mercoledì, 16 Luglio 2025
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Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo: con ”Il Mare in Tasca”, una guida per proteggere il nostro mare

In occasione della Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo, che ricade l’8 luglio, Greenpeace Italia ha curato “Il Mare in Tasca”, una guida pratica per conoscere il Mare Nostrum e soprattutto proteggerlo, tra consigli e curiosità sul bacino marino, dove è anche importante la scelta delle creme solari; e poi, la differenza tra Oceano e Mar Mediterraneo; curiosità sugli abitanti del mare, tra questi, la foca monaca, gli squali, i delfini e i capidogli, nonchè, i mammiferi ed i pesci più a rischio.

Sono circa 17mila le specie animali e vegetali ospitate in circa 2.5 milioni di Kmq di mare (pari a meno dell’1% dei mari del Pianeta) ovvero tre Continenti, ed il Mar Mediterraneo è un vero e proprio scrigno marino che conta l’8% delle specie mondiali, ed una biodiversità di circa 10 volte superiore alla media mondiale.

Secondo una ricerca condotta per Greenpeace da AstraRicerche, gli italiani individuano come maggiori minacce l’inquinamento da plastica (39,8%) e poi quello atmosferico (36,1%), ed ancora, lo scioglimento delle calotte polari (30,3%); o gli scarichi industriali, agricoli e domestici (26,9%), gli sversamenti di petrolio (21,7%); mentre, il 18,1% denuncia il riscaldamento delle acque, e l’acidificazione causata dalla CO2 (12,5%) e da una pesca eccessiva (10%).

LE REGOLE

Non abbandonare i mozziconi delle sigarette, tra i detriti più diffusi sulle spiagge mediterranee ed impiegano anni a degradarsi. Mentre la carta e il tabacco possono dissolversi in pochi mesi (3-4 mesi), è il filtro il vero problema poichè può resistere agli enzimi dei batteri e impiegare dai 10 ai 12 anni per decomporsi del tutto. E durante questo lungo periodo, i mozziconi continuano a rilasciare sostanze tossiche e chimiche nell’ambiente, contaminando l’acqua e mettendo a rischio la fauna marina che può scambiarli per cibo e ingerirli.

Il mare è sommerso dalla plastica, e le microplastiche che ne derivano finiscono per tornare a noi attraverso il pescato, allora bisogna non abbandonare l’usa e getta in spiaggia e prediligere forme sostenibili come una borraccia termica.

Punto crema solare: è opportuno scegliere prodotti “Ocean e Coral Reef Friendly”, formulati per proteggere la pelle senza danneggiare i delicati ecosistemi marini. In alternativa, creme con filtri fisici naturali, come l’ossido di zinco e il biossido di titanio, che riflettono i raggi solari invece di assorbirli, e prediligere un packaging riciclato e riciclabile.

Il Mediterraneo e la sua biodiversità. Tra le specie a rischio: la foca monaca e il capodoglio, vittima di collisioni con le navi o intrappolato nelle reti da pesca; ed anche i delfini comuni, un tempo frequenti. Per gli squali, invece, negli ultimi cinquant’anni, 13 specie di essi hanno subito un drastico declino o si sono estinte localmente: lo squalo smeriglio e la verdesca sono attualmente classificate “in pericolo critico” a causa della pesca eccessiva e delle catture accidentali.

Infine, il Mar Mediterraneo è geologicamente quanto resta di un oceano, la Tetide, formatosi per la frammentazione del supercontinente Pangea, circa 250 milioni di anni fa; a causare ciò, i movimenti che hanno portato all’avvicinamento del continente africano al blocco euro-asiatico. Questo processo continua anche oggi, e tra qualche decina di milioni di anni potrebbe portare ad una “chiusura” del Mediterraneo. Un dinamismo testimoniato anche dalla presenza di numerosi vulcani – includi quelli sottomarini, come il Marsili nel Tirreno (il vulcano più grande d’Europa) – e dalla notevole attività sismica dell’aera.

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