venerdì, 19 Aprile 2024
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Orestiadi di Gibellina: torna l’appuntamento con l’osservatorio teatrale rivolto agli under 35

#cittàlaboratorio ha la collaborazione con il Teatro Biondo e Scena Aperta di Palermo: quest'anno ben quattro anteprime di giovani e promettenti artisti siciliani

Anche quest’anno ritorna alle Orestiadi il progetto under 35 #cittàlaboratorio, grazie alla collaborazione con il Teatro Biondo e Scena Aperta di Palermo, quest’anno con ben quattro anteprime di giovani e promettenti artisti siciliani. Ad aprire il week end venerdì 31 luglio dalle 19:00 alle 20:00 la presentazione del libro: Lo splendore del niente e altre storie di Maria Attanasio.

Si parte venerdì 31 luglio alle ore 20,45 (Baglio di Stefano) con FELICE CANI (menzione premio #cittàlaboratorio20, regia di Danilo Fodale, testo originale e drammaturgia di Giuseppe Ingrassia), prodotto da Collettivo Onirico. Felice Cani è un vecchio pagliaccio paralitico dall’esistenza sgrammaticata, dolce e insolente. Stanco del suo non-mondo privato, decide di diventare accento sulla parola “verita” al cospetto dell’amico di sempre, il taciturno clown Beniamino. Felice Cani è un girotondo di prosa, canzone, pantomima e clownerie, un circo sgangherato di musica e parole, una “vita meraviglia” in equilibrio precario tra una mano tesa e il vuoto.

E alle ore 21.45 (Baglio di Stefano) andrà in scena PULICI di e con Sara Firrarello (menzione premio #cittàlaboratorio20) prodotto da Campo Barbarico Roma in collaborazione con Spazio Oscena Catania. Pulici è una lotta tra il narrabile e l’inenarrabile della sparizione, memoria e metamorfosi attraversano corpo e voce per una misera tragedia affidata ad una coppia di pulci, miseri insetti senza ali. Minuzie. La vita quieta della coppia parassita viene sospesa da una morte misteriosa e inaspettata. Il buio inghiotte lui, il dolore inghiotte lei, le loro anime si cibano dell’anima di una donna che tesse una trama puerile e maledetta, disegna corpi mancanti, ricama litanie e sospiri, e sulle mani cadono e si nascondono personaggi e vicende intrecciate. Un tempo che incede e un corpo che intercede una memoria antica e reinventata, una lingua del non più per ciò che ne rimane: un’assenza.

Sabato 1 agosto alle ore 20,45 sarà la volta de L’AMMENNICOLO di Calogero Scalici con Costantino Buttitta, Adriano Di Carlo, Beatrice Raccanello, Francesco Raffaele, Maria Sgro (menzione premio #cittàlaboratorio20). Cinque personaggi guizzano dal buio imponendo la loro presenza. Vanno di fretta a ricercare la giusta posizione nel mondo e infine stanno in posa, sigillati in un incantesimo. Odorano di naftalina e dopobarba. Parlano, biascicano parole, recuperano ricordi, commentano. Tutti sorridono, eccetto uno che vuole andar via perché fuori è meglio! Fuori, nel mondo che non conosce, dove l’immagine nuda si disperde dall’inquadratura e non ha più importanza. Perché fuori i personaggi non sopravvivono.

Alle ore 21,45 andrà in scena SARO – Il Teatrino (menzione premio #cittàlaboratorio20), scritto e interpretato da Domenico Ciaramitaro, regia Francesco Russo/ Domenico Ciaramitaro e prodotto da Flimflam srl e da Manuela Pincitore e Costantino Margiotta: “Saro” è la storia di un bambino, oggi uomo, che attraverso i sogni ha trovato il modo di resistere ad un mondo che lo rifiutava. Il testo porta in scena un aspetto autobiografico dell’autore, che ha segnato la sua vita familiare e le dinamiche affettive che ne sono conseguite, facendone un’analisi intima ed emotivamente faticosa ma necessaria per compiere un miracolo: rendere Saro libero, soprattutto dal giudizio altrui. Saro è solo un bambino e come tutti che, a quell’età, vorrebbe correre e giocare con i suoi coetanei. Ma la sua non sarà un’infanzia semplice e serena, a causa di un nemico chiamato “malattia”, un nemico che lascerà un segno nel fisico del piccolo Saro, un segno che come un marchio a fuoco lo renderà diverso. Forse la storia della sua gamba è solo un pretesto per raccontare le conseguenze ancor più gravi che la poliomielite ha su Saro, quel forte senso di inadeguatezza, scaturito dal mancato conforto e supporto da parte della famiglia, in special modo della mamma, che vuole tenere nascosto questo figlio agli occhi del mondo. 

La storia è ambientata negli anni ’50, anni in cui la malattia viene vissuta come una vergogna familiare, un ulteriore scenario che si apre anche ad indagare uno spaccato socio-culturale lontano solo nel tempo dai nostri giorni, ma ancora presente. Rosario è il primo di cinque figli, un figlio “addifittato” che impara presto a convivere con la solitudine e la cattiveria, trovando nei suoi amici immaginari riparo e sfogo. Un monologo a più voci, tutte frutto del sentire di Saro, della sua esigenza di comunicare e di inseguire il suo destino. Un incontro cambierà il suo destino, rendendolo un nuovo Saro, coraggioso e pronto a prendersi il suo pezzo di felicità, tenendola per mano e trovando la forza di affrontare la vita.

TICKETS: biglietto soltanto online sul sito fondazioneorestiadi.itL’ingresso in sala sarà previsto a partire dalle 20,30 e avverrà in maniera contingentata.

LÌ DOVE NASCONO I SOGNI, LE DONNE DI FELLINI

Aperte le iscrizioni al Laboratorio performativo dedicato all’immaginario onirico femminile del cinema di Federico Fellini. Il 5, 6 e 8 Agosto 2020 a Gibellina.

Le Orestiadi di Gibellina, in questa particolare edizione dedicata al “sogno”, propongono un laboratorio performativo sull’immaginario onirico femminile del cinema di Fellini, a cura di Alfio Scuderi e Claudia Puglisi.

Il laboratorioè rivolto alle donne dai 18 anni in su e si svolgerà a Gibellina il e 6 agosto, per concludersi l’8 agosto con la partecipazione alla performance finale delle Orestiadi “Lì dove nascono i sogni” al Cretto di Burri, e con la partecipazione straordinaria di Francesco Scianna e Roy Paci.

Disponibilità richiesta: 5, 6 e 8 agosto dalle ore 17.00 alle ore 21.00

Caratteristiche: donne dai 18 anni in su, che possano evocare l’immaginario femminile felliniano.

Per partecipare inviare entro sabato 1 agosto una mail all’indirizzo festival@orestiadi.it specificando nomecognomeluogo e data di nascitaeventuali altre esperienze artistiche (non indispensabili), segnalare eventuale conoscenza dei film di Fellini indicando il film preferito (non indispensabile), allegare una foto a figura intera. Info: festival@orestiadi.it.

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