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Monreale: da Chiasso Beato Pino Puglisi una paradossale vicenda nel giorno delle Commemorazioni

Monreale 15 settembre 2021 – Incredibile vicenda dalla Città normanna “La situazione di Chiasso Beato Pino Puglisi e quella della limitrofa Via Antonio Veneziano, non solo non migliora, ma anzi, peggiorano di giorno in giorno. Liquami per mesi dispersi all’esterno e poi nel sottosuolo, a causa di un intervento arbitrario e maldestro di una persone che non si è voluta scientemente individuare e che viene altrettanto maldestramente protetta; panni sciorinati sopra la riproduzione dell’opera firmata Madè, il cui originale venne da noi donato al Comune che la collocò nella stanza del Segretario Comunale e questo nonostante sia attiva l’ordinanza che vieta di sciorinare; scarsissima vigilanza e quella poca che sono riuscito ad ottenere, viene solo e sempre da parte dei Carabinieri, ai quali va il mio ringraziamento” questo in sintesi, nel giorno del 28° Anniversario dell’omicidio del Beato Pino Puglisi, la lagnanza che ci arriva da parte del nostro collaboratore, Rosario Lo Cicero Madè.

Ma non basta “non riusciamo a prender sonno e questo a causa di alcune moto ed alcuni scooter, palesemente elaborati, sia nelle centraline elettroniche, capaci di elevarne considerevolmente le prestazioni e sia nelle rumorose marmitte, i quali, sino a tarda notte, gareggiano, dalla salita Sant’Antonio e Via Antonio Veneziano, percorrendo peraltro, più volte, sia di giorno che di notte e senza che la locale PM intervenisse, un tratto in controsenso. Un pericolo costante per pedoni e automobilisti”.

Questo racconta ancora Rosario che conclude “nel giorno della donazione dell’opera realizzata da mio padre, avvenuta appunto il 15 settembre 2020, omaggio alla simpatia ed alla cortesia, sino ad allora mostrata dal giovane Sindaco Alberto Arcidiacono, dissi, alla presenza di pochi Cittadini intervenuti, a quella del Comandante della Stazione Carabinieri Mar. Antonio La Rocca e dell’Assessore Regionale al Territorio ed ambiente On.le Toto Cordaro, che mi attendevo attenzione per il Chiasso e per quell’abbandonato tratto di Via Antonio Veneziano. Mi attendevo altresì che il Comune vigilasse sull’area pedonale ma oggi, nonostante l’ordinanza che lo vieta, si sciorinano i panni, proprio sulla riproduzione dell’opera, le fibre ottiche distrutte da alcuni camion fatti entrare nell’area non camionabile e pedonale, a firma dei Dirigenti Busacca e Marulli, oltre che dell’Ass. Grippi, fatti da me denunciati in un dettagliato esposto, non sono state, dopo tre anni, riparate e questo nonostante ci sia un impiegato dello stesso Comune che si dice pronto a capace di ripristinare tutto. Come se non bastasse, da anni vengono promesse le telecamere atte a vigilare sull’abbandono dei rifiuti, promessa che, sino ad oggi, si è rivelata semplice e sonora balla, ormai poco credibile, visto che circola ormai sin dai tempi del Sindaco Piero Capizzi e forse ancora prima. L’area pedonale di Chiasso Puglisi,  è spesso occupata da scooter e l’unico intervento che la PM ha messo in atto, ha visto contravvenzionare, con un mio certo rammarico, tre moto appartenenti a tre turisti inglesi”.

Ricordiamo, a conclusione di questo lungo sfogo-racconto, del nostro collaboratore che in passato è stato oggetto di lettere anonime, i cui mandanti non sono mai stati individuati, di alcune minacce e di un recente tentativo di aggressione, da lui subito unitamente alla moglie Claudia, sol perché si permisero di redarguire una persona che, a pochi metri dalla loro abitazione, gettava rifiuti in pieno giorno “telefonai al Sindaco per chiedere l’intervento della PM, ma mi venne risposto che era al telefono con il Prefetto, telefonai anche al 112 – dichiara Rosario – ma, dopo lunga attesa e mentre una decina di persone, tutte senza mascherina ed in seguito risultate persino positive al Covid19, urlavano e perdevano a calci la mia porta di casa, mi venne promesso l’intervento di una Pattuglia che non si è mai vista. Le Istituzioni chiedono la collaborazione dei cittadini, ma quanto questi si espongono e la offrono, di fatto la rifiutano e gli stessi cittadini vengono lasciati pericolosamente da soli. Vorrei tanto essere ricevuto ed ascoltato da un Magistrato”.

Una situazione che potrebbe essere facilmente risolta con la collaborazione di tutti ed in onore a quelle famose frasi, probabilmente alla base dell’omicidio per mano mafiosa del Beato Pino Puglisi “Se ognuno fa qualcosa allora si può fare molto” ed invece, sempre Rosario Lo Cicero Madè, dichiara che lo scorso anno ha ricevuto, dal Comandante della PM, il sopra citato Luigi Marulli, un messaggio whatsapp che così recitava “credo che lei stia superando i limiti del buon senso. La pregherei di cancellarmi dai suoi contatti così come farò io. Lei non ha alcun rispetto nei confronti della città che la ospita, nei confronti dei suoi concittadini e neanche delle istituzioni”.

Dal suo canto Rosario dichiara di non avere nessuna intenzione di portare rispetto a quei concittadini che gettano rifiuti per strada, di essere Cittadino italiano e quindi di non sentirsi “ospite” della città di Monreale, dove paga le tasse e dove possiede due abitazioni e di aver cercato di collaborare con le Istituzioni, le quali, almeno sino ad oggi, hanno rifiutato ogni tentativo, appunto, di collaborazione, ogni invito di, come esortava il Beato “fare qualche cosa” e che lo hanno lasciato scientemente e pericolosamente da solo.

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