martedì, 18 Novembre 2025
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Palermo piange Paolo Taormina: una città sconvolta dall’omicidio di un ragazzo coraggioso

Quante vittime dobbiamo attendere affinché lo Stato non restituisca l'ordina a Palermo? Al PalaOreto di via Santa Maria di Gesù sarà allestita da domani la camera ardente di Paolo Taormina

La morte di Paolo Taormina, appena 21 anni, ha segnato profondamente Palermo e riacceso i riflettori su una questione ormai allarmante: l’escalation di violenza giovanile e la difficile condizione di sicurezza nelle strade della città. Paolo è stato freddato da un colpo di pistola alla testa, nella notte tra sabato 11 e domenica 12 ottobre, nel centro storico, mentre cercava di sedare una rissa davanti al locale di famiglia, che gestisce con la sorella Sofia, “O Scruscio”, all’Olivella, a due passi dal Teatro Massimo. Una tragedia che colpisce non solo la famiglia, ma l’intera comunità che oggi si mobilita per chiedere giustizia e una svolta.

“Ma come si fa? Qual è la motivazione. Mi hanno distrutto la vita. Come si fa a sparare in testa a un ragazzo? Come faccio a vivere ora? Mi avete tolto la speranza”, queste le parole della madre Fabiola, straziata dal dolore.

Paolo, è stato descritto da chi lo conosceva come un giovane educato e pronto ad aiutare gli altri, ed proprio durante un tentativo generoso di riportare la calma fra alcuni ragazzi in lite.

Secondo quanto emerso dalle indagini, Gaetano Maranzano, 28 anni, residente nel quartiere Zen, avrebbe ammesso di aver esploso dei colpi d’arma da fuoco, alla presenza dei pubblici ministeri e dei suoi legali, Luca Monteleone e Rosanna Velladi, ma il movente è ancora poco chiaro.

Il 28enne ha riferito di aver avuto un alterco con la vittima, intervenuta per cercare di placare una rissa alla quale, stando alla sua versione, non avrebbe preso parte. Taormina si sarebbe avvicinato chiedendogli di convincere gli altri a disperdersi; da lì sarebbe scaturita una discussione, degenerata rapidamente, fino al momento in cui Maranzano avrebbe estratto una pistola e aperto il fuoco. 

Maranzano ha dichiarato agli investigatori di portare con sé un’arma per ragioni di sicurezza, sostenendo che “Palermo è una città pericolosa”. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza avrebbero immortalato parte dell’accaduto, consentendo agli agenti del Nucleo investigativo e della compagnia di piazza Verdi di individuare e fermare rapidamente il presunto responsabile.

Il giovane Maranzano, figlio di Vincenzo “Gnu Gnu” Maranzano, già condannato a dieci anni per tentato omicidio dei rivali Giuseppe e Antonio Colombo, nell’ambito di una faida tra famiglie dello Zen nata per il controllo della droga,  avrebbe collezionato alcuni precedenti per rissa e spaccio di droga e già passato sarebbe stato raggiunto da un avviso orale da parte del questore. Maranzano ha anche un profilo Tik Tok, dove esibisce collane d’oro con ciondoli a forma di pistola. Un’ora dopo l’omicidio ha pubblicato una foto e come sottofondo musicale ha usato un passaggio dalla fiction “Il capo dei capi”, sul boss mafioso Totò Riina.

Domenica sera, Palermo ha risposto immediatamente con il silenzio e la luce alla tragedia che ha colpito il giovane di 21 anni ucciso nel cuore della movida. Una fiaccolata partecipata e commossa ha attraversato le vie del centro, partendo da piazza Politeama, per ricordare Paolo e gli altri giovani uccisi negli ultimi anni, che continuano a segnare la città. In prima fila, la madre Fabiola Galioto e la sorella Sofia, strette dall’abbraccio di circa duemila persone. Volti tesi, occhi lucidi, mani che stringono candele o sollevano telefoni accesi: un gesto semplice, ma potente, per dire basta alla brutalità e per chiedere giustizia.

