venerdì, 19 Aprile 2024
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IEROFANIE Festival: in scena il tema del Sacro al Teatro della Nike nel parco di Naxos

Dal 28 al 31 luglio

Tutto pronto per l’avvio della prima edizione del Festival Ierofanie – L’anima della Sicilia, i luoghi del Sacro”, rassegna culturale, con la direzione artistica di Claudio Collovà, che animerà diversi luoghi del Parco Archeologico Naxos Taormina con un nutrito calendario di incontri di approfondimento sul tema del Sacro.

Nato da un’idea di Fulvia Toscano e condivisa dallo stesso Collovà, accolto e sostenuto dall’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà, il Festival Ierofanie proporrà dal 28 al 31 luglio la prima parte della programmazione con un doppio appuntamento quotidiano (sempre alle 19.30 e alle 21.30) al Museo e al Teatro della Nike del Parco. Ingresso libero.

Giovedì 28 luglio (ore 19.30) primo appuntamento al Museo per l’avvio del ciclo di conversazioni CustoDire la Soglia, ideato e coordinato da Fulvia Toscano, animate da importanti personalità del panorama scientifico e culturale italiano. Un viaggio nella sapienza greca, in compagnia di Tonelli, grande studioso di mistica pagana, traduttore, alunno di Giorgio Colli, tra i massimi conoscitori del pensiero di Empedocle, e Susanetti, docente di letteratura greca, studioso dei misteri Eleusini, di Platone e traduttore dei tragici greci. Cosa ancora possiamo imparare dalla voce degli antichi? Cosa di quei riti ancora respira nel profondo della nostra memoria? Quale alfabeto ancora ci trattiene nel solco della tradizione misterica? A queste e altre domande risponderanno i nostri ospiti, nell’incanto del dito, scelto non a caso, che reca i segni dell’antico santuario di Dioniso a Naxos. 

A seguire (ore 21.30) presso il Teatro della Nike del Parco si svolgerà il programma artistico caratterizzato da un linguaggio ricco di connessioni tra discipline diverse quali la musica, il teatro e la poesia. Protagonisti della prima conversazione saranno Angelo Tonelli e Davide Susanetti con “Sulle tracce della sapienza greca”; a seguire Roberto Latini, pluripremiato autore, attore e regista del teatro italiano, leggerà Mariangela Gualtieri in “La delicatezza del poco e del niente”, un concerto poetico per voce sola in cui Latini leggerà alcune delle composizioni più intense della poetessa cesenate. Prodotto dalla Compagnia Lombardi – Tiezzi e Fortebraccio Teatro, compagnia fondata da Latini e volta alla sperimentazione del contemporaneo, alla riproposizione dei classici e alla ricerca di una scrittura scenica originale, lo spettacolo è un concerto poetico per voce sola in cui il protagonista rende vive alcune delle composizioni più intense della poetessa cesenate: da Ossicine, Voci tempestate, Sermone ai cuccioli della mia specie, So dare ferite perfette, Fuoco centrale e Paesaggio con fratello rotto. Liriche che sanno di spiritualità suadente, di bellezza umana che si specchia nella terra, di profumi soffusi, di amori spezzati, di nostalgie volute, di ferite identiche, di sollievo che viene da un frutto, d’imperturbabilità di Dio, di vegetazione che sospira leggera. Roberto Latini, attore, autore e regista, si è formato a Roma presso lo Studio di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo, dove si è diplomato nel 1992. Vincitore negli anni dei premi Sipario nell’edizione 2011, il Premio UBU 2014 e 2017 come Miglior Attore, il Premio della Critica dall’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro nel 2015 e il Premio Le Maschere del Teatro Italiano nel 2021. 

