venerdì, 29 Marzo 2024
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Nubifragio a Palermo, il sindaco Orlando chiede lo stato di calamità naturale

Approvato Protocollo di Intesa per attività istituzionali tra Città Metropolitana di Palermo e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

All’indomani del nubifragio che si è abbattuto sulla città, sindaco e vicesindaco hanno partecipato a due distinte riunioni, una svoltasi in prefettura e l’altra a Palazzo delle Aquile. 
Nel corso dell’incontro in prefettura, il sindaco, Leoluca Orlando, ha chiesto lo stato calamità naturale per accelerare le procedure ed i rimborsi. La richiesta è stata anticipata ai ministri per l’Ambiente, Sergio Costa, e per  il Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano, che hanno assicurato massima disponibilità e l’attenzione del Governo nazionale. 

Orlando ha inoltro disposto che venga attivato un indirizzo e-mail per raccogliere tutte le segnalazioni di danni ad immobili ed autoveicoli per la costituzione di un dossier a  supporto della richiesta dello stato di calamità e per una più precisa quantificazione dei danni.

“La situazione che abbiamo vissuto ieri – ha dichiarato il sindaco Orlando – è la prova del fallimento del Commissariamento del 2015 che, come allora denunciammo, era solo una mossa politico-affaristica frutto dello “stato di calamità istituzionale” degli anni del Governo Crocetta. Se il Governo nazionale e quello regionale vogliono segnare davvero il cambiamento, dimostrino che le strutture Commissariali da loro gestite sono in grado di recuperare i quasi cinque anni perduti su tutti i fronti e lo facciano coinvolgendo, a Palermo come in decine di altri comuni siciliani, i sindaci che subiscono la vergogna di un Commissariamento continuo e ampiamente improduttivo. Mentre a Genova, la struttura Commissariale che coinvolge il Sindaco e la città ha prodotto i risultati a tutti noti per la ricostruzione del Ponte Morandi, in Sicilia i Sindaci sono del tutto esautorati dal proprio ruolo amministrativo e gestionale, pur dovendo rispondere politicamente di quanto avviene in città, proprio in settori di fondamentale importanza per la prevenzione di catastrofi naturali”.

Intanto, a Palazzo delle Aquile, il vicesindaco Fabio Giambrone ha incontrato i vertici delle società partecipate e di diverse aree organizzative dell’amministrazione per fare il punto operativo della situazione.
In particolare, con Amat e Polizia municipale si è discusso della rimozione delle auto danneggiate, secondo l’ordine cronologico delle richieste pervenute alla Centrale Operativa di via Dogali. L’AMG si sta occupando di verificare la sicurezza della pubblica  illuminazione, l’Amap dell’accesso ai sottopassi per la riattivazione degli impianti e, con RAP, lavorerà a supporto dei Vigili del Fuoco per la rimozione del fango, la pulizia e la riparazione delle strade che dovessero risultare danneggiate. I Servizi sociali del comune saranno a supporto alle famiglie che hanno subito danni agli appartamenti. L’Area del Verde e la Reset, nel frattempo, stanno procedendo a testare la stabilità delle alberature potenzialmente danneggiate dall’alluvione. Il Coime, infine, provvederà a fornire mezzi ed uomini a supporto di tutte le sopracitate attività.

“Oltre un metro di pioggia è caduta oggi a Palermo in meno di 2 ore – aveva dichiarato il Pr8imo cittadino ieri a poche ore dalla bomba d’acqua -. La pioggia più violenta nella storia della città almeno dal 1790, pari a quella che cade in un anno. Una pioggia che nessuno, nemmeno i metereologi che curano le previsioni nazionali, aveva previsto, tanto che nessuna allerta di Protezione Civile era stato emanata per la nostra città. Se l’allerta fosse stata diramata, sarebbero state attivate le procedure ordinarie che, pur nella straordinarietà degli eventi di oggi, avrebbero potuto mitigare i rischi. Ma non è il momento della polemica che lascio ad altri, anche perché so bene che la protezione Civile opera con grande professionalità basandosi su delle previsioni metereologiche fatte da altri e che oggi evidentemente nessuno poteva fare con accuratezza. Quanto è avvenuto deve spingerci ancora di più ad una profonda riflessione e a fare nostra le parole di ieri del nostro arcivescovo sul modello di sviluppo che sempre più sta alterando il rapporto fra l’uomo e l’ambiente e il clima del nostro pianeta. In queste momenti tutta la macchina comunale è impegnata per affrontare questa emergenza non annunciata al massimo dell’impegno e della professionalità mentre attendiamo con apprensione che i vigili del fuoco ci diano notizie sulle persone che ancora al momento risultano disperse e siamo vicini ai loro familiari”.

A seguito degli straordinari eventi meteorologici che si sono verificati ieri a Palermo, la Protezione Civile della Città Metropolitana è stata attivata dalla sala Operativa Regionale per dare supporto al Comune nelle attività di ripristino delle condizioni di viabilità dell’asse viale Regione Siciliana. In modo specifico i tecnici e il personale della Protezione Civile dell’Ente su richiesta della SORIS hanno raggiunto con i propri mezzi (idrovore e autobotti), che hanno messo a disposizione del Dipartimento Regionale, il sottopasso di via Belgio dove acqua e fango avevano reso impraticabile la viabilità. 

La rimozione dell’acqua è avvenuta sino alle ore 3,00 di questa notte, invece il fango è stato rimosso con mezzi autobotti adeguatamente equipaggiati la cui attività è ancora in corso. All’alba il personale e i tecnici della Protezione Civile della Città Metropolitana si sono spostati, su richiesta del Dipartimento Regionale presso l’asse viale Lazio – viale Michelangelo dove sono impegnati nella rimozione del fango. Al Centro Coordinamento Soccorsi si è svolta una riunione, indetta dal Prefetto di Palermo Giuseppe Forlani, per valutare eventuali ulteriori attività da mettere in campo per tornare alle condizioni di ordinarietà.  

È stato ufficialmente approvato dal Sindaco Metropolitano Leoluca Orlando e il Consiglio di Amministrazione dell’INGV, il Protocollo di Intesa per attività istituzionali tra Città Metropolitana di Palermo e Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, utile a definire e regolare i rapporti con l’INGV, dando, a tal fine, specifico mandato al Dirigente responsabile della Protezione Civile dell’Ente.

La sottoscrizione di questo accordo, sul solco di quanto già posto in essere dalla Protezione Civile dell’Ente con pregresse analoghe iniziative, crea le condizioni di riavvio delle attività della Città Metropolitana di Palermo per la sperimentazione di applicazioni tecnologiche che, dopo la loro validazione, potranno essere messe a servizio dell’intero sistema di Protezione Civile, per rendere più efficienti ed efficaci i protocolli di risposta alle situazioni emergenziali del territorio.

A valle del Protocollo di intesa verranno infatti sottoscritte delle convenzioni operative atte ad organizzare le specifiche attività delle quali le parti concorderanno di occuparsi. In tali circostanze è prevista le eventuali partecipazioni di altri soggetti (Istituzioni pubbliche, Enti scientifici e di ricerca ecc.) in modo da sfruttare al massimo competenze e sinergie anche per la realizzazione di “progetti pilota”, dai quali trarre spunto per future applicazioni a più ampio spettro.

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