sabato, 20 Aprile 2024
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Oggi così, domani non si sa

Non sempre tutto è come sembra

Oggi mi trovo in quello stato che non so descrivere, forse sono schizzato, forse sono esaurito, forse sono … Boh! Certo stare chiuso in casa da più di un mese non rende le cose facili.

Visto il mio non stato ho voglia di andare controcorrente, voglio parlare di alcuni fatti e fattarelli occorsi questa settimana:

Ieri, venerdì 17 dell’anno bisestile 2020, che richiama a chi è superstizioso onde nefaste, hanno abbattuto l’albero del paradiso (ailanto) che era cresciuto spontaneamente dentro la chiesa dello Spasimo ed era diventato il simbolo di questo monumento, a cui i palermitani tenevano molto.
Lo hanno abbattuto perché, malato da tempo, dicono che era in procinto di rovinare a terra e fare dei danni irreversibili allo stesso monumento, in quanto, appunto, malato da tempo. Mamma mia quanti palermitani indignati per questo scempio, io dico ma che cavolo ce ne importa di un albero cresciuto spontaneamente dentro un rudere che sta a mala appena in piedi, che personalmente butterei a terra per costruirci che ne so un bel centro commerciale?

Altra polemica rovente, quella accaduta il giorno di Pasqua allo Sperone, quartiere, spesso, casual di Palermo. Il tutto, secondo me, è avvenuto per l’invidia dei vicini che non hanno digerito che qualcuno si divertisse alla facciaccia loro ed hanno fatto, come si dice dalle nostre parti “i muffuti”. Mi chiedo, ma cosa hanno fatto di male queste famigliole che si erano riunite sul terrazzo condominiale per fare una bella arrustuta, con bevute, canti e balli di gruppo ed anche per prendersi un pò di sole e godersi un pò di aria pura. E che cavolo siamo tutti Matteeeooo.

Giovedì si è avuta la notizia che il poeta, lo scrittore, il giornalista, lo sceneggiatore, il regista, l’attivista cileno e chi più ne ha più ne metta, Luis Sepúlveda Calfucura è morto, portato via da questo maledetto virus che ci sta facendo sclerare a tutti quanti o quasi, e qua sui social, sulle varie testate giornalistiche etc. si sono scatenati i cordogli per questa scomparsa, ma ci sono stati anche chi ricordava il suo passato non tanto chiaro come combattente. Ed allora? Mi chiedo, è morta un’altra persona di coronavirus, e quindi? Perché non si citano tutti gli altri morti per questa terribile malattia?

In ultima, la vicenda della nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea Eye, che ha soccorso in mare e salvato 149 migranti. E qua, sbarco – non sbarco, porti chiusi – porti aperti, certo la situazione attuale non aiuta questi poveri sfortunati che, nonostante la situazione delicata mondiale, si sono avventurati in mare, io dico: ma chi gliel’ha fatto fare? Ma perché non se ne stavano a casa loro che lì ancora il contagio non si è propagato come nel resto del mondo?

Voilà, cari amici e lettori ci avete creduto? Non sono impazzito, certo un pò esaurito si, ma sono il solito buonista, non cambierò mai, almeno me lo auguro.

Per l’albero mi dispiace, anch’io c’ero affezionato e tante volte lo avevo fotografato, certo non è stata, ne sono arcisicuro, una scelta facile da parte di chi ha deciso il suo abbattimento, ma pazienza, a quanto dicono al suo posto ne verrà piantumato un altro, ci affezioneremo anche a questo e sarà un prio vederlo crescere.

Per i signori che hanno organizzato l’arrustuta, sono stati degli sconsiderati, hanno messo in pericolo le loro vite e soprattutto quelle dei loro figli, e non voglio aggiungere altro.

Per Luis Sepúlveda, sono veramente dispiaciuto, è stata mia figlia a farmelo scoprire, quando ha voluto che gli acquistassi “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, me ne parlò in maniera così entusiasta ed accorata che ho voluto conoscerlo meglio.

A tal proposito approfitto dell’amico Sandro Riotta che questa mattina su Facebook ha condiviso un suo scritto di qualche anno fa, ne estrapolo una parte:

“Fortunata è il nome di una gabbianella, rimasta orfana, che viene adottata da Zorba, un gatto. Ma quando giunge il momento di farle prendere coscienza della sua identità di gabbiano e di farla volare, il gatto chiede aiuto di un ‘umano’, un poeta, l’unica persona ritenuta all’altezza di questo arduo compito. E con uno stratagemma questi riesce a farle spiccare il volo e conquistare la libertà.

In quell’umano io riconosco Luis Sepúlveda, l’autore di questo delizioso romanzo letto da una miriade di ragazzi in tutto il mondo. Perché solo un poeta può avere la capacità di parlare direttamente al cuore e lasciare un segno che può cambiare la vita.

Forse lui stesso non ha mai saputo quante gabbianelle, grazie al suo libro, hanno imparato a volare. Tante”.

Per quanto riguarda la vicenda della nave Alan Kurdi, bene hanno fatto a soccorrere questi naufraghi e bene ha fato lo stato italiano a programmare il trasbordo di questi 146 profughi, tre sono già stati trasportati in alcuni ospedali della nostra città per essere curati, sulla nave traghetto Rubattino della Tirrenia. Questa nave è stata riconvertita quale struttura sanitaria per la quarantena degli stranieri.

Che dire per concludere il pezzo, dico che ce la faremo cari amici, certo non tutto ritornerà come prima, dovremo sicuramente cambiare le nostre abitudini, ma sono sicuro che ce la faremo.

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