Venerdì 29 luglio gli analisti junghiani Riccardo Mondo e Luigi Turinese, autori di Caro Hilmann, alimenteranno un dibattito su cosa significhi rifarsi al pensiero e all’insegnamento di Jung e quale aiuto la psicologia archetipica offra ai problemi dell’individuo e della società attuale. In ascolto dell’anima dei luoghi, sulle tracce di James Hilmann, con i due curatori del volume collettaneo che raccoglie alcune voci significative della psicologia analitica e della cultura italiana che scrivono a James Hillman, figura prestigiosa e carismatica, presentandogli ricordi personali, interrogativi, proposte, ma anche perplessità e dissensi. Questa nuova edizione del volume, dall’indubbio valore storico e scientifico, contiene la prefazione di Silvia Ronchey, celebre collaboratrice di Hillman, e due capitoli sull’attualità della Psicologia Archetipica degli stessi Mondo e Turinese.

Alle 21.30 Claudio Collovà celebrerà La terra desolata, poemetto di T.S.Eliot, con musiche originali composte e suonate dalla Waste Band di Giacco Pojero e Nino Vetri, con Giuseppe Rizzo (sound designer ed elettronica dal vivo), tratte dal suo fortunato spettacolo del 2002, “The Waste Land Suite”. Cento anni dalla pubblicazione di The Waste Land, il grande poema di T.S.Eliot. Sembra che l’incapacità di rigenerarsi della vecchia società occidentale del 1922 riguardi anche l’attuale, e che il segno profetico delle torri che crollano nelle metropoli, sia ormai solido immaginario delle nostre coscienze. La religiosità affoga tra superstizioni e convenienze ancora oggi, e Tiresia sarebbe testimone di una vera e profonda mancanza di spiritualità diffusa. La versione che presentiamo è una suite musicale, con le meravigliose parole del poema. La terra desolata è un luogo di suoni, rumori, canzoni, canzonette, opera lirica, classica, ballate e filastrocca, e il suo immaginario musicale si moltiplica con il tempo delle scene, della sfilata continua delle figure che popolano gli infiniti luoghi e paesaggi, dei repentini cambi della history, degli accenti del verso poetico. Molti dei lavori di Claudio Collovà sono stati presentati in festival internazionali di teatro in Italia e in Europa. La sua poetica, principalmente legata alla pittura e alla fisicità dell’attore, si incrocia spesso con la danza e trae origine da fonti di ispirazione non solo teatrali. La sua indagine sui grandi autori del ‘900 è stata incessante negli ultimi anni, con spettacoli ispirati a Rilke, Kafka, Joyce, Eliot, D’Arrigo, Samonà, Perriera, e il suo ultimo in ordine di tempo, Viaggio al termine della notte di Céline. È docente di regia presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e Palermo. Da quest’anno è direttore artistico del Segesta Teatro Festival. A Palermo ha fondato con Miriam Palma e Alessandra Luberti, Area Madera, studio di arti sceniche. 

Sabato 30 luglio (ore 19.30) primo appuntamento al Museo per l’incontro“ Il nuovo alfabeto del Sacro” con Alessandro Dehò e Davide Brullo.

“Sono prete dal 2006. La Parola di Dio è mia compagna di viaggio, la leggo e la condivido da innamorato. Da un po’ di tempo vivo in Lunigiana, in una casa in un bosco, vicino a un eremo. Prego, cammino, accolgo, ascolto, celebro, vivo. Scrivo”. 

Si presenta così Deho’ che di recente ha consegnato a Davide Brullo, poeta, saggista e traduttore, sulle pagine della rivista Pangea una visionaria proposta di ridefinizione dell’alfabeto del Sacro. Dalla A alla Z ridire il mondo, il nostro stare nel perimetro sacro del mondo. Scoprirci nella ferita dell’essere, rivelarci umani, sempre assetati di assoluto. Dire parole che sono cose, che tagliano e segnano mondi. 

A seguire presso il Teatro della Nike del Parco (ore 21.30) protagonista Juri Camisasca con “Adunanza mistica” concerto che l’artista presenta da alcuni anni in Italia con l’accompagnamento dei musicisti Alfredo Longo (chitarre) e Giovanni Celestre (tastiere). 

Il concerto diventa adunanza di anime, viaggio tra suoni e parole provenienti da spazi interiori e culture diverse. Un percorso che attraversa l’intero mondo poetico del musicista lombardo, con brani estratti dai suoi rari e preziosi album e composizioni rese note da interpreti capaci di dare voce al suo intimo: artisti del calibro di Franco Battiato, Alice, Milva, Giuni Russo. Non mancheranno esecuzioni di brani appartenenti alla tradizione gregoriana. 

