giovedì, 18 Aprile 2024
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Palermo incontra Ferzan Ozpetek: il primo incontro a Palazzo Steri

Ieri, giovedì 5 aprile, si è svolto il primo incontro presso la “Sala delle Capriate” di Palazzo Steri che ha visto il regista, sceneggiatore e scrittore Ferzan Ozpetek, turco di nascita, ma naturalizzato italiano, che torna a Palermo dopo 10 anni, confrontarsi sul problema dell’inclusione sociale e de “i nuovi poveri”, proprio nel momento storico in cui un italiano su cinque rischia la povertà e in cui il nostro Paese registra il maggior numero di poveri in tutta Europa (dati Eurostat).

Ferzan Ozpetek insieme al Sindaco di Palermo e gli altri ospiti della serata
Ferzan Ozpetek insieme al Sindaco di Palermo e gli altri ospiti della serata

Alla serata, organizzata e curata dall’Associazione culturale “Fiori d’acciaio“, oltre al Magnifico Rettore Fabrizio Micari, al Sindaco di Palermo Leoluca Orlando ed al Presidente di Gesap Fabio Giambrone, erano presenti anche Don Enzo Volpe (sacerdote della Chiesa di Santa Chiara), che da anni segue con passione la comunità dei bisognosi del quartiere storico palermitano dell’Albergheria, Clementina Cordero di Montezemolo e Marcella Cannariato Dragotto, presidentessa dell’Associazione “Fiori d’acciaio“. Ad introdurre e moderare gli ospiti, la giornalista Giulia Noera.

«Per noi avere Ozpetek a Palermo – spiega il Magnifico Rettore Fabrizio Micari al GCPress – rappresenta una tappa in un percorso di crescita e di affermazione di un ruolo culturale fondamentale per la nostra città che stiamo perseguendo attraverso vari passaggi, e questo è un ulteriore passo in più. Naturalmente – prosegue il Rettore – noi mettiamo insieme l’aspetto formativo con quello che definiamo “terza missione” (intesa come presenza culturale sul territorio), quindi la presenza di Ozpetek, qui allo Steri e poi alla Facoltà di Lettere, dà un contributo molto importante in questo senso. Stiamo procedendo con gli step necessari per il conferimento della laurea “onoris causa” al regista perché l’Ateneo ha bisogno di laureati illustri e vuole dare a delle figure così importanti questo tipo di riconoscimento, in linea con il percorso di crescita che stiamo perseguendo».

Il regista Ferzan Ozpetek con un ammiratore
Il regista Ferzan Ozpetek con un ammiratore

«Il cinema è per i giovani – prosegue il Rettore – un pezzo di cultura importante e, all’interno dei corsi di laurea, sono previsti dei corsi di cinema anche perché questa terra ha sempre avuto col cinema una storia ed una tradizione notevoli e chissà se la visita di Ozpetek del nostro complesso monumentale non lo stimoli a fare una pellicola sulla nostra città proprio a partire da Palazzo Steri. La scelta della proiezione del film “Cuore sacro” – conclude il Rettore – è stata dello stesso Ozpetek e credo che questo film affronti uno dei temi con un connotato sociale ed umanitario particolarmente importante».

«La presenza di Ozpetek – spiega il sindaco Leoluca Orlando – è un richiamo al valore artistico della leggerezza: Palermo ha recuperato la leggerezza in senso calviniano, quella tipica dei valori forti in contrapposizione alla pesantezza dei valori pervertiti. Palermo – continua il Sindaco – 40 anni fa era una città soffocata dalla pesantezza della mafia; oggi vive la leggerezza del riconoscimento dei diritti ed è la città che più è cambiata rispetto alle altre città europee perché siamo cambiati noi. Oggi – conclude il Sindaco – siamo diventati un punto di riferimento della legalità e dei diritti e non smetterò mai di ringraziare i migranti perché ci hanno ricordato l’importanza del rispetto dei diritti umani e non smetterò mai di ribadire che chi arriva a Palermo è palermitano e non un migrante».

Gli ospiti al loro ingresso presso la Sala delle Capriate
Gli ospiti al loro ingresso presso la Sala delle Capriate

Al termine dell’incontro, è stato proiettato (anche all’esterno del Palazzo) il film “Cuore Sacro“, una delle più belle pellicole del regista, vincitore di due David di Donatello nel 2005 e di un Nastro d’Argento per l’interpretazione della protagonista Barbara Bobulova.

«Sono molto emozionato – ha detto il regista Ferzan Ozpetek durante l’incontro – perché questo film, “Cuore sacro”, a cui sono molto legato, è nato durante un periodo difficile della mia vita. Avrebbe dovuto intitolarsi “Cuore nascosto” per indicare ciò che teniamo dentro di noi e che poi viene fuori; è un film che mi ha dato grandissimi dolori, ma che amo davvero molto».

«Tra le nuove povertà – ha affermato Don Enzo Volpe – una delle più grandi è la solitudine. Chissà perché le persone più sole sono quelle che pensano di avere tutto. La miseria, che è diversa dalla povertà, e il disagio, che è diverso dal bisogno, si possono combattere solo se c’è la condivisione dei valori più importanti: i diritti uguali per tutti».

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