venerdì, 19 Aprile 2024
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Palermo. Approvato statuto della Reset. Favorevoli e contrari

Ieri, è stato approvato, a Sala delle Lapidi, lo statuto della nuova società consortile Reset che sostituirà la Gesip , la partecipata in liquidazione che si occupava di servizi in città. Il provvedimento, che è stato votato dal Consiglio Comunale con 27 sì e solo 6 astenuti (Pd), dal 2 gennaio 2015 vedrà il passaggio di 950 addetti ex Gesip, su 1570, che da due anni si trovano in cassa integrazione (cig). I restanti 620 saranno collocati in cig per altri 5 mesi fino al 31 maggio. La Reset avrà vita fino al 2054 e sarà partecipata al 98% dal Comune e per la restante quota azionaria da Rap(1%) e da Sispi (1%)

“Si tratta di un atto che abbiamo votato convintamente per due motivi – dicono i consiglieri Idv Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti – la messa in sicurezza di 950 lavoratori e delle loro famiglie, che da oltre due anni pagano gli errori dei politici del passato, e il fatto che si tratti di un percorso che tende, alla lunga, a internalizzare molti dei servizi che le partecipate oggi affidano a terzi consentendo notevoli risparmi. Sono stati approvati all’unanimità anche due ordini del giorno, da noi sottoscritti e presentati, che impegnano l’ amministrazione a redigere un piano industriale nell’ottica di rendere servizi migliori alla città e a equiparare questi lavoratori a quelli delle altre partecipate, in un futuro quanto più breve possibile. Idv si dimostra così, ancora una volta, a fianco del sindaco Orlando nell’attuazione del programma elettorale per il bene della città”.

“Finalmente da oggi potremo rassicurare tutte quelle famiglie che per anni hanno vissuto l’incubo di una paventata perdita del lavoro. Tutto questo grazie all’impegno del Consiglio Comunale che ha detto sì alla nascita della nuova società consortile che sostituire la vecchia Gesip.”Così commenta la nascita delle Reset Giusi Scafidi, consigliere comunale e presidente della Quarta Commissione Consiliare. “Ieri – ha continuato la Scafidi – il Consiglio Comunale ha finalmente riconosciuto l’impegno dell’amministrazione attiva, che si è svenata e impegnata presso i vari Ministeri per porre fine ad una continua agonia. Auspico quindi che dopo i primi 950 lavoratori che transiteranno alla Reset, anche il resto delle famiglie possano cominciare a pensare alla costruzione di un nuovo futuro.”

Di parere diverso il consigliere del Pd Sandro Leonardi, che commentando l’approvazione da parte del Consiglio Comunale della consortile ha detto: “Altro che resettare Palermo, con la nuova consortile il sindaco Orlando ha dichiarato il game over per i cittadini che saranno costretti a pagare con le proprie tasse un altro carrozzone in cambio dei soliti scadenti servizi. Sono preoccupato per tutti i lavoratori del Comune e delle partecipate, e finanche per gli stessi lavoratori Gesip – conclude Leonardi – perché il piano non ha la necessaria sostenibilità finanziaria”.

“La nascita della Reset – ha affermato Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia, assente alla votazione – rischia di trasformarsi in un grande bluff e di provocare un sempre maggiore malcontento sia tra i dipendenti che tra i cittadini palermitani. L’aumento delle tasse, imposto dal sindaco Orlando purtroppo con la complicità di una parte dei miei colleghi consiglieri, ha costretto i palermitani a pagare le aliquote più alte d’Italia per finanziare anche gli stipendi degli operai dell’ex società da tempo in liquidazione, provocando le giuste proteste tra chi paga regolarmente le imposte, che invece sperava di avere servizi migliori, come ad esempio strade e piazze pulite e scuole degne di una paese civile. Ma così purtroppo non sarà – ha continuato Figuccia -, anzi, il numero degli scontenti aumenterà dopo che il sindaco ha dimezzato lo stipendio a 950 ex Gesip, mentre gli altri 620  dovranno continuare ad accontentarsi della cassa integrazione garantita dallo Stato, nella speranza che Roma non chiuda i rubinetti dei finanziamenti. Insomma, il sindaco cerca di accontentare tutti, ma ottiene l’effetto contrario. Inoltre, sorge il dubbio sui criteri in base ai quali saranno scelti i due gruppi, che da un lato potrebbero agevolare chi ha una maggiore anzianità di servizio, ma dall’altro potrebbero penalizzare chi si ritrova con una famiglia numerosa a cui non potrà assicurare un dignitoso mantenimento.”

“Dopo le ruberie, il fallimento e lo sfascio di Amia è nata la Rap, – ha detto il Sindaco Leoluca Orlando – salvaguardando i lavoratori e dando vita ad una azienda sana che sta rendendo e renderà servizi sempre più efficienti. Dopo le ruberie, l’insolvenza e lo sfascio di Gesip è nata la ReSeT, società consortile che salva i livelli occupazionali e che può e deve divenire una azienda di respiro metropolitano per rendere servizi essenziali ed efficienti per la vivibilità delle città.
Un’altra buona pratica ormai modello in campo nazionale di come sia possibile uscire dal tunnel della mala amministrazione – ha concluso il Sindaco – . Vi è ancora molto da fare; ma adesso anche per Palermo e per ReSeT si apre una stagione certamente di difficoltà ma anche di prospettiva positiva, in un paese dove ruberie e mala amministrazione – a cominciare dalla Capitale – producono licenziamenti e disservizi”.

 

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