La fiaccolata non è stata solo un momento di dolore condiviso, ma anche un segnale di speranza. Palermo ha mostrato il suo volto più umano, quello che non si arrende e che sceglie la luce, anche quando tutto sembra buio. Palermo, si ribella e chiede che le istituzioni prendano provvedimenti.

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha proclamato il lutto cittadino in occasione delle esequie, invitando l’intera comunità a unirsi nel dolore e nella riflessione. Contestualmente, ha rivolto un appello al governo nazionale affinché venga rafforzata la presenza delle forze dell’ordine sul territorio.

La tragedia ha suscitato una reazione trasversale: opposizioni e maggioranza al Consiglio comunale, insieme a numerose figure politiche e rappresentanti della società civile, hanno espresso la necessità di affrontare con urgenza l’emergenza legata alla sicurezza urbana. Tra le richieste, l’elaborazione di nuove strategie di prevenzione e controllo, capaci di restituire ai cittadini la serenità e la fiducia nelle istituzioni.

Per il il Capogruppo di Forza Italia Leopoldo Piampiano:”La tragica uccisione di Paolo Taormina scuote profondamente la nostra comunità e richiama tutti, istituzioni e cittadini, a una riflessione urgente sulla sicurezza nelle nostre città. Non possiamo assistere in silenzio a episodi di violenza che mettono a rischio la convivenza civile e minano il senso stesso di comunità. La tutela della vita e della sicurezza delle persone deve tornare a essere una priorità assoluta dell’azione amministrativa e dello Stato. Esprimo piena fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, ma al tempo stesso chiedo che la politica – a ogni livello – assuma decisioni concrete per garantire più controllo del territorio, più prevenzione e più certezza della pena. Paolo Taormina non è soltanto una vittima: è il simbolo di una società che chiede protezione, giustizia e rispetto. Esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza alla famiglia Taormina.”

Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Tiziana D’Alessandro ha descritto una situazione di vera emergenza, dove la sensazione di insicurezza si trasforma in realtà concreta. “I giovani girano armati, si spara e si uccide per futili motivi. Le forze dell’ordine sono straordinarie, ma insufficienti. È il momento di intervenire con l’Esercito per riportare sicurezza e serenità”, ha affermato, sottolineando che le azioni educative sono fondamentali ma richiedono tempo, mentre ora serve una risposta immediata.

Il capogruppo della Democrazia Cristiana Domenico Bonanno ha ribadito con forza la necessità di più mezzi e personale per le forze di polizia, auspicando un intervento congiunto a livello nazionale che includa anche l’impiego dei militari. Per Bonanno, contrastare la violenza deve andare di pari passo con investimenti sul piano sociale e culturale, coinvolgendo scuole e famiglie in un progetto di prevenzione che costruisca comunità più consapevoli e sicure.

Non manca la richiesta di azioni concrete anche sui territori più colpiti dal disagio, come evidenziato da Salvatore Palumbo, consigliere e presidente della II Commissione Attività Sociali della VIII Circoscrizione, che ha denunciato “l’insana abitudine di gruppi di giovani che, soprattutto nel weekend, si radunano fino a notte fonda con musica a tutto volume e creano situazioni di grave disagio e pericolo”. Per Palumbo il controllo deve aumentare nelle zone sensibili per garantire legalità e sicurezza, permettendo ai residenti di vivere senza timori.

A far sentire la propria voce è anche il Vicepresidente del Consiglio comunale Giuseppe Mancuso, che ha chiesto un sistema integrato di misure preventive con una rete tra cittadini, istituzioni, famiglie, scuole e forze dell’ordine. Mancuso elenca una serie di interventi urgenti: più controlli, perquisizioni, centri di aggregazione per i giovani, sostegno psicologico, opportunità lavorative e una comunità che protegga invece che abbandonare i suoi ragazzi. “Non possiamo più accettare che la violenza diventi normalità”, insiste.

