziare sin da piccoli, dai giochi liberi e non di genere, dalla lettura di favole in cui non esista solo il principe che salva la principessa, dalla scuola che non sia solo momento d’indottrinamento ma anche momento di riflessione e crescita individuale.
E’ l’amore che crea una famiglia” 

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