martedì, 19 Marzo 2024
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Inaugurato busto dedicato a Paolo Borsellino

“Oggi non servono più i rappresentanti dell’antimafia, ma servono tanti esponenti della cultura e della prassi antimafiosa, esponenti che possono essere il nostro vicino di casa, oppure il collega d’ufficio. Nel tempo in cui la mafia si identificava con lo Stato, chi combatteva la mafia era un professionista, un protagonista. Certamente lo era il cardinale Pappalardo, isolato nel mondo della Chiesa; certamente lo erano Falcone e Borsellino e i poliziotti impegnati nella caccia ai latitanti e ai capitali mafiosi; certamente lo era Libero Grassi, isolato nel mondo imprenditoriale.
Oggi quel tempo, dopo le stragi del ’92 e grazie alla mobilitazione della società civile è passato, ma assistiamo all’autoproclamazione di rappresentanti dell’antimafia che hanno utilizzato questo loro status per avere scampoli di impunità o per fare affari, come dimostrato da tanti fatti di cronaca di questi anni.
Ogni volta che qualcuno di questi autoproclamatisi paladini antimafia viene smascherato non posso che commentare in modo tranciante: meno uno”.

Così si è espresso il sindaco Leoluca Orlando a 24 anni dalla morte di Paolo Borsellino e dei cinque agenti della sua scorta, In mattinata, insieme agli assessori alla Scuola e alla Cultura, Barbara Evola e Andrea Cusumano, Orlando aveva partecipato all’inaugurazione di un mezzo busto dedicato a Paolo Borsellino, realizzato dallo studente dell’Accademia di Belle Arti Davide Fontana, coordinato dai professori Giuseppe Agnello e Giacomo Rizzo.
Presenti alla cerimonia, svoltasi presso la Galleria Bianca dei Cantieri Culturali della Zisa, anche la sorella ed il fratello del giudice, Rita e Salvatore, il Presidente ed il Direttore dell’Accademia di Belle Arti, Antonio La Spina e Mario Zito e due artisti di fama internazionale; l’italo-palestinese Mustafa Sabbagh e l’israeliano Shay Frisch, in questi giorni in visita in città.

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