La Consulta per la Pace e i Diritti Umani del Comune di Palermo, con il portavoce Francesco Lo Cascio, ha espresso profondo cordoglio e indignazione per la morte di Paolo definendolo “un ragazzo che ha scelto di opporsi alla violenza, pagando il prezzo più alto”. La Consulta invita a una riflessione collettiva e propone un “Patto cittadino per la notte nonviolenta”, un incontro tra istituzioni, gestori dei locali, associazioni e forze di polizia per costruire una cultura della convivenza e della responsabilità. Anche le scuole sono invitate a sensibilizzare su questi temi, in un quadro che vuole muovere verso una maggior consapevolezza sociale.

Le forze politiche di opposizione al Consiglio comunale, pur accogliendo con favore il lutto cittadino proclamato dal sindaco Roberto Lagalla, insistono sulla necessità di passare dalle parole ai fatti. La drammatica escalation di violenza, dicono, è figlia di un disagio giovanile profondo e di un abbandono sociale strutturale. È indispensabile una seduta straordinaria dedicata a sicurezza, scuola e politiche giovanili e un incontro urgente con il Prefetto per definire strategie coordinate che coinvolgano tutti gli attori in campo.

Questa ennesima tragedia ha scosso Palermo nel profondo riportando con forza all’attenzione un’urgenza che va oltre l’emergenza: recuperare la speranza e restituire ai giovani la possibilità di vivere serenamente la propria città, senza paura e senza violenza. Un cammino difficile, che richiede impegno condiviso, azioni concrete e una presa di responsabilità collettiva. Una sfida che la città sente di non poter più rimandare.

Il sindaco Roberto Lagalla ha disposto l’interruzione di tutte le attività all’interno del PalaOreto di via Santa Maria di Gesù. L’impianto sarà messo a disposizione per l’allestimento della camera ardente di Paolo Taormina, il giovane commerciante ucciso nella notte tra sabato e domenica. L’Amministrazione comunale, attraverso l’assessore allo Sport Alessandro Anello, si occuperà del coordinamento dell’allestimento sulla base delle tempistiche dettate dall’Autorità giudiziaria.

Il sindaco Roberto Lagalla ha disposto per la giornata giovedì 16 ottobre, il lutto cittadino in memoria di Paolo Taormina, il giovane ucciso in via Spinuzza. Per la circostanza, quale ulteriore tangibile segno di partecipazione, i palazzi comunali esporranno le bandiere a mezz’asta e si invitano tutti gli esercizi commerciali della Città a una simbolica astensione dalle attività dalle ore 10.30 alle ore 10.40, in concomitanza con l’inizio delle esequie presso la Cattedrale di Palermo.

TRIPLICE FISCHIO DELLE NAVI ORMEGGIATE A PALERMO ALLE ORE 10,30

La comunità portuale e i sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, si stringono attorno ai familiari di Paolo Taormina, il giovane ucciso in via Spinuzza sabato notte, nel giorno dei suoi funerali. Domani alle ore 10,30 mentre saranno in corso le esequie in cattedrale, si fermeranno tutte le attività in corso al porto di Palermo e le navi ormeggiate effettueranno un “triplice fischio di sirena”, tradizionale segno marittimo di cordoglio e partecipazione in memoria della precoce scomparsa del giovane.  “E’ il nostro modo di esprimere la nostra vicinanza alla famiglia, agli amici – fanno sapere Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Palermo -.  La violenza cittadina è una emergenza che dobbiamo contrastare tutti insieme e anche i lavoratori portuali vogliono fare la loro parte. Aderiamo cosi con profondo cordoglio al lutto cittadino,  condanniamo ogni forma di violenza che colpisce la nostra comunità  e partecipiamo al momento di raccoglimento nel rispetto della memoria di un giovane la cui vita è stata spezzata ingiustamente”.

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