Domenica 31 luglio saranno presenti Andrea Scarabelli e Eduardo Zarelli per l’incontro Metafisica dell’ecologia – Il ritorno degli antichi Dei”.

A chiusura del ciclo di conversazioni CustoDire la Soglia, ideato e coordinato da Fulvia Toscano, Scarabelli (rivista Antarès) in dialogo con Zarelli (GRECE Italia-Edizioni Arianna) affronteranno il tema del rapporto tra ecologismo e metafisica. 

O l’ecologismo è metafisico o non è. Difendere l’ambiente è possibile solo a patto di battersi per il patrimonio sacrale-archetipico delle civiltà, accordando l’agire umano ai ritmi del cosmo, cantati dai miti e celebrati dai riti di ogni epoca. 

A seguire la performance, voce e arpa, dell’attesissima artista Anna-Maria Hefele, accompagnata nel suo viaggio immersivo nelle più affascinanti tradizioni musicali da Wolf Janscha alla jew’s harp, meglio conosciuto in Sicilia come  ‘scacciapensieri’.

Il concerto di Anna-Maria Hefele e Wolf Janscha è un’esperienza straordinaria che attraversa le più affascinanti tradizioni musicali, dai Fiordi norvegesi alle atmosfere calde e sensuali dell’India, dai rituali alpini alle più concitate ritmiche africane, spingendosi fino alle arditezze delle composizioni contemporanee in accostamento alla musica monotonale di Hildegard von Bingen (1098-1179). 

Di origini tedesche la Hefele è considerata una delle più rinomate specialiste nel canto armonico siberiano di stile sygt. Acclamata dalla critica per le sue capacità vocali in tutto il mondo, nel 2014 è stata al secondo posto della classifica dei video virali del The Guardian con il video Polyphonic Overtone Singing (18 milioni di visualizzazioni), inaugurando importanti collaborazioni con compositori di fama internazionale e una lunga tournée nei più prestigiosi festival europei. 

Il Festival Ierofanie, con la direzione artistica di Claudio Collovà e la produzione di Panastudio Productions, si sposterà al Parco Archeologico di Segesta, che lo ospiterà ad agosto (il 6, 7, 13, 20 e 27) per alcuni appuntamenti, realizzati in collaborazione, presenti nel cartellone del Segesta Teatro Festival.

Ultimi tre appuntamenti per il Festival Ierofanie  Lanima della Sicilia, i luoghi del Sacro” che si svolgeranno al Parco Archeologico di Segesta, diretto da Luigi Biondo, all’interno del Segesta Teatro Festival, completando il calendario della prima edizione tra il Tempio di Afrodite Urania e il Teatro Antico di Segesta.

Sabato 13 agosto al Teatro Antico Simona Norato presenterà Qlima (ore 21.00) performance elettroacustica per sintetizzatore, voce e percussioni della compositrice, eseguita con Giuseppe Rizzo (sound design) e Giulio Scavuzzo (drum), che si avvale anche del light design della visual artist Alice Colla

Il 20 agosto Miriam Palma presenta, in prima nazionale, al Tempio (ore 22.00) il concerto-spettacolo La guardiana delle rovine accompagnata dall’Ensemble Suite Siciliana con cui si esibisce da oltre un decennio in Italia e Europa. In scena Gabriele Giannotta (chitarra classica), Miche Ciringione (contrabbasso), Antonino Giannotta (mandolino), Raffaele Pullara (mandolino). 

A chiudere il cartellone di Ierofanie il 27 agosto al Teatro Antico (ore 22.00) Giorgia Panasci con il suo progetto sperimentale musicale Manas, accompagnata da Giulia Perriera (percussioni ed effetti sonori).

Biglietti disponibili al botteghino del Parco Archeologico di Segesta oppure online sul sito di CoopCulture www.coopculture.it/it/eventi/evento/segesta-teatro-festival/ o su www.vivaticket.com/it/tour/teatro-di-segesta-festival-2022/778.

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