venerdì, 29 Marzo 2024
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La forma nello spazio: inaugurata a Villa Niscemi la personale di pittura di Bartolomeo Ciampaglia

La mostra è visitabile fino a giovedì 18 gennaio

È stata inaugurata, presso lo spazio espositivo “Nicola Scafidi” di a Villa Niscemi (via dei Quartieri, 2), a Palermo, la mostra personale di pittura di Bartolomeo Ciampaglia.

Nicola scafidi spazio espositivo
Spazio espositivo ‘Nicola Scafidi’ a Villa Niscemi (foto di Tiziana Di Vita – team ‘Siciliando’)

Il vernissage si è tenuto alla presenza dell’autore Bartolomeo Ciampaglia, della relatrice e giornalista, Marianna La Barbera, e della curatrice delle pubbliche relazioni Daniela Martino. È, inoltre, Intervenuto l’artista e poeta, Pietro Mistretta, che ha scritto e recitato una poesia dedicata a Bartolomeo Ciampaglia.

L’esposizione, che rientra nelle iniziative legate a Palermo

Bartolomeo Ciampaglia
Bartolomeo Ciampaglia

Capitale Italiana della Cultura 2018, è stata organizzata dal Comune di Palermo, in collaborazione con l’artista, ed è visitabile fino a giovedì 18 gennaio, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 durante i giorni feriali mentre la domenica, dalle 9 alle 12.

 

Con la produzione, che parte dal 2008, Bartolomeo Cimpaglia, artista d’origine pugliese trasferito, ormai da diversi anni, in Sicilia per lavoro, intende tracciare un

Disgelo opera di Bartolomeo ciampaglia
Opera ‘Disgelo’ (foto di Tiziana Di Vita – team ‘Siciliando’)

percorso che lega e plasma l’uomo con la dimensione esterna: dimensione che assume forme geometriche in un contesto astratto e concettuale. «L’uomo cerca sempre di plasmare la materia – spiega Ciampaglia in esclusiva al GCPress – e, all’interno di essa, crea il suo spazio. Le forme geometriche – continua l’artista – sono rappresentazioni grafiche di concetti o eventi che si verificano nella vita dell’uomo, come ad esempio, un mal di testa o l’ambizione lavorativa, che egli stesso descrive con le frasi ‘ho un cerchio alla testa’, ‘voglio scalare la piramide della mia azienda’».

Opera Impronte
Opera Impronte

Il punto centrale, però, che l’artista intende sottolineare, risiede nella trasformazione di questa materia ad opera dell’uomo e del suo ‘libero arbitrio’: «Quando si pensa allo spazio – spiega l’artista – si immagina qualcosa di vuoto, ma non è così. Lo spazio – continua Ciampaglia – è pieno ed è dal modo in cui vogliamo utilizzarlo che facciamo delle scelte: le scelte, assumono, quindi, la forma del nostro essere. Possiamo considerare le forme geometriche – conclude Ciampaglia – come metafora della vita, o di alcuni suoi aspetti, perché capitano momenti in cui diventiamo ‘ciclici e circolari’ oppure ‘ci incuneamo in alcune situazioni’ e compiamo scelte ‘formanti’ per rispondere a queste circostanze».

Relatori e artista alla mostra
Relatori ed artista introducono la mostra (foto di Ambra Pavesi)

La relatrice e giornalista, Marianna La Barbera, sottolineando l’importanza e il valore della cultura artistica palermitana, introduce la produzione di Bartolomeo Ciampaglia inserendola quale iniziativa di “Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018” e spiega: «Palermo, è per diritto naturale una capitale culturale grazie al suo patrimonio artistico e architettonico. Il titolo da solo non ha valore – continua la giornalista -, ma deve sostanziarsi nell’apporto di talenti, di ‘energie libere’ e nelle creatività degli artisti coinvolti. Qualcuno si interroga sul rapporto che esiste tra cultura ed economia: è la cultura che produce risorse economiche o il contrario? Penso che la cultura debba procedere e fornire un sistema virtuoso che, con impegno, sacrifici, energie e forza, contribuisca a rendere migliore questa città con percorsi e partecipazione della cittadinanza condivisi».

Opera geometrica di ciampaglia
Operadi Bartolomeo Ciampaglia presente alla mostra (foto di Tiziana Di Vita – team ‘Siciliando’)

«Considero l’apporto del siciliano d’adozione Bartolomeo Ciampaglia – conclude Marianna La Barbera – un ‘gesto d’amore’ nei confronti della nostra città, con le sue suggestioni cromatiche, ma soprattutto per il tema che, in un contesto storico-sociale individualista e solitario, ci invita a riflettere sulla nostra autoderminazione e sulla ricerca di una nostra forma all’interno del contesto-società».

 

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